Naamah's Blessing - Recensione di Mysticmoon

 NAAMAH'S BLESSING

- Jacqueline Carey -

Recensione di Mysticmoon
 
Titolo: Naamah's Blessing
Autore: Jacqueline Carey
Genere: fantasy
Editore: Grand Central Publishing
Pagine: 686
ISBN: 9780446198080
 
Ho impiegato davvero molto tempo ma sono riuscita a giungere alla conclusione della Naamah's Trilogy.
Mi è piaciuta?
Sì, e più di quanto mi aspettassi in principio proprio grazie a questo terzo volume che al tempo stesso riporta il lettore alle belle atmosfere di intrighi politici delle precedenti trilogie e al tempo stesso proietta il lettore in un nuovo scenario.

In questo terzo ed ultimo romanzo dedicato alla figura di Moirin mac Fainche abbiamo una protagonista che ha completato la sua metamorfosi da ragazza a donna sia nel corpo sia nello spirito, abbracciando fino in fondo la sua doppia natura di Maguin Dhon e Angeline.
In questo terzo volume finalmente Moirin inizia a fare un po' di sana autocritica ed io sono riuscita ad apprezzare molto questa giovane donna che finalmente ha smesso di lodarsi ed ha iniziato a mettersi in discussione, dimostrando al lettore di essere l'eroina che ci meritavamo.
Dal canto suo, IaM ha finalmente ripreso pieno possesso delle sue facoltà mentali e torna ad essere un bel personaggio.

Come scrissi nella recensione di Naamah's Curse, in questo volume parte dell'azione si sposta nell'ultima area geografica che non avevamo ancora esplorato nei romanzi della Carey, ossia il continente americano (sì, in teoria manca l'Oceania ma essendo ambientato in un periodo storico corrispondente al nostro XVI secolo di quell'area in Occidente non si sapeva ancora nulla) e, come sospettavo, un ruolo di spicco viene giocato uno dei personaggi di rilievo di Naamah's Kiss.
Nel corso della lettura del primo romanzo non avevo amato particolarmente quel personaggio già prima che si mostrasse per quello che realmente era ed in questo spesso e volentieri mi ha fatto venire i brividi, eppure è comprensibile come questa persona sia finita su questa china che l'ha portato dritto dritto negli inferi (farebbe rivedere il concetto di "mai una gioia" persino a Remì in quella notte invernale in cui la gattabuia era una prospettiva invitante o ad Anne Shirley il giorno prima di scoprire che una coppia di fratelli di Avonlea voleva adottarla😅);

Se come sospettavo una delle minacce di questo terzo volume è una nostra vecchia conoscenza in un nuovo contesto, ma ciò che davvero non mi aspettavo è stata l'altra minaccia.
Quanto accade della parte di storia ambientata in Terre d'Ange mi è piaciuto parecchio perché quella storyline ne richiama una risalente al primo volume della prima trilogia e, per quanto in questo caso abbia trovato la conclusione meno incisiva, sono stata felice di tornare ai cari vecchi intrighi politici che avevo apprezzato nei romanzi dedicati a Phèdre.

Insomma, posso affermare con estrema tranquillità che questa terza trilogia pur non essendo all'alteza della prima è stata decisamente una lettura piacevole ed è un peccato che la Nord abbia deciso di interromperla perché non è inferiore a molte altre storie simili.




 

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