Segnalazione #112 - Sulla bocca della gente

SEGNALAZIONE #112

SULLA BOCCA DELLA GENTE


TITOLO: Sulla bocca della gente
AUTORE: Maria D'Ariis
GENERE: romance
EDITORE: Brè Edizioni
NUMERO DI PAGINE: 309
DATA DI PUBBLICAZIONE: 18 giugno 2023
ASIN: B0C8HLL77C
PREZZO E-BOOK: 3,99€ (disponibile su Kindle Unlimited)
ISBN: 9791259703767
PREZZO CARTACEO: 16€
 
SINOSSI

Finire “Sulla bocca della gente” è facile per chi abita in provincia. Resistere diventa un obbligo, in un ambiente in cui la sostanza soccombe all’apparenza. Sono le suggestioni da cui prende vita questo romanzo che esplora con ironia le dinamiche della provincia italiana. Nel cuore dei pettegolezzi si scoprono Miriam e Linda, madre e figlia che si ritrovano sole dopo la separazione dal padre della ragazza, avvenuta quando era ancora una bambina. Proprio per questo Linda è una sognatrice, alla ricerca di un amore che possa colmare il vuoto lasciato da un papà assente. Miriam, in compenso, è una donna determinata, segnata da un’esistenza difficile, ma che nel campo sentimentale tende ad arrendersi alla prima difficoltà. Entrambe cercano l’appagamento rifugiandosi nel lavoro: Linda come impiegata in una concessionaria di auto di lusso e Miriam nei suoi saloni di bellezza. Sfide quotidiane in un ambiente snob, dove l’etichetta trionfa sul contenuto. Mentre Miriam incontra Gianluca, un politico separato da una moglie complicata, Linda si lascia coinvolgere in un amore impossibile per Jacopo. I contesti sociali e le complicazioni familiari rendono la loro storia una moderna caricatura di Romeo e Giulietta, condita tuttavia dalla speranza di una commedia romantica, perché “d’amore non si muore più”. La suggestiva cornice di Udine e dei paesaggi incantevoli del Friuli diventa lo sfondo di questa storia che trascina il lettore in un vortice di situazioni esilaranti, equivoci, battibecchi, intrighi e colpi di scena, percorrendo un viaggio di riflessioni sulle priorità nella vita, sul conflitto generazionale e sul vero significato dell’amore. Nel panorama di personaggi indimenticabili di “Storie di piccola città”, come l’enigmatico Ivan, soprannominato “Satana”, che si rivelerà un prezioso alleato, fino a Giacomo, il buffo quanto affascinante avvocato rubacuori, e con l’entrata in scena di Augusto, disposto a tutto pur di accaparrarsi il potere, “Sulla bocca della gente” si muove con una trama stuzzicante e un finale inaspettato. Ridere, sognare e innamorarsi: questi sono i pilastri della vita di Miriam e Linda, in una storia che lascia concludere che l’amore trionfa sempre.

BIOGRAFIA

Maria D’Ariis nasce a Trieste nel 1974. Dopo essersi trasferita, parecchi anni fa, in un piccolo centro della provincia di Udine, a breve distanza da Lignano Sabbiadoro, ha sviluppato un profondo amore per la regione del Friuli, che ha influenzato notevolmente la sua scrittura. Fino alla scelta di utilizzare lo pseudonimo per le sue opere richiamando nel cognome il comune friulano di Ariis. Dopo aver frequentato il liceo classico, ha conseguito una laurea in Scienze Naturali. Attualmente è mamma di due ragazze e lavora per una holding nazionale, ma la scrittura è diventata per lei una vera passione che le permette di sfuggire allo stress quotidiano e che solo di recente ha deciso di condividere col pubblico.

ESTRATTO

Oh cavolo.
Depongo le armi.
Sandra Santin, l’avvocato, è mia cliente nonché amica di Giacomo e sua socia. E ho sempre sospettato qualcosa di più, dato che per un periodo li vedevo spesso pranzare assieme. Che, ok, colleghi, ma non serve stare uno addosso all’altro anche durante i pasti. A parte questa personale illazione, parliamo di una donna non bella, di più. Nonostante i suoi quasi cinquant’anni, ormai, non è solo per la cura di se stessa che fa invidia, quanto per il portamento, l’eleganza e quella sua vena snob che mi costringe a dedurre che un uomo che ha avuto un esemplare come quello per casa, in me non ci possa trovare proprio niente di un bel niente.
“Non stanno assieme da ormai dieci anni” osservo alla ricerca di qualche appiglio che tanto ormai trova il tempo che trova.
“Sì, perché lei lo ha lasciato per un altro, con cui poi si è lasciata mettendosi con un altro e poi con un altro ancora. Ma lui non si arrende. Lui, lo sanno tutti in città, la ama ancora.”
Evelina è perentoria, cavolo. La sicurezza con cui alcune mie concittadine fanno affermazioni sulle vite altrui, mi fa pensare che ci vivano assieme, o che si nascondano dietro le loro finestre a sbirciare, o che in qualche modo intercettino le loro conversazioni telefoniche. A me, da quell’unico riferimento che ha fatto su di lei mentre eravamo a cena Gianluca ha lasciato intendere di averla ben che sepolta la moglie e sotto un bel po’ di strati.
“Sta di fatto che ora pare se la faccia con una sua assistente. È consigliere regionale, lo sai?” prosegue la mia informatrice.
“Politico?” chiedo, non mi intendo di queste cose “sono stata salvata da un’autorità, mi vuoi dire?”
“Bon, un banale consigliere. Ma perché mi fai tutte queste domande?” chiede con fare sospetto.
Che domande? Stai parlando solo tu.
“Solo perché ero curiosa di capire, è stato molto gentile con me e stavo pensando a un modo per ringraziarlo, solo che non so nulla di lui e…”
“Potrai ringraziarlo di persona, allora, perché sta entrando in questo momento.”
La pettegola mi indica col mento la porta, in quel lasso di tempo che io voltandomi lo vedo già al banco dell’accoglienza. Mi si stringe lo stomaco e mi incazzo. Sono in maglietta e pantaloni neri, divisa da lavoro, lui invece è bellissimo, in un abito blu coperto da un trench dello stesso colore e una camicia celeste appena aperta sul primo bottone del colletto.
Accelero sulla piega della signora Bonetti.
“Ecco fatto, Elvira, ora ti mando una delle ragazze a darti una spruzzata di lacca e sei pronta.”
Il tempo di massaggiarmi il braccio indolenzito e mi sono già fiondata da lui.
“Ciao! Cosa ci fai qui?” gli chiedo meravigliata.
“Miriam, il signore ha un taglio, l’appuntamento è a nome Giacomo Zanini, che ci ha detto che dobbiamo dargli precedenza assoluta quando chiama, perché è tuo marito” mi comunica preoccupata Tamara, ma ha ragione, uno dei pochi privilegi che ho lasciato al mio ex, che si è arrogato, è di poter venire quando vuole, che un buco, soprattutto per sistemare i capelli a un uomo, lo si trova sempre.
“Cristian si dovrebbe liberare a minuti” comunica la mia dipendente a Gianluca, invitandolo ad accomodarsi nel salottino.
“No, Tamara, non serve. Mi occupo io del signore” annuncio mentre lo guardo.
Lui mi guarda.
Ci guardiamo.
Sembriamo due idioti.
E io devo lavorare. Ora mi tocca invece tagliare i capelli a un maschio. Cosa che non faccio da una vita. Ho una stretta. Sotto la cintura dei pantaloni, già me lo immagino, con i capelli bagnati sotto le mie mani che lo massaggiano. Pulsioni.
“Accomodati al lavatesta” mi avvicino a lui con una sensualità che credevo ormai abbandonata all’imminente menopausa.
Mentre si appoggia, vedo Chantal, la shampista, andare da lui. La scanso.
“Questi capelli li lavo io” le lancio un’occhiataccia di quelle che temo andrà a piangere in bagno chiedendosi cos’ha fatto di male. Le stagiste sono sempre un po’ ansiose.
“Va bene l’acqua? O la vuoi più calda?”
Oh cielo, cosa sto dicendo. Ma non solo. Gli sto massaggiando testa e tempie col medesimo erotismo che ci metterei facendo sesso con lui. E di peggio c’è da dire che lui non nasconde di sentirsi coinvolto in queste mie coccole.
Placo le mie pulsioni ormonali. Salterò l’impacco rinforzante e lo metterò subito sulla sedia. Con le forbici darò meno adito a doppi sensi.
“Hai una testa bellissima. Davvero, una forma fantastica, solo che bisogna stare attenti agli scalini. Adesso vedi si portano così” prima carezza alla tempia “e poi qui un po’ più corti” sfioro la nuca. Lo guardo e lui sembra ammaliato. Sarà che aiuta la mia maglietta scollata, da lì sotto seduto si deve godere davvero di un piacevole spettacolo, soprattutto quando mi fermo davanti al suo naso. Proprio dove mi sono piazzata adesso, sporgendomi, per tagliare con le mie forbici il centro testa e afferrandogli il viso tra le mani controllare per bene che sia tutto a posto.
“Solo io in città sono brava a evitare gli scalini su teste come la tua.”
“Allora dovrò venire sempre qui. A godere della tua arte.”
Oggi non mi sembra chissà che preoccupato che sia la ex del suo migliore amico.
“Sempre, vieni sempre. Ti faccio io il lavoro” gli rispondo con una voce che solo lei dal tono è già un doppio senso.
“Cosa fai oggi a pranzo?”
“Non ho posto a pranzo, chiudo” gli rispondo sovrappensiero.

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Segnalazione #111 - Black Queen

  SEGNALAZIONE #111

BLACK QUEEN


TITOLO: Black Queen
AUTORE: Teresa Greco
GENERE: forbidden romance
EDITORE: selfpublishing
SERIE: Black Jones vol.2
NUMERO DI PAGINE: **
DATA DI PUBBLICAZIONE: 11 luglio 2023
ASIN: **
PREZZO E-BOOK: 0,99€ (disponibile su Kindle Unlimited)
ISBN: **
PREZZO CARTACEO: **€
 
SINOSSI

Mi chiamo Deborah Jones e ho sempre avuto una vita semplice, caratterizzata dalla presenza di una famiglia che non ha mai smesso di amarmi, supportarmi e consigliarmi.
Frequento l’università di Amsterdam per coltivare il sogno di diventare una giornalista, e nel frattempo scrivo articoli sul mio blog, traendo ispirazione dalle storie di gente comune.
All’inizio del mio terzo anno di studi, il mio mondo ordinato e tranquillo è stato travolto da una tempesta che risponde al nome di Joris Evers.
Joris è… un uomo affascinante racchiuso nel corpo del mio professore, ma è anche un marito e un padre di famiglia.
Joris è proibito.
Da quando l’ho incontrato, tutto è cambiato drasticamente. È diventato il mio tormento, la mia ossessione, il mio inferno e paradiso, il mio amante e nemico, un peccato egoista che dovrei tenere lontano… eppure non ci riesco. E non ci riesce nemmeno lui, sebbene ci provi ostinatamente. L'attrazione che ci lega è più forte di qualsiasi cosa. Ci prende, non ci lascia, ci fa soccombere. Joris Evers ha annientato la ragione, la forza di volontà, il buon senso… e temo che presto si prenderà anche il mio cuore.

ESTRATTO

Io non dovrei trovarmi qui, sulla sua scrivania, a sobbalzare sul legno mentre possiede freneticamente la mia femminilità.
Io non dovrei nemmeno sussurrare il suo nome, affondare le mie unghie sulla sua schiena o gemere sulla sua bocca. Eppure, sto facendo tutto questo, perché tra noi c’è qualcosa di inarrestabile.
Ciò che si scatena quando cediamo è la totale concretizzazione del terzo peccato capitale.

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Segnalazione #110 - Voci nel vento

SEGNALAZIONE #110

VOCI NEL VENTO



TITOLO: Voci nel vento
AUTORE: Paolo Fumagalli
GENERE: raccolta di racconti fantasy
EDITORE: Saga Edizioni
NUMERO DI PAGINE: 222
DATA DI PUBBLICAZIONE: 5 luglio 2023
ASIN: B0C9NV3WP6
PREZZO E-BOOK: 2,99€ (disponibile su Kindle Unlimited)
ISBN: 9791280523525
PREZZO CARTACEO: 14€
 
SINOSSI

Sei racconti di genere fantastico, con atmosfere che variano dalla favola dark alla narrazione fantasy, dando ampio spazio a elementi legati al folklore e alle leggende.
Sei tappe di un viaggio nell’Irlanda mitica e fatata, nelle terre britanniche dei guerrieri medievali, in un regno immaginario tra l’antico Egitto e la Grecia classica, in un Medio Oriente affascinante e misterioso quanto le narrazioni di Marco Polo, nelle fredde foreste russe dominate dalla magia.
Sei incontri con le tradizioni dedicate alle banshee, alla strega Baba Yaga, a Re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda, alla Sfinge con i suoi enigmi mortali…

BIOGRAFIA

Fin da bambino Paolo Fumagalli ha dimostrato un grande interesse per la letteratura, sia leggendo che scrivendo. Seguendo questa passione si è laureato in Lettere con una tesi dedicata agli aspetti simbolici dei colori nelle liriche giovanili di Aldo Palazzeschi e poi ha frequentato il corso di scrittura creativa organizzato dall’Università Cattolica di Milano.
Nel corso degli anni si è dedicato con impegno sempre maggiore alla narrativa, scrivendo romanzi e racconti diversi fra loro per generi e atmosfere ma accomunati dall’intento di far riflettere senza annoiare. I suoi testi spesso invitano a scoprire il potere della fantasia, celebrano l’importanza di un legame con la natura e rivelano l’interesse per il patrimonio folkloristico e leggendario. Ha collaborato con diverse case editrici, sia partecipando ad antologie di racconti di autori vari sia pubblicando volumi interamente suoi.
Quando non è immerso nella scrittura e nella lettura, ama passare il tempo libero guardando film, ascoltando musica, passeggiando in posti poco frequentati e suonando il tin whistle.

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Serie che... non concluderò

 SERIE CHE...
NON CONCLUDERÒ


In questi ultimi anni ho iniziato a "lasciare andare" più facilmente i libri: li porto più spesso al mercatino dell'usato, interrompo più facilmente la lettura di un libro e soprattutto ho iniziato a fermarmi con le serie che ho apprezzato nonostante non sia giunta alla conclusione della storia in base alla visione dell'autore.
In parole povere?
In certi casi se un libro mi è piaciuto ma temo la piega che possa prendere la storia nei volumi successivi mi dico "per me la storia finisce qui" e non proseguo oltre.
È irrispettoso nei confronti dell'autore?
Probabilmente, ma preferisco mantenere la mia buona opinione su un libro piuttosto che assistere alla sua implosione.
Le seguenti sono tre storie che per la sottoscritta sono autoconclusive e perché.

 

 

Malice - Heather Walter
Quando ho chiuso Malice consapevole dell'esistenza di Misrule ho avuto i brividi perché con una chiusura simile nel seguito si prospettano due possibilità: o l'autrice aveva proseguito sulla strada intrapresa nella chiusura del romanzo, rischiando la shitstorm, oppure si era giocata la carta bonus dello scaricabarile per far contenti i lettori. Dato che non mi pare si sia verificata la conseguenza estrema della prima ipotesi, sono arrivata alla conclusione che si sia scelta la seconda strada quindi, considerato che a me questo tipo di finale non dispiace affatto, ho deciso di vivere nell'ignoranza.






Evil - Victoria Schwab

Questo romanzo mi è piaciuto? Decisamente sì.
Mi fido dell'autrice? Dopo Dark e Questo canto selvaggio decisamente NO.
La conclusione di questo romanzo mi sembra una buona chiusura? Assolutamente sì... Anche perché mi risulta che questo libro sia nato come autoconclusivo.
Queste sono le ragioni per cui mi tengo stretto Vicious mentre sto alla larga da Vengeful.







Caraval - Stephanie Garber

Leggere Caraval è stato abbastanza piacevole e probabilmente sarei andata avanti perlomeno con Legend e Finale (ammetto la mia ignoranza: della trilogia spin off non so nulla) se non fosse stato per LEI. Il motivo che mi spinge a dire "per me Caraval è una storia autoconclusiva" ha un nome e un cognome, ossia Donatella Dragna. Se avete letto Caraval, SAPETE, mentre se non l'avete letto, non sarò io a farvi spoiler.





Segnalazione #109 - Il velo giallo

  SEGNALAZIONE #109

IL VELO GIALLO




TITOLO: Il velo giallo
AUTORE: Stefano Ricchiuti
GENERE: romanzo storico
EDITORE: Brè Edizioni
NUMERO DI PAGINE: 57
DATA DI PUBBLICAZIONE: 30 marzo 2023
ASIN: B0C13RVB1C
PREZZO E-BOOK: 2,99€ (disponibile su Kindle Unlimited)
ISBN: 9791259703514
PREZZO CARTACEO: 13€
 
SINOSSI

Nel giugno del 1155, dopo esser stato incoronato imperatore del Sacro Romano Impero da papa Adriano IV, Federico I Hohenstaufen, detto il Barbarossa, risale da Roma verso Nord, ritrovandosi a punire, lungo il suo cammino di ritorno verso casa, coloro che non gli dimostreranno fedeltà. Spoleto – a causa di un gesto sconsiderato da parte di alcuni rappresentanti cittadini – viene così data alle fiamme. Il cammino dell’esercito imperiale prosegue dunque verso Gubbio, laddove risiede e opera il celebre vescovo Ubaldo, poi proclamato Santo. Ed è sullo sfondo di questo preciso momento storico e di questi luoghi, che si svolge la vicenda riguardante le vicissitudini di un giovane contadino di nome Bartolomeo che – seppur prostrato a causa di una serie di lutti familiari – ritroverà un filo di speranza grazie al suo nuovo amore per una prostituta di un postribolo locale, di nome Ida. Un romanzo dove non mancano i colpi di scena. Amore, crudeltà, invidia e potere sono il denominatore comune di una storia ambientata in un’epoca piena di fascino e di mistero.

BIOGRAFIA

Nato a Torino nel 1977, Stefano Ricchiuti ha spaziato dalla saggistica alla narrativa ed è, con Il velo giallo, alla sua ottava pubblicazione. Autore di romanzi storici ci trasporta con il suo ultimo lavoro in un Medioevo ricco di ombre e di luci, laddove la forza dei grandi eserciti ha lo stesso peso delle più intime tra le passioni umane.

ESTRATTO

Erano già manifesti nelle azioni di Bartolomeo tutti i sintomi di chi è stato irretito da un’infatuazione inaspettata, la stessa che conduce un individuo ad affrontare con tenacia qualunque tipo di ostacolo: quella vis, la forza vitale, che aveva preso piede nel suo cuore a scapito di qualunque forma di debolezza.
Il ragazzo si muoveva attraverso un bosco fitto e intricato, in cui il terreno cedeva sotto i suoi passi proprio quando questi si facevano appena più sicuri, ostacolandone l’andatura in modo tale che mai questa sarebbe potuta divenire da un momento all’altro più spedita e lineare. Il bosco richiedeva il proprio obolo, un pegno fatto di fatica e tenacia, imposto a chiunque lo avesse voluto violare. Ciò avveniva attraverso l’operato dei suoi figli e delle sue figlie, una progenie composta dai rami caduti dagli alberi morti, dagli arbusti che frustavano il viso e le braccia, o ancora dalle pietre che spuntavano a tratti aguzze e scivolose, subdole, ricoperte da un muschio brillante e vivace, oppure velate dalla soffice borracina, o ancora dalla semplice umidità languida di quel luogo cupo su cui gravava perenne una penombra verdastra.
Il passo claudicante di Bartolomeo sembrava comunque essere più solido e più fermo di quello che, privo di ferite, lo aveva accompagnato nel suo tragitto d’andata. Era un passo mosso da una rinnovata fiducia anche nel difficile districarsi di quella flora ostile, un incedere che si affiancava al lento, ma incontenibile sorgere di un atteggiamento speranzoso, più sicuro. Forse presto sarebbe divenuto entusiasta, o addirittura eccessivo e protervo, tutto teso verso un futuro in cui la propria volontà avrebbe potuto avere la meglio sulla crudeltà degli eventi che negli ultimi tempi lo avevano interessato. Seppur con movimenti ponderati e attenti, egli sembrava guadare con maestria la palude delle sue tante sfortune e dar aria al proprio petto, come stesse iniziando a sbrogliare quel groviglio di serpenti avvolti attorno al suo cuore, come se l’ombra delle fronde fitte di quel bosco – che impediva alla luce del sole di illuminarlo e di riscaldarlo – cominciasse pian piano a venir meno. Così gli parve di poter cominciare a lanciare lontano da sé le prime tra quelle serpi che la sua mano, senza più la paura e l’ambizione della morte, poteva afferrare a casaccio attingendo da quel viluppo ributtante e malvagio. In tal modo gli sembrava di emanciparsi da quel lungo crepuscolo che già pareva averlo destinato al proprio avello, da quel destino che lo voleva sepolto sotto la terra umida e nel quale la sua anima sarebbe caduta senza alcuna pietà verso l’inferno degli irredenti.
Camminò ancora per qualche minuto attraverso una zona più impervia, sino a giungere laddove si frapponeva tra lui e il prosieguo del suo cammino proprio quel ruscello che tanto danno gli aveva arrecato il giorno precedente, anche se si trovò, in quel caso, a poterlo attraversare in un punto diverso e più agevole. Cercò con attenzione il tratto in cui le due sponde apparivano più ravvicinate tra loro, dove il terreno sembrava meno in pendenza e la corrente più tranquilla.
Giunto con facilità sulla riva opposta si fermò per un istante a riposare e a riprendere fiato, avvolto da un piccolo cono di luce che lo riscaldava dall’alto, quasi con tenerezza.
Fu quello l’attimo in cui, in un varco tra le fronde, la città di Gubbio gli apparve in tutta la sua magnificenza: una creatura sfumata dalla bruma del bosco, alabastrina, cinta dalle proprie mura, adagiata sui monti come una dama che avvolta dal proprio mantello giace silente nel riposo e viene adornata dalla luce del mattino, trasfigurandosi nel chiarore che la rende prossima al risveglio.
Ripreso il cammino, ci volle ancora più di un’ora prima che Bartolomeo raggiungesse la destinazione, quella specie di ghetto situato ai margini della città dove era stato legittimato, tra i confini di chi ormai viveva lontano dalla benedizione delle anime rette, l’esercizio della voluttà e del meretricio. Lì si compiva la commozione del corpo di chi sprofondava nel nudo ventre femminile, in ciò che altro non era se non il piccolo preludio di un abisso ben più grande e terribile.
Quello scenario, confuso dalla foschia del ricordo incerto, gli appariva come poco più che un ammasso di rovine emerse dalla terra polverosa.
Bartolomeo si guardò intorno, pressoché certo che quello fosse il posto in cui la sera precedente aveva incontrato la dolce creatura, che con così tanto cuore e coraggio l’aveva esortato ad allontanarsi da quel luogo abbandonato da Dio, e nel quale anch’ella si trovava costretta a esercitare il proprio mercimonio.
Notò una vistosa crepa su un muro che gli parve di aver già notato nel suo muoversi incerto e annebbiato del giorno prima; scorse il vicolo che già aveva percorso, e lungo le pareti le poche porte di legno consunto e dalle quali – proprio come spiriti della notte che avevano annusato il respiro dei vivi – erano emerse le donne di malaffare adornate di tutte le loro lusinghe. Bartolomeo ripercorse il medesimo tragitto sino a giungere dinanzi a uno spiazzo, che al contrario di tutto il resto gli sembrò tanto nuovo quanto estraneo. A quel punto, come una nave che viaggia a vele spiegate dentro un mare inesplorato, si tuffò in quell’angolo di mondo dove andava ricercando l’ombra di un ricordo che egli, forse con grande stoltezza, credeva potersi trasformare nella rinnovata fonte del suo avvenire.
Dai loro giacigli si erano già levate quasi tutte le donne, agghindate prostitute che andavano circondandolo, attratte da quella fortuna insperata del primo mattino che avrebbe potuto portar loro denaro in virtù di meritevoli servigi.
Il giovane uomo si rivolse loro con un certo affanno.
«Sto cercando una ragazza…» disse «non conosco il suo nome, ma è una ragazza dai capelli castani, con grandi occhi verdi. Era qui ieri sera… la conoscete? Qualcuna di voi può aiutarmi? Vi prego! C’è qualcuna tra voi che può forse dirmi dove posso trovarla?»
Ciascuna di quelle richieste però, trovò in quelle donne di tutte le età soltanto risposte allusive, provocatorie, maliziose, e nessuna di loro si dimostrò utile alla sua ricerca.
Ciò nonostante, tra quella moltitudine di meretrici col capo ricoperto da un velo giallo c’era chi, a dispetto del disinteresse generale, aveva colto nelle parole di Bartolomeo un’afflizione che rasentava la pena.
«Io credo di sapere chi state cercando» fece con voce flebile una delle più anziane tra le peripatetiche «è Guiduccia, signore. Non è molto tempo che la giovane è da noi, ma non è qui ora. So per certo dove si trova adesso, e se volete posso condurvi da lei.»
Uno scintillio di speranza illuminò gli occhi di Bartolomeo. Dal vasto e irrequieto oceano nel quale sino a quel momento gli era parso di navigare, stava forse per essere condotto presso una baia più tranquilla: un piccolo golfo posto sotto un cielo immoto, lambito da onde innocue, laddove incontrare finalmente la fonte di tutta quella sua nuova venerazione.

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Segnalazione #108 - La figlia del peccato

 SEGNALAZIONE #108

LA FIGLIA
DEL PECCATO



TITOLO: La figlia del peccato
AUTORE: Marianna Vidal
GENERE: storico
SERIE: Anni 50 Vol.1
EDITORE: selfpublishing (Vidal Romance)
NUMERO DI PAGINE: 431
DATA DI PUBBLICAZIONE: 06 gennaio 2020
ASIN: B082V8MNN3
PREZZO E-BOOK: 2,99€ (disponibile su Kindle Unlimited)
ISBN: 9781679992247
PREZZO CARTACEO: 14,99€
 
SINOSSI

1957

Margherita è per tutti la figlia del peccato.
Concepita fuori dal vincolo matrimoniale, è nata in carcere e a vent'anni, nonostante la straordinaria bellezza, sa che non potrà mai sposarsi, perché l'amore è un lusso che non si può permettere.

Vittorio Ranieri di Montebello paga sempre i suoi debiti. Lo sa bene Alberto Coletti che, dopo averlo messo a capo della sua azienda, spera ora di assicurare il titolo di marchesa a sua figlia. Un vincolo legato all'eredità rischia però di mandare a monte i suoi piani, perché l'integerrimo genero insieme al titolo di marchese ha ereditato Margherita Di Meglio, la figlia ventenne di un'assassina.

Vittorio e Margherita dovranno lottare con le unghie e con i denti per il loro amore, sfidando il carcere e le regole bigotte di una società che cambia rapidamente, ma non al passo dei loro desideri.


BIOGRAFIA

Marianna Vidal è una sognatrice, romantica e divoratrice di storie, che scrive da quando era una ragazzina, e solo dopo molti anni ha trovato il coraggio di mettersi in gioco con la narrativa.
Quando non è impegnata nella stesura di un romanzo, si dedica alla sua famiglia, che include un cane e tre gatti. Adora gli animali domestici e non potrebbe vivere senza di loro.
Vive a Ischia, un'isola nel Golfo di Napoli, e a volte la usa come ambientazione per i suoi romanzi.
Adora il colore rosa, le rose e il mare.
Nell'infanzia si è cibata di cartoni animati tipo Lady Oscar, Kiss me Licia, Mila e Shiro, Georgie e Candy Candy. Adora Terence, ma anche Mirko.
Non ha mai smesso di sognare e dai cartoni è passata agli sceneggiati televisivi e ai film. Ha un debole per le telenovelas che guardava con il suo papà, ma anche per le storie in costume, a cui deve la sua laurea in storia. Vieni via con me è il suo primo romanzo.
Se desiderate conoscerla, cercatela nelle pagine dei suoi libri.


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Segnalazione #107 - Le strane logiche dell'amore

SEGNALAZIONE #107

LE STRANE LOGICHE
DELL'AMORE




TITOLO: Le strane logiche dell'amore
AUTORE: Tania Paxia
GENERE: narrativa rosa
EDITORE: selfpublishing
NUMERO DI PAGINE: 354 (ebook)/ 314 (cartaceo)
DATA DI PUBBLICAZIONE: 14 maggio 2023
PREZZO E-BOOK: 2,99€ (gratis su Kindle Unlimited)
ASIN: B0C48115PR
PREZZO CARTACEO: 9,90€
 
SINOSSI

Cameo Pink MacKenzie è per metà inglese e per metà americana, ha ventisei anni e vive a Londra insieme al suo fidato Basset Hound di due anni, Flash. Gestisce un seguitissimo blog letterario – Another book in the wall – e per mantenersi lavora alla sala da tè di sua madre a Notting Hill. La passione per la lettura compensa l’assenza dell’amore; Chase, il suo ex, infatti, l’ha lasciata per una svedese e si è trasferito in Scandinavia. Da allora i libri sono il suo rifugio, dove nessuno può disturbarla. Nessuno a parte sua cugina Nancy, prossima alle nozze, che con i pettegolezzi e lo shopping sembra essere l’unica a movimentarle la vita. Tutto cambia quando riceve un romanzo da recensire in anteprima esclusiva. La sua attenzione ricade sulla foto dell’affascinante autore e, qualche sera dopo, si scontra per caso con lui rovesciandogli un bicchiere di birra addosso. Alcune cose però non tornano e Cameo oltrepasserà ogni logica pur di scoprire cosa nasconde il misterioso Tristan Moseley…

BIOGRAFIA

Vive in provincia di Livorno. Frequenta la facoltà di Giurisprudenza di Pisa, ma la sua grande passione è scrivere. La Newton Compton ha pubblicato Le strane logiche dell’amore, un grande successo sul web, seguito da Ti amo ma non lo sai, Ti amo già da un po’, Prima che arrivassi tu e, in ebook, Lost. Per colpa di un bacio, Left. Il bacio che aspettavo, Gone. Un bacio è troppo poco, Back. Un bacio alla luce del sole, Liar. Un bacio non è per sempre, Feel. Prima dammi un bacio e Found. È più facile dirlo con un bacio.


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Segnalazione #106 - Un affascinante mascalzone

 SEGNALAZIONE #106

UN AFFASCINANTE MASCALZONE


TITOLO: Un affascinante mascalzone
AUTORE: Federica Leva
GENERE: storico
SERIE: The MacBride Series Vol.1
EDITORE: selfpublishin
NUMERO DI PAGINE: 438
DATA DI PUBBLICAZIONE: 20 giugno 2023
ASIN: B0C8P71345
PREZZO E-BOOK: 2,99€ (disponibile su Kindle Unlimited)
 
SINOSSI

Dopo la morte del padre, Lady Brigitte si ritrova senza casa e senza dote. Il solo che può aiutarla è suo cugino Cole, il nuovo e cinico conte di Blackthorn. Ma Brigitte non è una damigella in difficoltà: è bella, intelligente e coraggiosa, e non ha paura di sfidare le convenzioni sociali per inseguire i propri sogni. Il suo temperamento vivace attira l’attenzione di molti gentiluomini, tra cui l’infame Asheton, che decide di aggiudicarsela in una partita a carte con altri pretendenti.
Jamie MacBride, il fratello minore di Cole, è un comandante della marina che ha vissuto per anni in India, dove ha sognato di comprarsi una piantagione. Ora vuole ricominciare una nuova vita nelle colonie, ma ha bisogno di soldi da investire nel suo progetto. Il tavolo verde è un’ottima occasione per arricchirsi, perché nessuno sa giocare a carte e a dadi come lui. E nessuno sa barare con altrettanta scaltrezza. A lui non serve una moglie e nemmeno la vuole; ma, dopo aver rubato un bacio a Brigitte, decide che la posta in gioco è troppo allettante per lasciarsela sfuggire...
La partita tra Asheton e Jamie sarà decisiva per stabilire il destino di Brigitte. Ma lo sarà anche per l'amore?

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