La
donna dei miei sogni – Nicolas Barreau
Recensione
di Giorgia Wasp
Titolo:
La donna dei miei sogni
Autore:
Giorgia Wasp
Genere:
Romanzo rosa
Editore: Feltrinelli
Pagine: 137
Isbn: 9788807033117
Durante
la solita mattinata lavorativa, nella routine quotidiana di Antoine succede
l’impensabile: incontra la donna dei suoi sogni.
Peccato
che sia in compagnia di un'altra persona ed avvicinarla sembra impossibile, ma
la fortuna vuole che passando questa lasci cadere sul suo tavolo un
biglietto con scritto un nome e un
numero.
Inizia
così la folle corsa alla ricerca dell’amore.
Si, perché dovete sapere che sono un libraio e se hai a che fare
tutto il giorno con i libri, se hai letto un’infinità di romanzi, a un certo
punto giungi alla conclusione che sono possibili molte più cose di quanto
comunemente si creda.
Vorrei
iniziare ammettendo di non aver mai letto nulla di Barreau e probabilmente ho
sbagliato, in quanto questo romanzo mi è veramente piaciuto, cosa alquanto
strana vista la brevità del libro, ma probabilmente chi sa scrivere, chi ha la
capacità di trasmettere emozioni come l’autore non ha bisogno di tante pagine
per enfatizzare un messaggio.
Sono
entrata immediatamente in sintonia con il protagonista del racconto, forse ci
accomuna il fatto che entrambi siamo librai ed entrambi siamo sognatori, o più
semplicemente Barreau è riuscito a mettere in evidenza caratterizzazioni della
personalità di Antoine che pizzicano le corde della follia personale di ognuno
di noi, in quanto sì, è folle tutto quello che lui ha fatto in quelle
ventiquattro ore.
Era proprio così, e in un certo senso le ero riconoscente che
non la considerasse sono una follia. Cioè, era una follia. Era la cosa più
folle che mi fosse capitata nella vita. E volevo che continuasse.
A
volte mi ha esasperato la lentezza di Antoine nel voler procedere con calma per
paura di sbagliare, ma d’altra parte penso che sia normale in una situazione
così surreale, ho riso con lui per le catastrofi che si abbattevano continuamente sulla sua
storia; ho gioito quando è arrivata finalmente la tessera mancante per comporre
il puzzle e ho percorso con lui chilometri in giro per Parigi.
Ho
apprezzato particolarmente nell’impaginazione del libro la scelta fatta di
lasciare alcune frasi o espressioni idiomatiche francesi, semplicissime da
comprendere, che hanno dato un tocco di particolarità in più al libro, hanno
reso la narrazione più fluida; addirittura durante la lettura di questi passi
riuscivo a sentire l’inflessione della voce di Antoine che le pronunciava (sì
lo so, probabilmente sono da ricovero, ma sappiate che queste sono confidenze
che non devono essere divulgate e che in caso di TSO immediato negherei tutto).
Il
romanzo come accennato prima è molto breve, la storia del racconto si svolge nell’arco
di ventiquattro ore durante le quali il protagonista dovrà cercare, attraverso
degli indizi, di ritrovare la sua anima gemella prima che sia troppo tardi.
Non è incredibile con quanta naturalezza si accetti ogni cliché,
perfino il più stupido, quando siamo felici?
Il
personaggio meglio caratterizzato è sicuramente Antoine il protagonista,
essendo la narrazione in prima persona il lettore può seguire le vicende solo
attraverso il suo punto di vista. Ciò non toglie che Barreau sia riuscito a
dare spessore anche a personaggi secondari che vengono descritti attraverso
Antoine dai suoi ricordi e dalle sue impressioni, per cui tutti vorremo un
amico come Natham e una collega come Julie, regina indiscussa dei libri
self-help.
Cosa
dire infine? Un romanzo davvero carino che ha il potere di tenerti compagnia in
un pomeriggio di pioggia e trascinarti lontano dal tuo salotto per correre da
una parte all’altra di Parigi, con un pezzettino di carta in mano ed un numero
di telefono non completo.
Lo
consiglio vivamente a tutte coloro che vogliono trovare un romanzo bello e non
impegnativo.
La letteratura è un meraviglioso viaggio nella realtà, perché ci
rivela tutte le cose che possono succedere. Che possono succedere ogni giorno!
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