Coming soon #23 - Cosa mi aspetto da febbraio

 COMING SOON #23
Cosa mi aspetto da febbraio

 

Pian pianino, passettin passettino stiamo cercando di tornare a pubblicare con una certa regolarità.
Sarà perché il tempo per leggere è poco sia per me sia per Giorgia e, almeno per quanto mi riguarda, le ultime letture non mi hanno presa molto... Ma resta il fatto che siamo più assenti che in passato.
Passerà? Non lo sappiamo.
Per il momento vi segnaliamo un po' di nuovi libri in arrivo a febbraio.
Buona lettura!😅

IL LADRO DELLA REGINA
di Megan Whalen Turner


Il ladro di Megan WhalenTurner, primo romanzo di una serie composta attualmente da sei volumi e diverse novelle, narra la storia di Eugenides, ladro a cui viene affidato il compito di dover recuperare un oggetto leggendario mentre si trova recluso in galera. Detta così potrebbe sembrare una storia piuttosto banale ma da quanto ho capito nasconde molte sorprese. L'unico elemento che non mi piace molto dell'edizione Fanucci in uscita il 24 febbraio è la copertina... Ma del resto io ho una cotta per le copertine di Vince Natale della vecchia edizione in lingua inglese (per intenderci, quelle che come stile somigliano a quelle della dilogia Millennio di fuoco di Cecilia Randall) quindi difficilmente qualsiasi altra copertine non avrebbe potuto convincermi.😅 Ciò non toglie che sia un romanzo dietro al quale sbavo da anni quindi CERTO che ve ne segnalo la pubblicazione!

COSA RESTA DEGLI EROI
di Richard K. Morgan


Ringil Eskiath, eroe della resistenza che si è esiliato per via della sua omosessualità, Egar Rovina del Drago, capo dei barbari conteso da due mondi e insoddisfatto di entrambi, ed infine Archeth Indamanirmal, l'ultima degli alieni Kiriath che cerca di aiutare il popolo dei mortali con la sua tecnologia superiore mentre soffoca il suo dolore usando delle droghe; da queste tre solitudini avrà inizio la storia narrata dalla trilogia A land fit of heroes di Richard K. Morgan, arrivata in Italia dieci anni fa grazie alla casa editrice Gargoyle (ma interrotta nel 2013, dopo la pubblicazione del secondo volume). Ad occuparsi della nuova edizione italiana è Mondadori Oscar Vault, che pubblicherà il 15 febbraio tutti e tre i libri della trilogia Cosa resta degli eroi, ossia L'acciaio sopravvive, Il gelo comanda e L'oscurità profana. Le premesse mi sembrano piuttosto interessanti ma, visto che ho scoperto di avere in casa il primo volume (l'ho preso usato e ammaccato da una bancarella per completare un acquisto che richiedeva un tot di titoli a un prezzo fisso), credo che prima di buttarmi darò un'occhiata a quello.

ARIANNA
di Jennifer Saint


Questa è una segnalazione che Giorgia Wasp vi farebbe alla velocità della luce, quindi visto che lui non può farlo ci penso io: il 3 febbraio la Sonzogno pubblicherà Arianna di Jennifer Saint, romanzo in cui l'autrice rivisita la storia della principessa cretese Arianna, sorella di Fedra e del Minotauro, nattandone le vicissitudini tra cui il tradimento compiuto per amore. Se amate la mitologia greca, questo romanzo non può sfuggirvi.
PS: la presentazione è così breve perché chi conosce la storia di Arianna non ne ha bisogno e coloro che non la conoscono certamente gradiranno di più scoprirla leggendo il libro

MADE FOR LOVE
di Alissa Nutting


Alla richiesta del marito Byron di collegarsi a lui tramite un chip impiantato nel cervello Hazel decide di dare un taglio a quel matrimonio durato dieci anni e andare a vivere in una comunità di pensionati in compagnia del padre e di Diane, la sua bambola sessuale. Il passare dalla lussuosa vita da moglie del CEO di una delle aziende più importanti del momento a quella di residente in un campo roulotte sarebbe di per sè traumatica, ma Hazel ha anche il marito alle calcagna... Se volete scoprire cosa accadrà a questa donna dovrete leggere Made for love di Alissa Nutting, romanzo che verrà pubblicato da Mondadori Oscar Vault il prossimo 1 febbraio nonché soggetto di una serie tv in arrivo su Sky.

LA CASA ALLA FINE DEL MONDO
di Paul Tremblay


Il libro di cui voglio parlarvi è uno di quei casi in cui, in tutta onestà, non so se vorrei leggerlo immediatamente o meno: da una parte in questo periodo sono in vena, in generale le storie inquietanti non mi dispiacciono affatto e da quanto ne so, questo è un romanzo decisamente inquietante... ma dall'altra ho paura che, come al solito, io mi aspetti troppo e di conseguenza possa non apprezzare a pieno questo romanzo. Molto probabilmente prima di leggere La casa alla fine del mondo di Paul Tremblay, in uscita il 15 febbraio per Mondadori Oscar Vault, aspetterò qualche mese in modo da smorzare l'aspettativa. Di cosa parla? Una famigliola che aveva deciso di concedersi una vacanza isolati dal mondo sono costretti a barricarsi in casa quando quattro loschi individui si presentano alla loro porta.

-Il 1 febbraio Mondadori pubblicherà Uno di noi è il prossimo di Karen M.McManus, il seguito di Uno di noi sta mentendo, dal quale è stata tratta una serie televisiva e del quale abbiamo pubblicato una recensione nel lontano 2018
- Ad oltre due anni di distanza dalla pubblicazione del primo volume, la Fazi porta in Italia il secondo volume della serie Ferryman di Claire McFall; il titolo del romanzo, che troverete in libreria a partire dal 24 febbraio, è Oltre i confini
- In caso vogliate leggere Arsenio Lupin contro Sherlock Holmes di Maurice Leblanc, febbraio è decisamente il mese perfetto perché nei primi dieci giorni del mese questo romanzo verrà pubblicato da ben tre case editrici: il 3 febbraio potrete trovare in libreria l'edizione della Feltrinelli (nel cui titolo troverete il nome originale del ladro, ossia Arsène invece di Arsenio) e della Salani mentre l'edizione Mondadori sarà reperibile dall'8 febbraio

- Tra i titoli che a febbraio entreranno a far parte della Biblioteca Universale Rizzoli vi segnalo iBoy di Kevin Brooks, reperibile dal 22 febbraio, e La ballata della Città Eterna di Luca Di Fulvio (recensione qui), reperibile dall'8 febbraio e sì, vi risparmio il pippone riguardo al fatto che dovreste TUTTI leggere Luca Di Fulvio
- La casa editrice Editoriale Scienza pubblicherà il 2 febbraio Charles Darwin l'origine della specie di Anna Brett, volume che mira ad avvicinare i bambini alle teorie dello scienziato inglese con citazioni del suo celebre L'origine della specie, spiegando loro i concetti chiave della teoria evoluzionistica
- I primi tre volumi dei nove che compongono la serie Il destino dell'imperatore di Roberto Fabbri, ossia Il tribuno di Roma, Il giustiziere di Roma e Il generale di Roma, verrano ristampati in edizione economica da Newton Compton Editori il 3 febbraio

- Proseguono le vicissitudini di Katja, protagonista del romanzo La baronessa di ghiaccio di Nicole C. Vosseler; la Beat pubblicherà Fuoco e tempesta. La baronessa del ghiaccio il 3 febbraio
- Il 15 febbraio, in contemporanea mondiale, arriverà in libreria per Sperling&Kupfer L'ultima missione di Gwendy di Richard Chizmar e Stephen King, terzo ed ultimo volume della trilogia iniziata con La scatola dei bottoni di Gwendy, romanzo che ho letto nel 2018 di cui potete trovare la recensione qui; inoltre tra i titoli in edizione economica della casa editrice in arrivo il 1 febbraio c'é La piuma magica di Gwendy, il secondo volume della trilogia che è firmato dal solo Richard Chizmar
- L'Eneide di Didone di Marilù Oliva, nota per L' Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre, verrà pubblicato dalla casa editrice Solferino il 24 febbraio

- Se avete una pessima opinione dei maiali, forse dovreste leggere L' insospettabile genialità del maiale di Matt Whyman, libro in cui l'autore narra la sua esperienza di convivenza con queste creature; il volume verrà pubblicato da HarperCollins il prossimo 17 febbraio
- L'8 febbraio Mondadori pubblicherà l'edizione economica di Un solo vero re, il volume conclusivo della serie L'accademia del bene e del male di Soman Chainani
- Ho ammazzato J.F. Kennedy di Manuel Vásquez Montalbán verrà pubblicato all'interno della collana Universale Economica Feltrinelli il 17 febbraio
- Il 22 febbraio Mondadori inaugurerà la sua nuova collana Manga Classici con Piccole donne di Louisa May Alcott e Le indagini di Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle
- Non è il fiume di Selva Almada verrà pubblicato da Rizzoli il 1 febbraio

- Chi come me ha amato La guerra dei papaveri non vorrà lasciarsi sfuggire La dea in fiamme di K. F. Kuang, volume conclusivo della trilogia che verrà pubblicato da Mondadori Oscar Vault il 1 febbraio. Per farvi capire la febbrile attesa... Sono MESI che mi autoimpongo di non leggere il secondo volume perché prima voglio avere in mano questo romanzo e poter fare una maratona in caso ne senta la necessità (e, credetemi, lo so da mesi che la sentirò!)
- Se amate la serie Bridgerton potrebbe interessarvi questo annuncio: l'8 febbraio la Mondadori pubblicherà un'edizione speciale di Il duca ed io di Juria Quinn che comprenderà, oltre al romanzo, alcuni racconti inediti dell'autrice ed un mazzo di tarocchi
- La ragazza che cancellava i ricordi di Chiara Moscardelli verrà pubblicato da Einaudi il 15 febbario

 

 

 

 

La ragazza con la bicicletta rossa - Recensione di Mysticmoon

 LA RAGAZZA

CON LA BICICLETTA ROSSA

- Monica Hesse -

Recensione di Mysticmoon
 

Tit
olo: La ragazza con la bicicletta rossa
Autore: Monica Hesse
Traduttrice: Claudia Manzolelli
Genere: storico
Editore: Piemme
Pagine: 298
ISBN: 9788868368296
 
Dopo un anno di pausa, torno a proporvi una recensione realizzata per ricordare che oggi, 27 gennaio, è la Giornata della Memoria.

Come ogni anno dal 2017, la sottoscritta a gennaio legge un romanzo dedicato alla tragedia dello sterminio operato dai nazisti a cavallo tra gli anni '30 e gli anni '40 del secolo scorso.
Quest'anno la mia scelta è caduta su un romanzo di un'autrice che mi attirava da diverso tempo, ossia
Monica Hesse, e nello specifico ho voluto leggere La ragazza con la bicicletta rossa.

La storia è ambientata ad Amsterdam nell'inverno del 1943 e vede protagonista Hanneke, una ragazza che per sostenere la famiglia lavora come segretaria presso un impresario funebre che l'ha rea anche una "trovatrice", ossia una persona che scova merce di difficile reperibilità al mercato nero e la consegna dietro pagamento ai clienti; proprio in virtù di questa sua abilità un giorno una cliente le chiede di ritrovare Mirjam, la ragazzina ebrea che possiede un cappotto azzurro a cui aveva dato rifugio dopo che suo marito e la famiglia di lei erano stati uccisi.

Quella narrata in questo romanzo non è una storia vera ma ha il sapore agrodolce della realtà.
Hanneke è una ragazza messa a dura prova dalla vita e in quanto tale la sua anima presenta numerose ammaccature, spigoli affilati che influenzano profondamente il suo rapporto con il prossimo e la portano a prendere le sue decisioni, che siano queste corrette o meno; la scelta di una protagonista disillusa, combinata ad una storia che non mira ad offrire al lettore una visione edulcorata di una realtà tragica come quella dell'occupazione nazista in Olanda rendono questo romanzo un libro molto incisivo.
Essendo la protagonista anche la voce narrante della storia, il lettore avrà modo di vedere quello che la circonda attraverso il filtro dal suo giudizio, altro dettaglio che mi ha permesso di apprezzare maggiormente il romanzo: essendo quelli di Hanneke gli occhi con cui il lettore osserva la vicenda, anche lui è soggetto agli errori di Hanneke nel corso della ricerca di Mirjam, infilandosi assieme a lei in vicoli ciechi e valutando come lei alcuni elementi della narrazione.
Ulteriore pregio di questo romanzo è la rosa di personaggi che man mano incontra Hanneke: per quanto mi riguarda io mi sono innamorata di Mina, che per quanto sia un personaggio abbastanza marginale mi ha fatta innamorare perché davvero molto interessante.

I meriti sopra elencati, per quanto molto validi, ai miei occhi sono tuttavia inferiori a quello che più di tutti mi ha donato soddisfazione, ossia l'amarezza che rimane sulla lingua del lettore una volta conclusa la narrazione.
Sembrerà assurdo ma ciò che ho più amato di questo romanzo è il fatto che, nonostante il viaggio emotivo compiuto da Hanneke, nonostante la maturazione subita dalla ragazza in questo breve arco temporale (la storia si apre e conclude in una manciata di giorni), nonostante quanto scoperto in quei gloriosi giorni, quanto era in frantumi in Hanneke prima del gennaio 1943 cambia forma ma non svanisce né acquisisce un nuovo senso: dolore era, dolore è e dolore sarà una volta conclusa la lettura, lasciando il lettore sì insoddisfatto per questa risoluzione ma al tempo stesso consapevole che questa è la vita e che questa condizione implica il dover imparare a convivere con i nostri traumi ed i loro effetti, consapevoli che il fatto che il mondo non sia del tutto marcio non escluda il fatto che molti dei suoi elementi siano putrescenti.
Insomma, La ragazza con la bicicletta rossa è un discreto pugno in faccia e, in caso se ne affronti la lettura, è necessario mettere in conto del dolore che questo può provocare.

Per chiudere la recensione rivolgo una domanda alla casa editrice: perché Girl in blue coat è diventato La ragazza con la bicicletta rossa quando il primo elemento è decisamente più significativo rispetto al secondo?
Sono assolutamente convinta che una buona ragione deve esserci stata e che sia io quella a cui sfugge, tuttavia non posso fare a meno di affermare in tutta onestà che alla sottoscritta, a causa della reiterazione di questa informazione nel corso dell'intero romanzo, si è stampato nella mente il dettaglio cromatico del cappotto più che il colore della bicicletta, tanto che se non fosse scritto nel titolo non saprei neanche rispondere alla domanda "di che colore è la bicicletta di Hanneke?"...
Sia chiaro, per quanto mi riguarda ho apprezzato lo spostare
sin dal titolo l'attenzione da Mirjam (ossia la ragazza con il cappotto azzurro/blu) ad Hanneke (ossia la ragazza con la bicicletta rossa), rendendo giustizia all'attenzione data all'evoluzione della ragazza olandese che è stata indurita dalla guerra, ma resto dell'idea che se nella storia c'è un oggetto che possa definirsi cardine sia di certo il cappotto che permette a Mirjam di spiccare tra la massa al pari delle cappottino rosso della bambina del film Schindler's List (a cui sospetto l'autrice abbia fatto un richiamo) quindi questo titolo non mi convince proprio.




Edenya - Recensione di Mysticmoon

 EDENYA

- Laura Rizzoglio -

Recensione di Mysticmoon
 
Tit
olo: Edenya
Autore:Laura Rizzoglio
Genere: fantasy
Editore:Youcanprint
Pagine ebook: 316
ASIN: B08NLLB28Y

Prezzo ebook: 3,99€
Pagine cartaceo: 392
ISBN: 9788831696807
Prezzo cartaceo: 17€


E se gli angeli esistessero veramente, ma non fossero quegli esseri alati che il nostro immaginario collettivo ci ha sempre fatto credere? Due mondi legati indissolubilmente da secoli, un paradiso che pare tale, ma nasconde in fondo crudeltà, amori proibiti e divinità assetate di sangue e potere. Due ragazze troveranno in loro stesse e nella loro amicizia la forza per perdonare e combattere il male, scoprendo infine un segreto che le porterà alla vittoria.

Si ringrazia l'autrice Laura Rizzoglio per aver fornito una copia digitale del romanzo in cambio di una recensione onesta


L'espressione che sintetizza il mio pensiero su Edenya di Laura Rizzoglio è

non nelle mie corde

Cosa voglio dire con questo?

Edenya è un romanzo oggettivamente molto interessante
MA
io non sono la persona giusta per amarlo


Mi spiace dirlo ma io ho una certa età e, a causa di oggettiva esperienza con la lettura, non potrò mai emozionarmi come un'adolescente per un romanzo con gli angeli ricco di riferimenti a celebri serie fantasy... Anzi, tecnicamente questi ultimi in parte mi esaltano perché sono libri che ho amato anche io (tranne Shadowhunters, che per quanto mi riguarda è una storia con del potenziale trascinata fin troppo per le lunghe da una penna molto sopravvalutata); il mio problema sono gli angeli, che in letteratura mi scatenano un rifiuto immediato.
Anche in questo caso specifico a primo acchito ho avuto una reazione negativa a queste creature MA Laura Rizzoglio è stata in grado di farmi superare questa fase e apprezzare l'inclusione di queste creature all'interno della storia.

Immaginando dalla sinossi che il desiderio di Laura sia di non svelare troppi elementi di trama, mi limiterò anche io a non fornire troppi dettagli. Oggettivamente Edenya è un bel romanzo per vari motivi.
In primis ho apprezzato la caratterizzazione dei personaggi principali. Per quanto oggettivamente la sottoscritta non ami gli angeli, il mio personaggio preferito della storia è proprio uno di loro in quanto davvero molto ben strutturato e ricco di sfaccettature, una vera sorpresa dato che, in tutta onestà, dopo la sua prima apparizione non mi aspettavo di poterlo apprezzare tanto; anche gli altri personaggi, incluse ovviamente le protagoniste, sono altrettanto valide ma su di lui e su un altro possente personaggio secondario ho lasciato il cuore.
In secondo luogo, Edenya mi ha convinta per l'intreccio davvero molto avvincente che l'autrice è riuscita a costruire, con cambi di prospettiva molto interessanti e colpi di scena affatto scontati.

Come scritto precedentemente non ho potuto amare questo libro ma lo consiglio: Edenya è un romanzo per ragazzi solido e molto godibile che catapulta il lettore nelle avventure di angeli e umani a cavallo di due mondi, il nostro ed Edenya, realtà simili per molti aspetti ma non uguali, indissolubilmente legate da un filo rosso che solo pian piano emerge.





 


Segnalazione #52 - Die Glocke

SEGNALAZIONE #52

DIE GLOCKE
- LA CAMPANA -



TITOLO: Die glocke - La campana
AUTORE: Bud Ariosis
GENERE: fantasy storico noir
EDITORE: Brè Edizioni
NUMERO DI PAGINE: 134
DATA DI PUBBLICAZIONE: 12 ottobre 2021
ASIN: B09JC33LJM
PREZZO E-BOOK: 2,99€ (disponibile su Kindle Unlimited)
ISBN: 9791259701060
PREZZO CARTACEO: 10€
 
SINOSSI

Gli storici sono ormai concordi nell’affermare che gli scienziati nazisti fossero a un passo dalla bomba atomica, ed è indiscutibile il contributo offerto agli USA da Wernher von Braun, il padre delle V2, nel mandare il primo uomo sulla luna. Dopo la seconda guerra mondiale e sino ai nostri giorni, una lunga serie di indiscrezioni giornalistiche ha alluso al rinvenimento di studi progettuali relativi alle WunderWaffen, le armi segrete di Hitler. Macchine così sofisticate e avanzate da ipotizzare che alcune di esse fossero state realizzate con tecnica di “reverse engineering” da tecnologia aliena rinvenuta in Antartide, e custodita nella cosiddetta “Base 211”, il sito preposto alla rinascita del quarto Reich, quando essa fosse divenuta possibile. Così come da otto decenni si dibatte sul trasferimento di alcuni di tali manufatti presso l’Area 51, in Nevada, il sito militare USA più protetto del mondo, dove dagli anni ’60 si avvistano gli UFO.
Con un’attendibile ricostruzione storica, e invenzioni futuribili di grande fascino, Bud Ariosis offre la sua personale interpretazione a tali domande in un libro da leggere tutto d’un fiato sino all’ultima pagina. Dopo il grande successo di Dossier Haudegen, un altro romanzo che mescola storia vera a fantasia.

BIOGRAFIA
 
Bud Ariosis vive e lavora a Napoli. Laureato in giurisprudenza, è un appassionato lettore di gialli classici della Golden Age inglese e devoto cultore di Gerard de Villiers.
Nel 2020 ha pubblicato, con Brè Edizioni, il thriller Dossier Haudegen.

ESTRATTO

L’ufficiale si scostò facendoli accedere e poi richiuse l’uscio, rimanendo fuori in attesa.
Joachim Kruger e Alois Bolhen, avanzarono solo d’un passo, poiché il capo del Reich era in piedi davanti al grande globo terreste sul fondo della stanza e lo fissava assorto, come non si fosse accorto di loro.
La debole luce invernale filtrava dalle tre aperture vetrate conferendo ai marmi del pavimento un’opalescenza ovattata, in contrasto con la massa scura dei lacunari in rovere presenti sulla volta. Nel monumentale camino in pietra alle spalle della scrivania ardeva un fuoco che riscaldava a malapena l’aria.
«Credete che esistano mondi simili al nostro all’interno della galassia?» chiese ad alta voce l’anfitrione.
«Ciò è alquanto probabile» ammise Kruger, approvato da Bolhen.
Frattanto Heinz Linge, il cameriere personale, bussò alla porta e una volta autorizzato, entrò sorreggendo un vassoio d’argento sul quale erano allineate una teiera fumante, delle tazze in porcellana e alcune fette di torta Sacher.
Hitler riprese un tono amabile e invitò gli ospiti a servirsi.
Visto il freddo invernale, questi avrebbero preferito bere qualcosa di forte, ma il Führer era notoriamente astemio e non gradiva si consumasse alcol in sua presenza.
Finito l’intermezzo, i due fisici stesero sulla scrivania il progetto in scala col capitolato tecnico, e Kruger iniziò a esporne le caratteristiche salienti.
 «Col suo permesso, inizieremmo dalla navicella. Dopo numerose prove aerodinamiche, abbiamo verificato che la forma più efficace sia quella di una campana. Ciò che denominiamo “Die Glocke” sarà un manufatto alto sei metri, composto da un cilindro cavo con funzione di abitacolo a due posti, affogato nel ventre della struttura esterna. Le superfici metalliche saranno solcate solo dalla feritoia circolare a tre strati, formati da una lastra di vetro temperato all’interno di due pannelli acrilici, e la costruzione non presenterà saldature, perché formata da un unico blocco in lega di piombo e niobio contro le radiazioni, rivestito da carburo di silicio per proteggerla dalle elevate temperature. La campana esterna può girare a trecentosessanta gradi su se stessa, in quanto scorre su cuscinetti radiali a sfere SKF, in grado di sopportare carichi assiali e intenso calore. Abbiamo testato vari composti sino a trovare quello adatto: le superfici saranno fosfatate al manganese per migliorare l’adesione dell’ingrassaggio al metallo e lubrificate a vita tramite un composto a base di grafite.»
 «Un oggetto davvero notevole!» esclamò Hitler «però desidero che “Die Glocke” esprima anche visivamente gli emblemi della sua origine.»
Il Führer prese una matita e abbozzò uno schizzo a margine del capitolato. Era in grado di farlo, da giovane aveva studiato Arte. Sotto lo sguardo attento dei fisici, aggiunse una svastica stilizzata sul corpo principale della campana e accennò una serie di rune germaniche a contornarne la base.
 «Sarà fatto!» promisero i due, e finito il preambolo, Kruger proseguì.
«Il suo incarico ci ha imposto di affrontare due punti cruciali.  Il primo è quello attinente la generazione di antimateria in quantità idonea ad aprire un cunicolo spazio-temporale.  Ebbene, la mia soluzione consiste nella costruzione di un acceleratore di particelle. Un enorme anello nel quale lanciare a velocità crescenti, sino a raggiungere frazioni di quella della luce, protoni e antiprotoni per farli collidere tra loro, giacché l’annichilimento delle due entità produrrà antimateria. Il punto di impatto andrà posizionato poco sopra l’apice della campana affinché lo squarcio gravitazionale la attiri al suo interno. Tuttavia, per rendere attuabile il progetto occorrerà affrontare un’opera di costruzione titanica, in quanto dai miei calcoli l’anello sotterraneo dovrà avere un diametro di 2700 chilometri, pertanto, sarà possibile edificarlo solo nelle sterminate steppe russe, con manovalanza reclutata nelle popolazioni sottomesse, appena il Reich si sarà espanso come nei suoi disegni. Inoltre, sarà necessario attendere lo sviluppo di tecnologia atta a costruire grandi magneti di accelerazione da mille Tesla, oggi impossibili da concepire.»
Hitler restò colpito dall’esposizione, poi diede la parola a Bolhen, il quale iniziò a spiegare:
«Io invece mi sono occupato di estrapolare dalla massa indistinta di cunicoli spazio-temporali, due specifici condotti di attraversamento: uno recante a un momento del passato e l’altro riportante al presente. La chiave per viaggiare nel tempo è la luce. La sua onda attraversa l’universo dall’origine, dunque è il solo metro di paragone cui riferirsi per misurare la distanza tra diverse dimensioni temporali come postulato nella mia equazione, la cui risoluzione identificherà la giusta frequenza spettrale tendente al blu per il cunicolo temporale a ritroso, e l’altra volgente al rosso per quello di ritorno.»
«Quanto ci vorrà per risolverla?» domandò Hitler.
«Mein Führer, l’equazione lineare presenta ventiquattro milioni di variabili e oggi non è ancora definibile, ma lo sarà in futuro. Nell’attesa, ho concepito una sorta di “fari” di navigazione per “Die Glocke”, uno sulla terra e l’altro per l’iperspazio, in base ai quali orientare la direzione della navicella, assicurando rilevamenti di tipo polare, affinché l’asse 0°/180° sugli indici rappresenti pure l’asse longitudinale della campana, fornendo la rotta. Per quello terrestre mi sono rifatto al principio di induzione elettromagnetica, assemblandone uno girevole all’interno di un radiogoniometro graduato, munito di un’antenna collegata elettricamente al ricevitore. Lo strumento è in grado di captare segnali a onde lunghe che saranno emessi da una stazione di terra, indicando direzione e verso di provenienza del segnale e fornendo la posizione angolare rispetto alla fonte. Per quello dell’iperspazio ho predisposto una tecnica di sintonia simile, mediante uno strumento composto da uno spettrometro di massa capace di coprire l’intera banda, abbinato a un circuito di sintonia per agganciare la radiazione identificativa dei due condotti.»
Hitler fece una pausa per soppesare le parole, e commentò: «Mi compiaccio con voi! Grazie alla vostra dedizione, in pochi anni avete raggiunto risultati notevoli. Anche se i tempi non sono maturi per realizzare l’obiettivo finale, ne avete gettato solide fondamenta. Disporrò affinché sia assegnata a ciascuno una cattedra alla Facoltà di Fisica come professori aggiunti, ma prima di restituirvi alla vostra carriera, devo chiedervi un ultimo servigio per il Reich. Verrete inquadrati nei ranghi delle SS come membri onorari affinché abbiate maggiore libertà d’azione, e vi unirete all’esplorazione scientifica in partenza per l’Antartide che ha lo scopo di annettere nuovi territori alla sovranità germanica, e verificare l’esistenza del grande Rift navigabile sotto alcune cavità naturali. Sfrutterete tale spedizione per trovare una caverna adatta alla costruzione per “Die Glocke”, e quando l’avrete individuata, vi farò raggiungere da unità di appoggio recanti materie prime, attrezzature e uomini. La messa in opera avverrà durante i brevi mesi dell’estate antartica, mentre per i restanti vi appoggerete in Argentina, presso il Governo amico di Peròn.»  
«Faremo come ordina, ma ciò naturalmente comporterà tempi più lunghi per l’assemblaggio rispetto a un impianto vicino» precisarono gli scienziati.
«Ne sono consapevole, tuttavia entro un anno la Germania entrerà in guerra per espandere il proprio spazio vitale in Europa. Il vecchio continente sarà teatro di un sanguinoso conflitto, e voglio che la costruzione avvenga in totale segretezza.»

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