La casa di sale e lacrime

 LA CASA DI SALE

E LACRIME

- ERIN CRAIG -


Tit
olo: La casa di sale e lacrime
Autore: Erin Craig
Traduttrice: Giorgia De Santis
Genere: fantasy
Editore: Fanucci Editore
Pagine: 324
ASIN: B08CZKSKVB
Prezzo ebook: 7,99€
ISBN: 9788834740361
Prezzo cartaceo: 14,90€

Da bambina amavo le fiabe e devo ammettere che quella nota con i titoli Le scarpe logorate dal ballo e Le dodici principesse danzanti non mi dispiaceva affatto; sia chiaro, non era tra le mie preferite perché io cercavo qualche storia emozionante, meglio se con qualche animale, ma spiccava tra le altre perché abbastanza particolare.
La casa di sale e lacrime di Erin A. Craig è un inquietante retelling proprio di quella storia.

Protagonista e voce narrante della storia è la diciannovenne Annaleigh, sesta delle dodici figlie de
l signore dell'isola di Salten Ortun Thaumas.
Il maniero di Highmoor, prima pieno di vita per via della numerosa progenie dei suoi occupanti, è da diverso tempo un luogo a lutto: prima la morte della signora del palazzo, stroncata nel mettere al mondo la sua dodicesima figlia, poi una serie di disgrazie che hanno portato via quattro delle dodici ragazze, hanno portato la popolazione a mormorare che la casata sia maledetta e neppure l'annuncio della nuova vita portata in grembo da Morella, nuova signora dell'isola, sembra allontanare quelle voci... E a ben vedere visto che pian piano la situazione diventa sempre più inquietante.

Erin Craig è riuscita a prendere l'idea di base della storia narrata dai fratelli Grimm e trasformarla in una storia che mette davvero i brividi grazie ad una costruzione di pagina in pagina sempre più claustrofobica e incalzante.
A partire dal tragico incipit, ossia quello che Annaleigh narra essere il funerale della quarta sorella in una manciata d'anni, il lettore viene trascinato in questo mondo che di minuto in minuto diventa sempre più terrificante, e lo fa attraverso gli occhi e i pensieri di questa ragazza che sembra sprofondare sempre più nella follia.

L'unico elemento che non mi ha pienamento convinta, per quanto sia un personaggio molto utile ai fini della trama e la sua vicenda sia integrata alla perfezione con tutto il resto, è l'interesse sentimentale di Annaleigh: la sottotrama che lo riguarda l'ho trovata un pochino forzata per quanto, lo ripeto, abbia una sua importanza. In questo frangente specifico mi sarebbe piaciuta una integrazione più armoniosa nel complesso della vicenda, ma in fin dei conti funziona tutto e va benissimo così.

Qualcosa di cui invece non voglio lamentarmi perché è perfettamente coerente con il complesso della storia ma che non posso esimermi da segnalare è legato a questa maledizione che si crede abbia colpito la famiglia Thaumas ed esprimibile utilizzando due semplici parole: lo sapevo.
Reitero il concetto: questa "cosa" ci sta benissimo ed è perfettamente in linea con la storia... Talmente tanto che a me è davvero comparso davanti agli occhi un bersaglio rosso fuoco quando questo elemento ha fatto la sua comparsa nel romanzo ed era palese non solo il ruolo giocato in questa ipotetica maledizione ma anche altro. Certo, non avevo tutti i dettagli del caso ma, per farla breve, era coerente e perfettamente prevedibile.

La casa di sale e lacrime mi è piaciuto davvero moltissimo, su questo credo non vi siano dubbi, e ho scelto di segnalarvi questo libro proprio oggi per un motivo specifico: erano almeno un paio d'anni che prevedevo di leggerlo in questo periodo dell'anno perché mi dava l'impressione che fosse il libro perfetto per Halloween ma quando lo scorso giugno ho iniziato a leggerlo a tempo perso in un breve tragitto in autobus non sono riuscita a scollarmene; ora che l'ho letto posso dire che le mie impressioni erano a dir poco azzeccatissime quindi, voi che potete, immergetevi in questa lettura in questi giorni e non ve ne pentirete!


 


Coming soon #30 - Cosa mi aspetto da novembre

COMING SOON #30
Cosa mi aspetto da novembre

Come potete notare questo mese l'appuntamento con le uscite previste per il prossimo mese arriva con qualche giorno d'anticipo rispetto al solito; il motivo di questa decisione è che, banalmente, per lunedì è programmata la pubblicazione di una recensione adatta alla data.

GILDED
di Marissa Meyer


Nuovo mese, medesima ammissione: sul blog non ne avete vista traccia o quasi (in fondo la recensione di Cinder l'ho scritta...) ma una delle mie serie preferite degli ultimi anni è stata quella delle Cronache Lunari di Marissa Meyer: le ho adorate in toto, a partire da Cinder fino ad arrivare a Gone Rogue. Lo stile dell'autrice mi è piaciuto a tal punto da accumulare la trilogia Renegades (ora mi manca solo il momento giusto per leggerla 😅)... Ma fino ad oggi non ho voluto sapere nulla di Gilded, titolo che verrà pubblicato da Mondadori Oscar Vault il prossimo 15 novembre perché volevo sorprendermi. E ci sono riuscita perché scoprire che si tratta di un retelling della storia di Tremotino mi riempie di gioia perché probabilmente è stato il primo personaggio che ho adorato detestare (e no, non parlo del signor Gold di Once Upon a Time ma di quello della fiaba dei fratelli Grimm, che da bambina adoravo). Nonostante senza nelle ossa che potrebbe esservi un risvolto di trama che potrebbe farmi storcere il naso, mi fido dell'autrice quindi non vedo l'ora di leggerlo!

LE ESILIATE

di Christina Baker Kline


Uno dei romanzi di futura pubblicazione che hanno attirato la mia attenzione c'è Le esiliate di Christina Baker Kline, in uscita per HarperCollins Italia l'8 novembre. Tutto ha inizio nel 1840, quando la giovane governante londinese Evangeline, innamoratasi del rampollo della famiglia che sta servendo, si concede a lui rimanendo incinta. Per risolvere il problema la padrona di casa la accusa di furto e la ragazza, dopo diversi mesi di prigionia, viene imbarcata sulla Medea, una nave che la porterà in una colonia penale sita nella Terra di Van Diemen (l'odierna Tasmania). Questo sarà il punto di partenza per una fase molto difficile della sua esistenza.

I NOSTRI CUORI IMPERFETTI

di Melissa Albert


Devo ammettere che, nonostante io abbia sentito parlare di Melissa Albert diverse volte in questi anni, non ho mai avuto il desiderio di leggere un suo libro: ne sono stata incuriosita, questo non lo nego, tuttavia non abbastanza da decidere di dedicare il mio tempo a queste storie; al contrario, l'idea alla base di I nostri cuori imperfetti, romanzo che la casa editrice Rizzoli pubblicherà l'8 novembre, la trovo piuttosto interessante. Protagonista del romanzo è Ivy, la cui estate dei diciassette anni non sta prendendo la piega sperata, tra incidenti stradali, punizioni e una ragazza che le appare in piena notte nel mezzo della strada. Non immagina che la chiave per svelare quanto le accade risieda nei ricordi di Dana, che nell'estate dei suoi sedici anni ha scoperto grazie a due ragazze di possedere doni inimmaginabili. Dana, colei che con i suoi segreti ha dato inizio alla terrificante estate di Ivy, altri non è che sua madre.

PIÙ FELICE CHE NO

di Adam Silvera


Lo ammetto senza problemi: per quando le trame dei romanzi di Adam Silvera mi abbiano incuriosita non ho mai sentito la necessità di leggerli perché che fossero troppo "teen" per le mie mature corde. Dopo aver letto la trama di Più felice che no, romanzo che Mondadori Oscar Vault pubblicherà il 15 novembre, potrei essere di qualche passo più vicina al fare un tentativo. Protagonista di questa storia è Aaron Soto, un sedicenne che nel giro di qualche settimana vede il suo centro di gravità oscillare pericolosamente: suo padre si è suicidato e, quando in assenza della sua fidanzata si trova a passare più tempo con il coetaneo Thomas, inizia a dubitare del proprio orientamento sessuale. Azzerare la sua memoria sfruttando un trattamento del Leteo Institute gli potrebbe davvero restituire la felicità?

I PATRIOTI
di Sana Krasikov


In questo periodo mi sto dedicando ad una saga familiare (per chi fosse curioso, la saga dei Clifton di Jeffrey Archer) e di conseguenza l'occhio mi è caduto su I patrioti di Sana Krasikov, romanzo in cui l'autrice narra una storia che si snoda lungo un intero secolo. Tutto ha inizio quando la ventitreenne Florence Fein, donna di origini ebree nelle cui vene scorre sangue russo, decide di lasciare gli Stati Uniti martoriati dalla Grande Depressione per trasferirsi nella terra di sua nonna. Ben presto si renderà conto di aver idealizzato quel paese ma sfortunatamente non potrà più uscirne. Molti anni dopo Julian scopre che il KGB ha un fascicolo su Florence, la madre di cui non conosce molto: lui ha lasciato il paese dei suoi antenati da molto tempo ma spesso deve recarsi a Mosca per lavoro quindi utilizzerà questa scusa per indagare sulla questione nonché per convincere suo figlio Lenny a lasciare perdere l'idea di cercare fortuna in Russia, al momento governata da Vladimir Putin. Per scoprire cosa accadrà non posso fare altro che consigliarvi di recuperare questa nuova uscita Fazi Editore prevista per l'8 novembre.

- Il Drago contenente Le cronache di Prydain di Lloyd Alexander verrà pubblicato da Mondadori Oscar Vault nel mese di novembre; stessa sorte toccherà alle trilogie Le cronache del Mondo Emerso, Le guerre del Mondo Emerso e Leggende del Mondo Emerso di Licia Troisi e a Anne of Green Gables di Lucy Maud Montgomery, volume che conterrà i primi due volumi e il primo libro di racconti che vedono come protagonista l'orfana Anne Shirley, meglio nota in Italia come Anna dai capelli rossi
- La nuova edizione della serie Covenant di Jennifer L. Armentrout verrà pubblicata da HarperCollins Italia il 15 novembre
- Il 1 novembre Rizzoli pubblicherà Brave ragazze, cattivo sangue di Holly Jackson, seguito di Come uccidono le brave ragazze
- Il volume contente i primi cinque romanzi della serie Miss Detective di Robin Stevens verrà pubblicato da Mondadori l'8 novembre
- Il segreto sepolto, conclusione della dilogia La confraternita delle streghe di Danielle Paige e Kass Morgan, verrà pubblicato da Mondadori il 2 novembre
- Crying in H Mart di Michelle Zauner verrà pubblicato da Mondadori Oscar Vault il 22 novembre

- L'8 novembre Mondadori pubblicherà in un unico volume Le sfide di Apollo di Rick Riordan; lo stesso giorno uscirà Storie dall'altrove di Neil Gaiman, volume che conterrà alcuni dei libri dell'autore (non sono riuscita a trovare i titoli ma dalla descrizione sono praticamente certa che uno sia Coraline e un altro probabilmente sarà Il cimitero senza lapidi)
- Il 15 novembre Mondadori pubblicherà Il regno dei dannati di Kerri Maniscalco e Il regno dei demoni di Victoria Aveyard

- La nuova edizione Come anima mai di Rossana Soldano, realizzata da Mondadori in collaborazione con Hope Edizioni, sarà disponibile in libreria a partire dal 22 novembre
- La Newton Compton Editori ristamperà con la copertina statunitense e utilizzando il titolo originale, ossia From Lukov with love, come sottotitolo, Non so perché ti amo di Mariana Zapata

- La casa delle luci di Donato Carrisi verrà pubblicato da Longanesi l'8 novembre
- Il 25 novembre Fanucci Editore pubblicherà in due volumi Le Novelle della serie Shatter Me di Tahereh Mafi
- I fan della graphic novel Heartstopper di Alice Oseman saranno felici di sapere che il 15 novembre Mondadori Oscar Vaul pubblicherà The Heartstopper Yearbook e i romanzi brevi Nick e Charlie e Questo inverno
- I Lai del Beleriand di John R. R. Tolkien verrà pubblicato da Bompiani il 2 novembre
- Attesissimo dai fan dell'autrice, Libro della notte di Holly Black verrà pubblicato da Mondadori il 2 novembre
- Il 15 novembre la casa editrice Nord pubblicherà Il regno delle ossa di James Rollins
- Per il lupo di Hannah Whitten verrà pubblicato da Mondadori Oscar Vault il 15 novembre
- Fazi Editore pubblicherà Il Re del Grano e la Regina della Primavera di Naomi Mitchinson l'11 novembre

 

 

 

Segnalazione #79 - Unica chance

 

 SEGNALAZIONE #79

- UNICA CHANCE -


TITOLO: Unica chance
AUTORE: Marianna Vidal
GENERE: romance dalle tinte erotiche
EDITORE: selfpublishing
NUMERO DI PAGINE: 324
DATA DI PUBBLICAZIONE EBOOK: 22 ottobre 2022
ISBN 9798355453664
PREZZO CARTACEO: 11,99€
ASIN: B0BGY3S759
PREZZO E-BOOK: 2,99€ - link Amazon

SINOSSI

Fisico scolpito, sguardo intrigante, portamento sexy, Nathan Del Vecchio a quarant'anni continua a sfilare al fianco di bellissime donne che se lo mangiano con gli occhi, ma dalla nota pubblicità che lo ha reso famoso, come moderno Nettuno che emerge dalle acque del Mediterraneo, ne ha fatta di strada e oggi non è solo "l'uomo più bello del mondo"; ha un marchio che fattura milioni e una vita in cui le donne la fanno da padrone, ma per quanto riguarda l'amore... Non sono ammesse deroghe. Sesso occasionale, frequentazioni studiate e... nessuna chance.

Aurora si è sempre chiesta cosa avesse di tanto speciale Nathan Del Vecchio per sciogliere come burro le gambe delle donne con un solo sguardo, ma quando all'aeroporto di Linate i suoi occhi incrociano quelli di lui, comprende che ha un'unica chance e per conquistarlo è disposta a giocarsi tutto, fino all'ultimo secondo, perché con Nathan non esistono seconde occasioni.

N.B. Storia d'amore con scene esplicite e temi adatti a un pubblico adulto e consapevole.

BIOGRAFIA

Marianna Vidal ama leggere e inventare storie, soprattutto d’amore.
Autrice di diciotto romanzi, fin da bambina sognava di diventare scrittrice e nel frattempo studiava il lavoro degli altri, valutando personaggi, intrecci e soluzioni narrative. Il suo amore per le grandi storie sentimentali l’ha fatta avvicinare anche alle altre lingue e attualmente si è appassionata al portoghese.
Romantica, amante degli animali e della lettura, vive in un’isola che descrive spesso nei suoi romanzi e da grande sogna di vedere una sua storia sul grande o sul piccolo schermo.
Se desiderate conoscerla, cercatela nelle pagine dei suoi libri.

ESTRATTO
 ‎L’amore è egoista. Non concepisce ostacoli. Chiede e ottiene per sé.

«È come dici tu. Accade all’improvviso, nel modo più assurdo e incomprensibile, e a un tratto tutto quello che vuoi è stare con la persona che scatena in te questo terremoto, ma tu non sei più un adolescente e neppure un giovane senza pensieri. Sei un uomo che ha conosciuto l’amore e il dolore che comporta la sua perdita».

«Sei troppo razionale», mi accusa. «L’amore non è così», si accalora. «Non segue regole precise. Non è razionale, sicuro, certo. L’amore è un gran casino».
Il volto le si anima mentre lo dice ed io mi chiedo se abbia mai amato davvero qualcuno.
«Sembri molto sicura di quello che dici», le faccio notare e lei ripiomba sul letto, questa volta sistemandosi di fronte a me, con gli occhi spalancati e le labbra socchiuse.
Mi osserva in silenzio qualche istante e infine aggrotta la fronte, chiedendomi:
«Non ti sei mai innamorato?».
«Una volta ed è stato un disastro».


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Segnalazione #78 - Apologia di Narciso

 SEGNALAZIONE #78

APOLOGIA DI NARCISO



TITOLO: Apologia di Narciso
AUTORE: Silvia Ripà
GENERE: filosofia
EDITORE: Brè Edizioni
NUMERO DI PAGINE: 57
DATA DI PUBBLICAZIONE: 16 agosto 2019
ASIN: B07W4CQ12S
PREZZO E-BOOK: 1,99€ (disponibile su Kindle Unlimited)
ISBN: 9788832093545
PREZZO CARTACEO: 6€
 
SINOSSI

È opinione comune che la sindrome narcisistica della personalità rappresenti una degenerazione della psyché, così come sembrerebbe suggerire lo stesso mito di Narciso che si innamora del proprio riflesso e perde la vita proprio nel drammatico tentativo di raggiungersi. Ma un narcisista è davvero solo questo e non merita l’attenzione di chi, al contrario, è in grado di amare gli altri? L’“Apologia di Narciso” è una difesa dell’autoreferenzialità e vuole mostrare l’arcobaleno di emozioni con i quali una presunta narcisista è costretta a convivere. In bilico tra psicologia e mitologia, la protagonista ripercorre il dramma dei suoi amori frammentati, tutti importanti perché ciascuno è una parte di sé. La narrazione è ridotta al minimo e l’intera trama si dispiega nello spazio di un serrato dialogo, a dimostrazione di come la maieutica socratica, divenuta celebra grazie ai dialoghi platonici, possa rappresentare un espediente narrativo più che attuale e affatto obsoleto, efficace per sfogliare l’animo umano come un libro, tanto oggi quanto ieri.

BIOGRAFIA

Silvia Ripà nasce a Roma nel 1988 e attualmente lavora come ricercatrice a Ferrara, occupandosi di archeologia e storia antica. Autrice di diverse pubblicazioni scientifiche e divulgative di ambito storico-archeologico, nel 2018 debutta nella narrativa con il racconto Fammi entrare, Brè Edizioni.

ESTRATTO

Il paesaggio che osservo dal finestrino sembra scorrere al contrario, in un grottesco e irridente anacronismo che mi ricorda il mio tragitto per arrivare da Roma a Venezia, nemmeno trenta ore prima.
La vibrazione del telefono mi fa sobbalzare. Nella mia dimensione distratta, rispondo senza badare al destinatario: forse è lui o magari l’altro o l’altro ancora. In ogni caso improvviserò risposte senza senso, a che serve disperarsi sui dettagli quando l’intero contesto sembra un quadro di un’impressionista impazzito; o peggio, l’opera di un bambino di tre anni che agita i pennarelli su un foglio senza alcuna logica, scarabocchiando e ingarbugliando le linee. Sono stata per mesi un giocoliere nell’arte del controllo, ma adesso tutte e tre le palline sono in aria e io ho finalmente le mani libere. Ma libere per fare che cosa? Afferrare altre palline al volo? Riprendere quelle vecchie?
- Ciao. Che fai?
Riconosco la voce.
- Niente di particolare, ti stavo scrivendo un messaggio.
- E come mai?
- Non so, volevo contattarti in qualche modo.
- Ma ci siamo appena salutati. E poi mi hai già scritto, non ricordi? Mi hai detto che stavi salendo sul treno.
- Sì, ma...non so, non mi hai più scritto.
- Appunto.
- Che vuoi dire? Che non volevi sentirmi?
- Non lo so, ti dovevo rispondere? Mi hai dato solo un’informazione.
- Infatti non ho parlato di risposte, ho parlato di scrivere.
- Nel senso che non è necessario che ti risponda?
- Una cosa del genere, sì. Se sei occupato, non hai voglia, non sa cosa dire alla fine passa del tempo e allora forse non dovresti dire niente.
- Questo significa che tu invece hai da dirmi qualcosa?
- Forse. Ma non necessariamente, magari ho solo voglia di comunicare.
- Che cazzo significa “comunicare"? Ora si può “comunicare” anche senza aver qualcosa da dire?
- Non lo so, non essere aggressivo ora. Volevo condividere con te quello che mi passa per la testa.
- E devi comunicare proprio con me?
- Conosci molte altre persone capaci di capire quello che dico?
- Io... beh... no, non molte.
- Esatto.
- Magari però adesso mi stai già annoiando, ci hai pensato? Stanotte non avevi voglia di comunicare, mi pare. E io ti ho assecondata.
- E secondo te quello non era comunicare?
- Forse. Ma di certo non mi annoiavi come ora. Parli troppo.
- Può darsi, ma non sto sparando solo pensieri a caso, sto parlando di te, con te: non lo trovi straordinariamente coerente?
- Quindi dovrebbe interessarmi cosa pensi di me?
- Lo spero.
- Non ti sembra che tu stia qui, alla fine dei conti, a chiedermi attenzione?
- Questo mi inquieta un po’.
- Perché sai che è vero, probabilmente. Non ricordi che ci sono già abbastanza persone a farlo? Mia moglie, per esempio. E da quando ho iniziato a vedere altre donne non credi che ce ne saranno ancora di più? Ti sembra giusto?
- Sì, già hai avuto modo di lamentarti del fatto che la gente ti rinfacciasse di non farti vivo, di non rispondere ai messaggi. Lo hai fatto per ammonirmi preventivamente, così l’ho inteso.
- E difatti non è quello che stai facendo anche tu? Com’era prevedibile.
- Allora che mi hai chiamata a fare?
- Per sapere se stavi cercando attenzioni come tutte le altre.
- Io no… beh dai questo no. Ho notato un’assenza di comunicazione e ne ho preso atto.
- Ah beh, della mancanza di comunicazione ne prendono atto anche le altre, sai? Quelle le cui aspettative rimangono disattese.
- Sì, ma cazzo, la differenza è che non ti sto condannando, non sto mica cercando di farti sentire in colpa.
- Condannarmi no, ma stai imponendoti.
- Perché ti mando un messaggio? Che cazzata.
- Due messaggi.
- Il primo era solo per dirti che stavo partendo.
- Ah, allora dici che non conta. E perché è una cazzata?
- Perché un messaggio - o anche due, va bene - puoi leggerlo quando vuoi e in questo tipo di comunicazione è contemplata l’eventualità del non ricevere risposta.
- Capisco.
- E poi, scusa, non è che io ti risulti proprio allo stesso livello degli altri.
- In che senso?
- È quello che hai detto tu! Mi hai definito una persona “introspettiva”, vorrà dire qualcosa?
- Mi pare un aggettivo come un altro, non ci ho pensato troppo. Cosa significherebbe secondo te?
- Tipo che forse quello che dicono gli altri non è classificabile sullo stesso piano.
- Ti dai delle arie, sai?
- Mi sto solo dando un po' di credito, è diverso. Non mi piace questa conversazione.
- Perché?
- Perché è troppo conflittuale, poco informativa.
- Allora informami, dai.
- Su cosa?
- Abbiamo detto che si parla di me, quindi parlami di me. Basta che non cadiamo nella psicopatia del tu pensi cosa io penso che tu stia pensando, perché sarebbe ridicolo visto che stiamo parlando e puoi chiedere direttamente a me.
- Cosa vuoi sapere?
- Vorrei capire come mai mi stavi scrivendo.
- È per quella cosa della mancanza di comunicazione. Perché non mi avevi ancora risposto.
- Ancora con questa cazzata? Non avevo niente da risponderti. Tu stessa hai definito la differenza tra comunicazione e informazione. Tu mi hai dato un’informazione come pretesto per comunicare; quindi hai creato confusione.
- Va bene. Ma prima c'era l'occasionale incontro dal vivo, a Roma.
- Ok, e quello è il punto di partenza, diciamo…
- Poi ci siamo scambiati il numero di telefono. Ma il telefono non ti piace. Dici che non ti senti a tuo agio nel parlare. E neppure io sono a mio agio. Certo, uso il telefono per le comunicazioni di lavoro, ma la conversazione è un’altra cosa. Non so mai come iniziare a parlare, c’è chi dice “ehi”, chi dice “ciao” e fa seguire il mio nome di battesimo, soprannome, vezzeggiativo. Ancora peggio quando si tratta di concludere, quante volte dobbiamo dirci “ciao” prima di terminare una chiamata? Una a testa? Stabiliamo un numero pari? O è meglio uno dispari, così chi prende l’iniziativa del primo “ciao”, poi si addossa anche la responsabilità dell’ultimo? Oppure optiamo per la scala decrescente con le vocali sempre più confuse tra le nostre voci incrociate “Ciao”, “sciao”, “ao”, “ao”, “o”, e attacchiamo. O ancora scegliamo la variante simpatica, da amici, il classico diplomatico (ma sempre spiritoso) “ciao ciao”? Quindi quali sono i segni che una conversazione è finita? Lo decido io, tu o lo si decide insieme? O bisognerebbe intuirlo, come quando si riesce a raggiungere l’orgasmo nello stesso momento: magari uno sta già per venire mentre l’altro è ancora lontano, ma quello che sta per venire inizia a gemere e l’altro, che è in perfetta sintonia con quello che sta per venire, si lascia andare al piacere del compagno e, magia, ci si scopre a moltiplicare due orgasmi in un solo corpo. Ecco, capire quando interrompere la telefonata e dire l’ultimo “ciao” deve essere qualcosa del genere, solo che qui non si arriva all’orgasmo, ma si attacca il telefono. L’apoteosi della fine, un intollerabile controsenso. A ogni modo, quando lo si fa bene, si riesce a preservare la sensazione di aver appena concluso una piacevole chiacchierata telefonica.
- Lascia stare le metafore, le chiamate non piacciono neanche a me.
- Esatto. E così abbiamo provato a chattare; ma la chat non è proprio adeguata.
- Perché claustrofobica e rende solo l'illusione del dialogo in tempo reale.
- Esattamente. Allora sono arrivata alla banalità del messaggino.
- Non trovi che sia più adeguato per un’informazione, che per una comunicazione reale?
- Adesso sei sarcastico?
- E quindi?
- E quindi sembra che la naturale evoluzione della nostra comunicazione culmini nella mancanza di comunicazione.
- Ok. Lascia che ti faccia una domanda. Secondo te le altre donne mi chiamano al telefono?
- Beh, so che tua moglie ti chiama spesso. A lei piace parlare al telefono? E lo sa che tu, come me, detesti le chiamate lunghe?
- No, non lo sa.
- Non hai risposto alla prima domanda.
- Non lo so se le piace, presumo che il piacere non sia un dato rilevante visto che a me non piace di sicuro, ma alla fine ci chiamiamo lo stesso dieci volte al giorno.

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Segnalazione #77 - Ogni mia radice / Ogni nostra scintilla

 SEGNALAZIONE #77

OGNI MIA RADICE
&
OGNI NOSTRA SCINTILLA


TITOLO: Ogni mia radice
AUTORE: Sara Mangione
GENERE: romance
SERIE:  primo volume della serie Jackson's Ranch
EDITORE: autopubblicato
NUMERO DI PAGINE: 240
DATA DI PUBBLICAZIONE: 28 aprile 2021
ASIN: B093THYCS3
PREZZO EBOOK: 1,99€ (disponibile su Kindle Unlimited)
ISBN: 9798748197519
PREZZO EBOOK: 15,50€
 
SINOSSI

Misurato, controllato e passionale.
Einar Jackson vive a Seattle da ormai troppi anni e il ranch della sua famiglia è tutto ciò che gli manca.
Quando torna in Wyoming non si aspetta di ricominciare a credere nell’amore, di riscoprire la passione tenuta sepolta per anni e di trovarla in Ilia.
E non dovrebbe desiderarla… perché è sua sorella.

Seria, selvaggia e intrattabile. Pochi sorrisi e zero smancerie.
Ilia è una ragazza che vive l’attimo, è capace di isolarsi in un gruppo di persone, ma di rispondere in modo impulsivo a chiunque.
A costo di proteggere chi ama si trova a fare scelte difficili.
Non poteva prevedere di riscoprire sentimenti e attrazione che aveva tenuto nascosti per molti anni.
Obbligati nel ranch possono costruire un nuovo rapporto e mettere nuove radici.
Confidenze, passione e un passato che sembra tormentarli, li spingerà a intrecciare le proprie vite come mai prima.



TITOLO: Ogni nostra scintilla
AUTORE: Sara Mangione
GENERE: romance
SERIE:  secondo volume della serie Jackson's Ranch
EDITORE: autopubblicato
NUMERO DI PAGINE: 329
DATA DI PUBBLICAZIONE: 20 febbraio 2022
ASIN: B09T1R27KY
PREZZO EBOOK: 0,99€ (disponibile su Kindle Unlimited)
ISBN: 9798422615612
PREZZO EBOOK: 15,50€
 
SINOSSI

Un cowboy che veste come un uomo d’affari.
Determinato e riflessivo, Nolan Jackson è il più tranquillo e taciturno tra i suoi fratelli, ma il suo passato continua a tormentarlo.

Un vigile del fuoco con la parlantina.
Kira Hill è tutto fuorché la ragazza sicura che lascia trasparire. Delusa e pronta a dimostrare quanto vale non cerca l’amore, anche se con Nolan Jackson nei paraggi non riesce a concentrarsi.
Si conoscono da sempre, ma qualcosa li blocca a fare quel passo che potrebbe portare la semplice conoscenza ad altro.
Riusciranno ad abbattere i loro muri e le loro paure prima che sia troppo tardi ed entrambi si perdano?

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La regina di Attolia - Megan Whalen Turner

 LA REGINA DI ATTOLIA

- Megan Whalen Turner -


Tit
olo: La regina di Attolia
Autore: Christina Dalcher
Traduttrice: Francesco Vitellini
Genere: fantasy
Serie: Il ladro della regina vol.2

Editore: Fanucci Editore
Pagine: 252
ASIN: B0B29K3C4T
Prezzo ebook: 9,99€
ISBN: 9788834742662
Prezzo cartaceo: 14,90€

Apro la recensione con una citazione a quella che scrissi qualche mese fa riguardo al primo volume di questa serie (se volete leggere la versione integrale, la trovate qui)

Ritengo che la storia narrata da Megan Whalen Turner abbia un forte sapore di romanzo introduttivo, quel genere di libro scritto per gettare le basi su cui costruire qualcosa di decisamente più corposo ed accattivante, nonché lanciare al lettore una serie di esche che possano spingerlo a volerne sapere di più.
Cavolo se in questo secondo volume c'è riuscita!
Se Il ladro era un buon antipasto, questo secondo volume è decisamente un ottimo primo.

Il romanzo si apre letteralmente in medias res ed in breve arriva un colpo di scena che mi ha lasciata davvero sconvolta! Ed il bello è che avrei dovuto veder arrivare questa mazzata sulle gengive e invece solo a posteriori ho capito quanto fossi stata cieca... Nonché rimbambita, perché sono abbastanza certa che su qualche social io avessi letto qualcosa a riguardo qualche settimana fa per poi rimuoverlo (per fortuna)!
Se il primo volume si prendeva una gran calma a presentarci contesto e personaggi, questo secondo volume parte con il turbo e avanza spedito, narrando quando accade a Eugenides e a coloro che lo circondano in un lasso di tempo decisamente più ampio rispetto al volume precedente.

Nonostante non si possa definire un libro movimentato, La regina di Attolia è decisamente un romanzo entusiasmante: se nel primo volume principalmente viene mostrato il mondo in cui queste vicende si svolgono, il secondo ne approfondisce aspetti politici e organizzativi, dando maggior spessore ai vari personaggi. La maggiore attenzione riservata ai personaggi principali, Gen in primis, permette al lettore non solo di scoprire qualcosa in più sul personaggio in quanto tale ma di comprendere quale sia la rete di rapporti tra i vari stati che compongono questo mondo, dando la possibilità di analizzare l'intera situazione.

Tra l'altro devo anche chiedere scusa ad Antonello Venditti, artista che io apprezzo parecchio: sia chiaro, continuo a non apprezzare particolarmente queste copertine ma devo ammettere che entrambe fanno un'impressione decisamente migliore dal vivo rispetto che in foto sia per i colori sia per la serie di piccoli dettagli che vi si nascondo. E poi, a posteriori, devo ammettere che sia questa sia la precedente sono coerenti con la storia, dettaglio affatto scontato.

Spero davvero che il prossimo libro arrivi il prima possibile perché se il primo mi ha incuriosita molto con questo devo confessare di essere stata completamente catturata.




 

Waiting for you #5

 WAITING FOR YOU #5

I LIBRI CHE MI ASPETTANO
SULLO SCAFFALE

Quarto appuntamento con questa rubrica in cui i libri che non ho ancora letto vi raccontano come mai sono in libreria a prendere polvere... O almeno ci provano.
Questo post darà voce a dei romanzi nati dalla medesima mente. Probabilmente il nome dirà poco o nulla a molti lettori perché sfortunatamente i soli due romanzi dell'autrice arrivati in Italia sono stati pubblicati poco meno di quindici anni fa e ben presto sono finiti nel reparto remainders delle librerie online; oggi vi parleranno quattro romanzi di Michelle Moran attualmente inediti in Italia (in realtà gli inediti sono cinque, ma uno di loro l'ho letto).

Io sono Cleopatra's daughter e narro la storia di Cleopatra Selene, figlia dell'ultima regina d'Egitto e del politico romano Marco Antonio nonché sorella di Tolomeo Cesare, Alessandro Elio e Tolomeo Filadelfo. Mi sento piuttosto vicino ai miei fratelli maggiori La regina eretica e La regina dell'eredità perché anche io parlo di faraoni e sono ambientato in Egitto, per quanto solo inizialmente, e spero di entrare a far parte al più presto di un'altra categoria a cui entrambi appartengono: quella dei romanzi letti perché sono qui da davvero parecchio tempo.


 

Mysticmoon ha deciso di disporci in ordine cronologico quindi tocca a me presentarmi: sono The secon empress e la storia che vi voglio raccontare è quella di Maria Luisa Leopoldina Francesca Teresa Giuseppa Lucia d'Asburgo-Lorena, più nota come Maria Luisa d'Austria, imperatrice di Francia e moglie di Napoleone Bonaparte. Come chi mi ha preceduto in questo spazio, sono stato acquistato parecchio tempo fa e ho la sensazione che non vegetarò su questi scaffali ancora a lungo perché da un po' di tempo mi sembra che Mysticmoon mi stia fissando con rinnovato interesse...



Io sono Madame Tussaud e, come potrete immaginare, narro la storia della scultrice e fondatrice dell'omonimo museo delle cere. Sono arrivato in questa libreria assieme ai due romanzi che mi hanno preceduta e come loro desidero essere letto il prima possibile... E magari prima di quella gran dama che mi fissa dall'alto in basso. Del resto sono cronologicamente precedente a lei! Me lo meriterei, no?





Il più giovane dei romanzi di Michelle Moran in attesa di essere letti sono io, Mata Hari's last dance. Più volte sono arrivato vicino alla lettura ma la sfortuna ha giocato a mio sfavore (e una volta ne sono uscito anche con segni permanenti😭). Come potete immaginare narro la storia della celebre spia olandese ed in effetti sono stato pubblicato proprio nel periodo in cui cadeva il centesimo anniversario della sua esecuzione. Il problema di cui soffro attualmente è che Mysticmoon ha avuto la malaugurata idea di leggere La spia di Paulo Coelho e ne è rimasta talmente insoddisfatta che temo la voglia di darmi una possibilità non le tornerà per un bel pezzo... E dire che a detta sua sono quello con la copertina che preferisce!





Vox

   VOX

- Christina Dalcher -


Tit
olo: Vox
Autore: Christina Dalcher
Traduttrice: Barbara Ronca
Genere: distopia
Editore:Nord
Pagine: 416
ASIN: B07FNJ4KXM
Prezzo ebook: 3,99€
ISBN: 9788842931386
Prezzo cartaceo: 19,00€

Avviso: per quanto sia comprensibile anche senza, vista la quantità di riferimenti crociati vi consiglio di leggere prima quella di La classe (link)

Per la sottoscritta il 2022 è l'anno di Christina Dalcher.
Il motivo per cui affermo tutto ciò è semplice: nei primi sei mesi dell'anno la sottoscritta ha letto i due romanzi dell'autrice editi in Italia (e visto che La sorellanza uscirà tra qualche giorno in Italia, non escludo la tripletta😅) ed uno di questi è proprio Vox.

Il romanzo è ambientato in una realtà ucronistica (dati alcuni riferimenti a persone realmente esistenti, per quanto citate senza mai farne il nome, si intuisce si tratti di una versione alternativa del 2018) in cui negli Stati Uniti d'America l'amministrazione insediatasi alla Casa Bianca una manciata di mesi prima ha praticamente messo il bavaglio a metà della popolazione del paese: nel giro di una manciata di mesi le donne hanno perso il diritto di viaggiare, avere un lavoro e soprattutto parlare liberamente. Per far rispettare quest'ultima misura al polso di ogni donna vi è un contatore di parole settato ad un massimo di cento vocaboli; superata quella soglia questo darà loro una scossa via via sempre più forte per ogni infrazione.
Protagonista della storia è Jean, esperta di linguistica che a causa delle nuove leggi ha dovuto abbandonare da un giorno all'altro la sua ricerca per curare l'afasia di Wernicke per fare la madre a tempo pieno dei suoi quattro figli, tra cui una bambina di appena sei anni che la madre vede adattarsi pericolosamente al sistema che è stato calato sulle loro teste dall'amministrazione in carica.

Premessa d'obbligo: a me questo romanzo, così come il precedente, è piaciuto davvero moltissimo... Ma ciò non toglie che richieda una sospensione dell'incredulità abbastanza salda.
La mia affermazione deriva dal fatto che quella mostrata sia di fatto una situazione abbastanza inverosimile non per quello che accade ma per le tempistiche davvero risicate in cui tutto ciò avviene: sappiamo tutti che un'amministrazione può prendere decisioni assai opinabili tuttavia esiste anche un iter legale per approvare determinati provvedimenti,
un corpus di leggi che deve essere rispettato e soprattutto dei mezzi legali per mostrare dissenso.
Trovo comprensibile che per amplificare l'effetto orrorifico della situazione ed inserire alcuni elementi la Dalcher abbia deciso di pigiare l'accelleratore in maniera abbastanza forzata, ma ritengo improbabile che ciò possa accadere in un simile silenzio da parte degli organi d'informazione ed in maniera tanto repentina, specie
nell'attuale realtà iperconnessa in cui provvedimenti tanto restrittivi avrebbero creato sicuramente un sacco di rumore nei giorni precedenti la loro applicazione.

Seconda critica, che poi critica non è e che tecnicamente andrebbe addossata a La classe essendo quello il secondo romanzo dell'autrice (ma io, avendoli letti in ordine inverso, l'ho provato per questo quindi per onestà intellettuale devo parlarne in questa recensione), è che Vox e La classe mi sembrano abbastanza simili. All'atto pratico, mentre proseguivo con la lettura ho notato che vi erano una serie di piccole similitudini tra le due opere che andandosi ad accumulare mi hanno fatta sentire come se stessi leggendo una variazione sul tema dello stesso romanzo letto qualche settimana prima. Sia chiaro, le due storie sono molto differenti ed essendo romanzi della stessa autrice è anche abbastanza normale che si notino delle affinità tra le opere, tuttavia il piacere della lettura è stato inferiore proprio a causa di questo alone di "già letto". Lo ammetto, in questo caso probabilmente la colpa è mia per averli letti a distanza tanto ravvicinata.

Queste mie parole non cancellano il fatto che Vox sia stato un pugno nello stomaco, mi sia piaciuto immensamente e soprattutto mi abbia fatta incavolare come una iena, tuttavia devo ammettere che questi aspetti, andandosi a sommare con un argomento centrale che non sentivo mio quanto quello di La classe, mi hanno portata a essere un poco meno entusiasta rispetto al romanzo letto precedentemente.
Punto di forza di questa storia è certamente Jean, una protagonista che quotidianamente fatica ad adattarsi ad una realtà che sente fortemente ingiusta nei suoi confronti ed in quelli della figlia, che diviene pietra di paragone e immagine di un catastrofico futuro in particolare nel suo rapporto con il fratello più grande, che non solo non ha fatto fatica ad adattarsi alla nuova dottrina ma ne è diventato un fervente seguace (fatto che, lo ammetto, mi ha fatta incavolare parecchio ma di cui lo si può in parte giustificare in nome della giovane età e dell'opera d'indottrinamento ricevuta). Jean è una donna che può essersi piegata al sistema ma che non smette di opporvisi, per quanto sia fortemente limitata nei mezzi e rimpianga di non aver agito in precedenza.
Perno della storia, attorno a Jean orbitano i restanti personaggi della storia, in primis i suoi familiari ma non solo; ho apprezzato particolarmente la caratterizzazione di questi personaggi secondari e, in tutta onestà, nel complesso ho trovato questo gruppo più interessante rispetto a quello incontrato in La classe in quanto si tratta di personaggi nella maggior parte dei casi realisticamente sfumati, quindi non necessariamente positivi o negativi.

In conclusione vorrei consigliarvi questo romanzo: probabilmente se siete donne vi farà infuriare per alcune delle tematiche trattate (e in generale per la condizione delle donne) ma potrebbe essere fonte di discussione riguardo alla realtà in cui viviamo ogni giorno. A me è piaciuto davvero molto.