Nonsololibri#8 - House MD

NONSOLOLIBRI #8
DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION

Titolo: Dr. House - Medical Division
Ideatore: David Shore
Stagioni: 8
Episodi: 177
Cast: Hugh Laurie, Lisa Edelstein, Robert Sean Leonard,
Jesse Spencer, Jennifer Morrison, Omar Epps

Sinossi

Lavorare con il dottor Gregory House è allo stesso tempo un sogno ed un incubo, lo sanno bene i suoi assistenti Robert Chase, Eric Foreman e Allison Cameron: il medico è sì il miglior diagnosta del paese ma ha un carattere molto difficile e la tendenza a superare i limiti della legalità pur di trovare la soluzione all'enigma che ha davanti, fatto che lo rende la spina nel fianco della dottoressa Lisa Cuddy, direttrice del Princeton Plainsboro Teaching Hospital.
L'unico che sembra sopportarlo, con grande sfoggio di pazienza, è l'oncologo James Wilson, suo unico amico.

Tre motivi per scoprire Dr. House - Medical Division

Greg: nonostante sia ispirato a Sherlock Holmes, personaggio letterario formidabile ma nei confronti del quale non nutro un particolare affetto, il mio amore per Gregory House è enorme e sconfinato. Sia chiaro, se incontrassi nella vita reale una persona simile la odierei profondamente, ma come personaggio lo adoro! Tanto geniale quanto cinico, Greg è la colonna portante di questa serie televisiva
Istruttivo: non so a quanti sia capitato, ma guardare questa serie televisiva mi ha resa una diagnosta talmente capace da riuscire a fare una diagnosi al primo sguardo in qualsiasi altra serie televisiva.😝 Scherzi a parte (anche se in effetti è vero che dopo Dr. House è diventato assai più facile fare diagnosi negli altri telefilm), la cura con cui è stato realizzato questo telefilm permette davvero di avere una conoscenza maggiore dei sintomi di alcune delle emergenze mediche più frequenti, come una trombosi, quindi è anche più semplice rendersi conto quando qualcosa dovrebbe preoccuparci e quando è il caso di essere più tranquilli, il tutto senza scambiare un comune cavallo da una assai più rara zebra (chi ha colto il riferimento lasci un commento).
Medical drama di David Shore: attualmente sto seguendo The good doctor, altro medical drama di David Shore e, per quanto non sono sicura che potrà mai rientrare tra le mie serie preferite (mi piace, sia chiaro, ma non ne vado pazza), devo ammettere che è una serie di qualità tanto quanto lo era Dr. House; nelle vicissitudini del dottor Sean Murphy sento la presenza della mano che ha adattato il soggetto al mercato internazionale (per chi non lo sapesse, la serie originale è coreana) e apprezzo quel particolare tocco.

Madapple - Recensione di Mysticmoon

Madapple - Christina Meldrum
Recensione di Mysticmoon


Titolo: Madapple. Il veleno più dolce
Autore: Christina Meldrum
Traduttrice: Lucia Olivieri
Genere: slice of life
Editore:  Fazi Editore
Pagine: 447
Isbn: 9788876250521

L'esistenza della quindicenne Aslaug è diversa da quella condotta dalle sue coetanee: la ragazza vive con sua madre Maren ed ha pochissimi contatti con il resto del genere umano. L'unica educazione che la ragazza ha ricevuto è quella impartitale dalla madre, che le ha insegnato tutto quello che conosceva riguardo a piante e fiori selvatici. Tre anni dopo ritroviamo una Aslaug diciottenne in un'aula di tribunale, accusata di omicidio. Cosa le è accaduto in questi anni?

Ricordo bene come scoprii l'esistenza di questo romanzo: mi ero trasferita nel nuovo appartamento da circa una settimana, quello era il primo pomeriggio che potessi definire davvero "libero" da diverse settimane ed il primo video che vidi fu quello che Anita del canale Youtube L'ora del libro (se non la conoscete, questi sono il link al canale e al suo blog) aveva dedicato a un libro poco noto pubblicato circa dieci anni prima dalla Fazi Editore, ossia Madapple Il veleno più dolce.
La passione con cui Anita parlava di questo romanzo mi ha colpita profondamente: l'unico anello di congiunzione tra me e questo romanzo erano le proprietà curative delle piante, ed era una connessione ben misera visto che questo mio interesse si era smorzato da anni, eppure ho iniziato a cercare questo romanzo fino a quando, a quasi due anni di distanza dal giorno in cui vidi quel video, non l'ho trovato disponibile su IBS.
Madapple è stato il romanzo della vita?
No, non mi aspettavo che lo fosse e non lo è stato... Ma ho capito come mai aveva attirato l'attenzione di Anita: Madapple è uno young adult attuale nonostante sia abbastanza datato ed originale nonostante negli ultimi dieci anni il genere abbia prosperato, una perla semisconosciuta che non farà la felicità delle amanti del romance ma al tempo stesso che trasmette tanto amore.
Aslaug è una protagonista particolare, cresciuta in un mondo molto protetto e per certi aspetti selvaggio, in totale comunione con la natura e per molti versi spirituale; queste due componenti sono quelle che dominano la narrazione della storia di come questa ragazza sia finita sul banco degli imputati, portando il lettore a scoprire la realtà soffocante con cui Aslaug ha vissuto, incapace di liberarsi da un giogo che le viene messo sulle spalle da coloro che la circondano.
La narrazione del romanzo si dipana su due linee temporali che si alternano regolarmente, mostrando tassello per tassello come si sia arrivati al processo per omicidio.
Consiglio la lettura di Madapple? Sì, ma solo se non si ha paura di affrontare un libro particolare, per certi aspetti "difficile" e certamente molto diverso dal buona parte dei romanzi young adult disponibili sul mercato.




Serie che non finirò MAI


Serie che non finirò
MAI

Quando si tratta di continuare o meno una serie, le mie posizioni non sono sempre molto salde; essendo di natura curiosa, è capitato diverse volte che io abbia messo un punto ad una serie per poi pentirmene giorni, mesi, anni dopo ed averla ripresa in mano per darle una nuova chance.
Tuttavia esistono alcune storie che sono piuttosto sicura che non riprenderò assolutamente.

La soffiatrice di vetro - Petra Durst-Benning

Una delle delusioni più cocenti non solo del 2017 ma della mia intera esistenza di lettrice. Dire che ho amato il primo volume di questa trilogia è riduttivo: ricordo di averlo divorato in un paio di giorni e che ne ero talmente entusiasta che, vedendo che gli ebook erano in offerta ad appena 99 centesimi l'uno su Amazon mi sono fiondata ad acquistarli ed iniziai subito a leggere il secondo.
Ecco, quei 198 centesimi sono stati probabilmente quelli peggio spesi della mia intera esistenza: non solo non vi era traccia della magia del primo volume sia nelle ambientazioni sia nei nuovi personaggi inseriti, che erano decisamente scialbi, ma il dolore più grande fu realizzare che a quelli già presenti nel primo romanzo era andato completamente in pappa il cervello perché erano persone completamente diverse! Ho resistito per circa 100 pagine poi ho detto addio per sempre a questa serie perché andare avanti era troppo doloroso.
Fortunatamente in Italia esiste solo quel primo, meraviglioso romanzo che può essere comodamente letto come stand alone... E, se il risultato doveva essere quello, alone doveva rimanere.

Carry On - Rainbow Rowell

Metto le mani avanti: il motivo per cui non proseguirò con Carry On non è legato alle opinioni tiepide riguardanti il seguito, ossia Wayward son. La verità pura e semplice è che a me questo romanzo non ha fatto per niente impazzire; si tratta di una storia ben scritta, questo è indubbio, ma la sensazione di spaesamento dovuto al fatto che questo è a tutti gli effetti l'ultimo di una serie che non esiste e l'istintiva antipatia per il protagonista Simon non mi hanno aiutata ad affrontare la lettura di un libro che ingrana talmente lentamente da farmi appassionare solo alle ultime 120 pagine su 540. Ricordo di non averlo bocciato completamente proprio perché avevo apprezzato il fatto che fosse un romanzo autoconclusivo dal bel finale netto, quindi per me resterà tale.

Shadowhunters - Cassandra Clare

Questa serie ed io siamo partite con il piede sbagliato sin dal principio: mi decisi a leggere Città di ossa quando ormai ero decisamente fuori target, spinta più dal consiglio di Giorgia Wasp che dalla reale intenzione di leggere un urban fantasy, genere che non ho mai amato particolarmente. Lessi il primo e cercai di essere comprensiva in nome della consapevolezza di essere ormai troppo matura per quella serie, giustificandola perché si trattava di una serie leggera... E lessi il secondo nella speranza che la situazione migliorasse. Non fu così, ma in uno slancio di masochismo cercai di leggere anche il terzo. Proprio durante la lettura di quel romanzo raggiunsi l'illuminazione: a me Shadowhunters non piaceva non perché io fossi fuori target, ma perché anche a 15 anni lo avrei detestato perché non riusciva a farmi spegnere il cervello al punto tale da non notare tutte le sue numerose carenze! È stato proprio grazie a questa epifania che sono arrivata alla conclusione che non continuerò mai questa infinita serie di romanzi... E probabilmente mi terrò lontana dall'autrice in generale.

Captive Prince - C. S. Pacat

Se avete letto le recensioni presenti sul blog penserete che non è vero che non la finirò mai, dato che l'ho già conclusa... E invece no, visto che tecnicamente di questa storia fanno parte anche quattro novelle contenute nel volume Il palazzo d'estate e altre storie. Nonostante di solito io tenda a finire le serie che ho iniziato anche se non mi hanno soddisfatta pienamente, in questo caso specifico sono abbastanza sicura che non leggerò mai perché, detta in parole povere, dalla serie mi aspettavo un livello che non è stato neanche lontanamente sfiorato e non ho alcun interesse a conoscere dettagli omessi tra un volume e l'altro e dopo la serie, quindi non ho intenzione di dedicarle altro tempo.

Principessa per un giorno - Recensione di Mysticmoon


Principessa per un giorno – Teri Wilson
Recensione di Mysticmoon

Titolo: Principessa per un giorno
Autore: Teri Wilson
Genere: romance
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 256
ISBN: 9788822736796

Quando la bibliotecaria ventinovenne Charlotte Gorman accetta di dividere una stanza d’albergo con sua sorella gemella Ginny durante la fase finale della competizione per Miss American Treasure che si tiene ad Orlando, i suoi obiettivi sono rilassarsi a bordo piscina con un buon libro e visitare the Wizarding World of Harry Potter.
A scombinare i suoi piani arriva una violenta reazione allergica che rende impossibile per Ginny gareggiare: Charlotte decide di aiutare la sorella a realizzare il suo sogno sostituendosi a lei fino a quando non le sarà possibile riprendere il suo posto in gara.

Nonostante io non ami i romance, ogni tanto sento la necessità di leggere un romanzo del genere, specie se, come in questo caso, ne ho sentito parlare come una lettura leggera e divertente.
Certamente Principessa per un giorno può essere descritto con queste parole, ma non sarò io ad usarle, preferendo termini come improbabile e sciatto.
Visto il tema trattato, in questo romanzo viene fatto apertamente riferimento a Miss Detective, uno dei miei film preferiti, e sono certa che l’autrice si sia impegnata per creare una storia che ne fosse l’erede morale, ma il risultato è abbastanza misero: l’atmosfera del concorso di bellezza somiglia a quella del lungometraggio e il messaggio veicolato, ossia che i concorsi di bellezza sono più di quanto appaiono in superficie, è perfettamente comprensibile, tuttavia manca una vera e propria caratterizzazione delle reginette di bellezza, che risultano tutte ugualmente piatte e omogeneamente zuccherose (possibile che tutte e quarantanove le miss sembrino uscite dalla pubblicità del Mulino Bianco?) persino quando si cerca di dar loro qualche accenno di spessore.
Nonostante non mi sia piaciuto questo buonismo esasperato, credo che sarei riuscita a passarci sopra se non fosse per il fatto che la storia sia infarcita di momenti in cui pur di far avanzare la trama in una determinata direzione si forzano le cose in maniera davvero improbabile, a volte con risultati talmente agghiaccianti da risultare ridicoli, e di conseguenza il mio gradimento della storia nel suo complesso è stato danneggiato, spingendomi ad avere un’opinione generale abbastanza negativa di questo romanzo.
Non volendo fare spoiler non vi fornirò dettagli, ma sappiate che questo romanzo potrebbe mettere decisamente alla prova la vostra sospensione dell'incredulità molto più di quanto la premessa possa avervi preparato.
A peggiorare la situazione si aggiunge il fatto che in questo romanzo i personaggi davvero definiti si contano sulle dita di una mano e solo se si vuole essere DAVVERO molto generosi; mi rendo conto sia un romance costruito per essere una lettura molto leggera, ma tra questo e il creare una storia in cui praticamente tutti i personaggi tranne uno hanno lo spessore della carta velina c'è un abisso di sfumature.
Non mi aspettavo molto da Principessa per un giorno, ma quello che ho ottenuto è stato meno del previsto e probabilmente l'unico vero pregio di questo romanzo è lo stile leggero e frizzante dell'autrice che lo porta ad essere piuttosto rapido da leggere, ma la storia nel suo complesso lascia davvero a desiderare.
Peccato.