La città di Ottone - Di Giorgia Wasp


La città di ottone – S.A. Chakraborty

Recensione di Giorgia Wasp


Titolo: La città di ottone
Autore: S.A. Chakraborty
Genere: fantasy
Trilogia: 1° volume della trilogia Daevabad
Editore:  Oscar Fantastica
Pagine: 528
Isbn: 9788804723707


Nahri, giovane orfana, ha imparato a sopravvivere da sola nella città del Cairo aiutata dalla sua propensione per la medicina e per le frodi. In occasione di quest’ultima mentre finge di interpretare una Kodia, per avere un pasto gratis, e dar vita ad una za-r la sua vita cambia per sempre, librando un jinn.

Si ringrazia la casa editrice Mondadori Oscar Vault per aver fornito una copia in anteprima del graphic novel in cambio di una recensione onesta

Il romanzo, dall’ambientazione mediorientale, trascina il lettore in un cultura diversa dalla propria ma molto affascinante.
Nel romanzo, nonostante alcune parti restino abbastanza oscure (sicuramente è dovuto al fatto che questo è solo il primo dei tre romanzi che compongono il ciclo di Daevabad), il lettore riesce ad immergersi in questa cultura diversa fatta di miti e credenze che il mondo occidentale ignora, soprattutto grazie al dizionario presente alla fine del romanzo che brevemente spiega quelle parole intraducibili nella nostra lingua.
Il romanzo presenta una strutturazione complessa della storia, tanto da essere costruito per portare avanti diversi intrecci contemporaneamente tra loro collegati dando vita ad una storia mai scontata né banale in cui il lettore spesso e volentieri inizia a confondere le buone e le cattive intenzioni.
Una caratteristica che ho particolarmente apprezzato dell’autore è sicuramente quella di aver reso i personaggi “umani”.
Uso questa parola con l’intento di definire quella particolarità che ci contraddistingue tutti ovvero la non perfezione; in questo romanzo i protagonisti sono tutti esseri soprannaturali imperfetti che sbagliano, si pentono, cercano di rimediare agli errori, a volte riuscendoci a volte no.
All’interno del romanzo l’autore si sofferma sulla spiegazione dell’organizzazione del mondo Daeva con la divisione interna tra stessi fatta di diverse razze con diverse capacità ed esterna che li contraddistingue dagli Shafit

 «è come chiamiamo qualcuno di sangue misto. È quello che succede quando la mia razza… indulge con gli umani»

Il ritmo del romanzo è molto veloce, non ci sono tempi morti nella narrazione ma è un susseguirsi di vicende che spingono il lettore ad abbuffarsi senza mai saziarsi.
Questo è narrato da due diversi punti di vista, quello di Nahri giovane ragazza con una strana capacità di guarire le persone e se stessa e quello di Ali Al Qahtani, principe Daeva inflessibile, dedito alla studio e alla guerra.
Devo dire che in questo romanzo non ho trovato un personaggio che mi sia piaciuto più di un altro in quanto sono tutti molto interessanti, tanto che verso la fine del libro mi sono trovata spiazzata dal non riuscire a schierarmi apertamente tra le due fazioni creatosi, ciò è un ulteriore indice della bravura dell’autore che è riuscito a dare a tutti i personaggi principali uno spazio adeguato per caratterizzare il loro essere.
La Città di Ottone è sicuramente un romanzo profondo, ben strutturato e narrato che spinge il lettore ad una lettura frenetica delle vicende dei protagonisti.
Per concludere vi dico che durante la lettura ho seriamente pensato di respirare l’aria torrida del deserto.


Orphan Monster Spy - Recensione di Mysticmoon

Orphan Monster Spy - Matt Killeen
Recensione di Mysticmoon



Titolo: Orphan Monster Spy
Autore: Matt Killeen
Genere: storico
Serie: primo libro della serie Orphan Monster Spy
Editore:  Viking Book
Pagine: 423
Isbn: 9780451478733

Quando sua madre viene uccisa dopo aver forzato un posto di blocco, la quindicenne Sarah è costretta a scappare prima che le SS la arrestino per via delle sue origini ebraiche.È durante questa rocambolesca fuga che l'adolescente incontra un misterioso uomo che cambierà per sempre la sua esistenza, portandola a diventare parte di qualcosa molto più grande di lei: Sarah dovrà fingersi la perfetta ragazza ariana per frequentare il collegio in cui studia la figlia di uno scienziato nazista che sembra in procinto di sviluppare un'arma che potrebbe cambiare le sorti del conflitto appena iniziato. 

Questo libro è disponibile anche in italiano con il titolo La bambina di Hitler, edito dalla casa editrice Garzanti e tradotto da Letizia Sacchini.

Uno dei libri che certamente rientrerà tra le migliori letture di questo 2020 è Orphan Monster Spy di Matt Killeen.
Attirata dalla trama che tirava in ballo il programma nucleare militare tedesco, argomento che ho trattato anche nella mia tesi di laurea, mi sono avvicinata a questo libro con i piedi di piombo, timorosa di poterne essere delusa.
Non è stato così.
Orphan Monster Spy è un romanzo che vuole offrire al lettore una rappresentazione verosimile di una realtà storica senza pretendere di narrare la Storia, creando un connubio molto efficace di realtà e finzione che intrattiene il lettore mostrandogli personaggi quasi sempre fittizi in un'ambientazione che si avvicina molto alla realtà.
L'idea alla base di questo romanzo, ossia quella di una ragazza giovanissima che diventa una spia, non è una fantasia dell'autore ma una realtà che ha voluto rappresentare, un'intenzione che palesa anche attraverso le note storiche che potrete trovare dopo la conclusione della storia (nell'edizione italiana sono le "Note dell'autore") e che palesano quanto ci sia di realistico in tutto quello che circonda la protagonista.
L'intera storia è narrata attraverso gli occhi di Sarah, quindicenne ebrea che decide di sfruttare tutto quello che ha appreso nella sua vita fino a quel momento per un bene superiore: entrare a far parte del gruppo di allieve in uno dei collegi nei quali venivano educate le future madri del Terzo Reich e avvicinarsi alla figlia di uno scienziato nazista che all'interno della sua proprietà sta creando una bomba in grado di distruggere intere città con la sua deflagrazione.
Il romanzo affronta con franchezza vari aspetti della società tedesca di quel periodo storico, sia attraverso i numerosi flashback dell'esistenza di Sarah fino a quel momento sia per mezzo della rappresentazione della scuola in cui Sarah deve studiare. La realtà di Sarah fino a quel momento era spietata ma scoprirà a sue spese che neanche quella di ragazze molto più fortunate di lei è di molto migliore; all'interno della scuola le punizioni corporali sono all'ordine del giorno e si viene spronate a competere per primeggiare le une sulle altre al fine di dimostrare la loro forza e di conseguenza la loro capacità di tramandare ai loro futuri figli la stessa qualità.
Questo romanzo mi è piaciuto molto tuttavia c'è qualcosa che non sempre funziona a dovere; sto parlando di Sarah, protagonista e voce narrante della storia, che incarna fin troppo bene il modello di donna forte che viene trasmessa alle nuove generazioni da una ventina d'anni a questa parte. In parole povere? Sarah avrà certamente delle doti straordinarie ma in alcune occasioni risulta essere è fin troppo eccezionale.
Vi consiglio di dare a questo romanzo un'opportunità: apprezzando particolarmente i temi trattati la mia visione è leggermente deformata, ma vi assicuro che si tratta di una lettura molto piacevole e ricca di colpi di scena inaspettati.






Le Black Holes - Recensione di Mysticmoon

Le Black Holes - Borja Gonzàlez
Recensione di Mysticmoon


Titolo: Le Black Holes
Autore: Borja Gonzàlez
Traduttore: Francesco Satta
Genere: mistery
Editore:  Mondadori Oscar Vault
Pagine: 128
Isbn: 9788804723165

Si ringrazia la casa editrice Mondadori Oscar Vault per aver fornito una copia in anteprima del graphic novel in cambio di una recensione onesta

Le Black Holes di Borja Gonzàlez è una graphic novel molto particolare.
La storia si sviluppa attraverso l'avvicendarsi di due linee temporali che vedono protagoniste Teresa, adolescente nel 1856, e Gloria, che vive nel 2016; le due storie apparentemente molto diverse l'una dall'altra finiranno per intrecciarsi in modo inaspettato per trasmettere un messaggio univoco.
Le Black Holes è un'opera in cui a farla da padrone è il contrasto.
A primo acchitto il tratto di Borja Gonzàlez è molto essenziale, ma osservando con più attenzione è possibile cogliere tanti piccoli dettagli che la arricchiscono.
La gamma di colori scelti per le tavole non è molto vasta ma i giochi di sfumature e contrasti cromatici dona un fascino particolare all'intero volume.
I dialoghi sono spesso molto concisi ma la presenza di numerosi sottintesi trasmette al lettore molto più di quanto vorrebbero dire le parole.
Quest'opera onirica vi farà innamorare grazie ai piccoli elementi discordanti che potrete trovare tra le sue pagine e, una volta conclusa, non potrete fare a meno di portarla nel cuore per la sua profondità e peculiarità.