Il dardo e la rosa - Recensione di Mysticmoon


Il dardo e la rosa – Jacqueline Carey
Recensione di Mysticmoon



Titolo: Il dardo e la rosa
Autore: Jacqueline Carey
Genere: fantasy erotico
Editore: Tea
Pagine: 888
ISBN: 9788850213771


Sin dalla nascita il destino di Phedre sembra segnato: non solo senza volerlo i genitori le hanno dato un nome infausto ma, in un regno in cui la perfezione estetica è la normalità, la macchia scarlatta che le segna l’iride dell’occhio sinistro la rende imperfetta.
Il suo triste destino sembra essere confermato quando, all’età di quattro anni, i suoi genitori decidono di stipulare un contratto con la priora di Casa Cereo: loro riceveranno una somma di denaro in cambio della bambina, che verrà educata all’interno della più prestigiosa delle tredici case che compongono la Corte della Notte e, una volta pronta, ripagherà il suo debito dando alla sua casa d’appartenenza una percentuale dei suoi guadagni come una serva di Naamah.
La vita della piccola Phedre sembra essere segnata, ma il destino vuole che quattro anni dopo il suo arrivo alla Corte della Notte su di lei si posino gli occhi di un nobiluomo; a differenza di tutti quelli che ha incontrato prima di lui, ad Anafiel Delaunay basta un sguardo per riconoscere negli occhi di Phedre il Dardo di Kushiel, il segno distintivo delle anguisette, ossia coloro che riescono a trovare piacere nel dolore.
Solo diversi anni dopo Phedre comprenderà quanto la sua vita sarebbe potuta essere diversa se quell’incontro non fosse mai avvenuto

Uno dei romanzi che amo di più al mondo è “Il dardo e la rosa”, primo romanzo di della prima trilogia che l'autrice Jacqueline Carey ambienta nel regno di Terre d'Ange, un territorio che geograficamente è identificabile con l'odierna Francia.
Principalmente per via del fatto che i servi di Naamah sono fondamentalmente uomini e donne che si prostituiscono, in molti credono di poter inquadrare questo libro nel genere erotico, ma questa definizione è decisamente riduttiva per il romanzo in questione.
Se non si può negare che in questo romanzo siano presenti diverse scene che rappresentano atti sessuali, di cui alcuni poco convenzionali vista la predisposizione di Phedre a trovare piacere nel dolore, dall’altra è impensabile che un romanzo di quasi 900 pagine possa reggersi esclusivamente su questa tematica; una delle marce in più che Jacqueline Carey è riuscita a dare a questo romanzo è la commistione armoniosa tra scene piccanti e storia, una combinazione che rende ogni scena più esplicita funzionale alla trama, evitando il puro e semplice voyeurismo di molti romanzi che fanno dell’erotismo il loro unico perno e, dettaglio non di poco conto, mostrando in maniera molto più degna di romanzi con ambientazione contemporanea di successo planetario una specifica categoria di pratiche sessuali.
Personalmente, se dovessi incasellare in una singola categoria questo romanzo, direi che è più un fantasy e, se dovessi aggiungere un appellativo al genere, direi che è un fantasy con i fiocchi (per non usare termini meno delicati…).
Il dardo e la rosa è un romanzo con un worldbuilding da fare invidia a buona parte della letteratura di genere. Se da una parte si potrebbe pensare che costruire un mondo sulla falsariga di quello esistente sia semplice, ma se la geografia fisica di Terre d'Ange e degli stati limitrofi è quella della nostra Europa, quella politica e soprattutto quella culturale è molto diversa grazie principalmente alla componente religiosa della storia.
Jacqueline Carey non solo riesce a rendere tangibili i più svariati paesaggi che appaiono in questa storia ma soprattutto è riuscita a creare una mitologia a cavallo tra realtà e fantasia molto solida, un sistema di valori e di credenze che influenzano ogni aspetto della società di questa terra e la rendono un luogo molto realistico e particolareggiato.
Altro punto di forza, anche se inizialmente potreste non essere d’accordo, è la protagonista e voce narrante di questo romanzo.
Il lettore segue Phedre fin dalla più tenera età, fatto che lo aiuta a conoscerla in ogni suo aspetto, compresi quelli meno piacevoli,  dettaglio che ha spinto diversi lettori (compresa la sottoscritta alla primissima lettura, lo confesso) ad abbandonare il romanzo perché frustrati da questa ragazza vanesia che non sembra avere rispetto neanche per l'uomo che non solo l'ha salvata da una vita di solo servizio tra le mura di una casa della corte della notte ma la educa come se fosse un giovane membro della sua famiglia e non una serva. Insomma, Phedre è a tutti gli effetti un'ingrata, eppure di pagina in pagina, man mano che la storia entra nel vivo e si aggiungono nuovi personaggi, Phedre cresce e tutto inizia ad avere senso, portando il lettore tra le pagine di un romanzo ricco d'azione e colpi di scena che vi ruberà il cuore.
All’interno del romanzo compariranno altri personaggi di una certa importanza, in primis Anafiel Delaunay, ma vista la lunghezza della storia parlare di loro in maniera troppo esplicita sarebbe fare un’ingiustizia a chi non l’ha letto, per questo mi limiterò a dire che in diversi casi si tratta di personaggi tutti da scoprire, la cui prima impressione può trarre profondamente in inganno e la cui importanza potrebbe non essere sempre lampante.
Nel complesso “Il dardo e la rosa” è davvero un bellissimo romanzo con il
Difetto di non sembrare quello che è fino a quando non si è superata la prima parte, molto bella ma effettivamente lenta e poco avvincente perché
abbastanza oscura… almeno fino a quando non arriva il raggio di luce che permette di comprendere di cosa si sta leggendo e si divorano decine di pagine in poco spinti dalla curiosità di sapere cosa accadrà.
Personalmente lo consiglio a tutti quelli che non si lasciano scandalizzare da qualche scena hot non proprio convenzionale e che cercano una bella avventura con un bel po’ di girl power.

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