Botta e Risposta # 7
La verità sul caso Harry Quebert
di Mysticmoon
Dato
che potrebbe capitare (come in questo caso) di leggere lo stesso libro, abbiamo
deciso di inaugurare una nuova rubrica a cadenza casuale in cui viene data la
possibilità di commentare sia il libro letto
in precedenza da un'altra blogger che la recensione da lei fatta (vi lascio
immaginare i diverbi che ci saranno...)
Oggi Mysticmoon vi parlerà delle sue impressioni riguardo il romanzo La verità sul caso Harry Quebert di Joel Dicker, precedentemente recensito da Giorgia Wasp (la recensione originale si trova qui).
Lo
ammetto: mi sono tenuta alla larga da questo romanzo per anni soprattutto per
via della sua fama.
Il motivo è molto semplice: vuoi perché i pareri entusiasti mi spingono mio malgrado ad avere delle aspettative, vuoi perché ho dei gusti particolari, di solito alla sottoscritta i casi editoriali planetari non piacciono mai quanto a tutti gli altri.
Certo, ci sono stati casi in cui il mio parere è stato in linea con quello altrui, in primis per Harry Potter (ho diffidato del consiglio della mia professoressa per mesi prima di cedere alla tentazione), ma in linea di massima potete star sicuri che se un romanzo diventa un caso letterario planetario la sottoscritta se ne deve tenere alla larga per rimandare il momento in cui, dopo averlo letto, guarderà il vuoto con l'aria perplessa chiedendosi cosa ci abbia trovato di così strabiliante il resto del pianeta.
Se poi, come in questo caso, il bestseller è un giallo, la faccenda si complica ulteriormente perché, essendo affetta da quella che definisco "la sindrome dello sgamo facile", le mie esperienze con il genere in questione risultano sempre meno appaganti rispetto a quelle altri perché spesso e volentieri appare per la prima volta un personaggio e, nonostante sia al di sopra di qualsiasi sospetto, capisco che il colpevole è certamente lui.
Date queste premesse, capirete il motivo che mi ha portata ad essere MOLTO riluttante ad intraprendere questa lettura.
Allora perché ho letto questo romanzo?
Semplicemente perché tra le mie passioni ci sono anche le serie televisive, ed il lontano giorno in cui guarderò quella tratta da questo romanzo voglio essere preparata.
Certo, ci sono stati casi in cui il mio parere è stato in linea con quello altrui, in primis per Harry Potter (ho diffidato del consiglio della mia professoressa per mesi prima di cedere alla tentazione), ma in linea di massima potete star sicuri che se un romanzo diventa un caso letterario planetario la sottoscritta se ne deve tenere alla larga per rimandare il momento in cui, dopo averlo letto, guarderà il vuoto con l'aria perplessa chiedendosi cosa ci abbia trovato di così strabiliante il resto del pianeta.
Se poi, come in questo caso, il bestseller è un giallo, la faccenda si complica ulteriormente perché, essendo affetta da quella che definisco "la sindrome dello sgamo facile", le mie esperienze con il genere in questione risultano sempre meno appaganti rispetto a quelle altri perché spesso e volentieri appare per la prima volta un personaggio e, nonostante sia al di sopra di qualsiasi sospetto, capisco che il colpevole è certamente lui.
Date queste premesse, capirete il motivo che mi ha portata ad essere MOLTO riluttante ad intraprendere questa lettura.
Allora perché ho letto questo romanzo?
Semplicemente perché tra le mie passioni ci sono anche le serie televisive, ed il lontano giorno in cui guarderò quella tratta da questo romanzo voglio essere preparata.
Cosa ne penso di La verità sul caso Harry Quebert?
Il mio giudizio riguardo a questo romanzo è certamente positivo: si tratta di un romanzo dall'intreccio appassionante che costringe il lettore a divorarlo nonostante la non indifferente mole.
Mi ha soddisfatta a pieno?
Mi dispiace ammetterlo ma no: per quanto ben strutturato e ben narrato, nnonostante non vi sia alcun momento morto e tutto scorra alla perfezione, non solo ho per l'ennesima volta sgamato il colpevole al primo sguardo ma persino i colpi di scena non mi hanno sorpresa eccessivamente.
Il mio giudizio riguardo a questo romanzo è certamente positivo: si tratta di un romanzo dall'intreccio appassionante che costringe il lettore a divorarlo nonostante la non indifferente mole.
Mi ha soddisfatta a pieno?
Mi dispiace ammetterlo ma no: per quanto ben strutturato e ben narrato, nnonostante non vi sia alcun momento morto e tutto scorra alla perfezione, non solo ho per l'ennesima volta sgamato il colpevole al primo sguardo ma persino i colpi di scena non mi hanno sorpresa eccessivamente.
Sia
chiaro, con le mie parole non intendo assolutamente svalutare il valore del romanzo, che secondo il mio modestissimo parere è davvero un ottimo libro... Sono io quella dalle
altissime aspettative che è davvero difficile sorprendere!
Insomma,
il romanzo mi è piaciuto molto, anche perché in caso contrario non l'avrei
finito in un paio di giorni, però mi aspettavo di più riguardo al mistero che avvolgeva la sparizione e la morte di Nola Kellergan.
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