LE GEMELLE DI AUSCHWITZ
- EVA MOZES KOR -
Titolo: Le gemelle di Auschwitz
Autore: Eva Mozes Kor con Lisa Rojani Buccieri
Traduttrice: Tessa Bernardi
Traduttrice: Tessa Bernardi
Genere: testimonianza storica
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 224
ASIN: B09NCSGC1K
Prezzo ebook: 5,99€
ASIN: B09NCSGC1K
Prezzo ebook: 5,99€
ISBN: 9788822750020
Prezzo cartaceo: 9,90€
Prezzo cartaceo: 9,90€
Questa è l'annuale recensione pubblicata in occasione della Giornata della Memoria e, come sempre, ha il fine di perpetrare il ricordo di quanto accaduto in Europa nei primi anni del quinto decennio del 1900.
Vista la natura di questo libro e l'importanza della testimonianza, ho deliberatamente scelto di commentare quanto letto senza tener conto di anticipazioni sui suoi contenuti quindi, se non ne volete perché intenzionati a leggere questo volume, vi pregherei di non proseguire; in caso contrario, vi consiglio vivamente di leggere questa recensione un po' speciale.
Quest'anno la mia scelta è caduta su Le gemelle di Auschwitz, un volume in cui è una sopravvissuta a parlare.
Eva Mozes Kor e sua sorella gemella Miriam giunsero al campo di sterminio di Birkenau nell'estate del 1944 insiema ai genitori e alle due sorella maggiori ma, in quanto gemelle, vennero immediatamente separate dai familiari per essere collocate in una delle baracche in cui venivano ospitati i soggetti destinati alle ricerche del dottor Mengele, che consistevano principalmente in misurazioni comparative tra le due e in iniezioni di sostanze ignote.
Se è vero che trascorsero relativamente poco tempo tra le mani del medico (definizione che, ci tengo a precisare, mi pesa utilizzare visto quanto ha violato il codice deontologico di questa categoria), ossia circa sei mesi, d'altro canto quel tempo è bastato per lasciare conseguenze permanenti sia in Eva sia in Miriam; a causa delle iniezioni che le vennero fatte in quei mesi infernali i reni di quest'ultima rimasero delle dimensioni di quando era una bambina, situazione che le causò problemi renali cronici che la portarono ad avere la necessità di un trapianto nella seconda metà degli anni Ottanta e alla tomba una manciata di anni dopo.
Ad Auschwitz Eva e Miriam persero non solo i genitori e le sorelle maggiori, che suppongono siano stati inviati direttamente alle camere a gas, ma anche la loro innocenza: nelle pagine di questa testimonianza Miriam racconta gli orrori di cui sono state inermi testimoni, le tattiche che sono state costrette a sviluppare per sopravivere a quell'inferno in terra e soprattutto la forza che hanno dovuto trovare per non farsi travolgere da quella follia collettiva che aveva strappato loro sia la casa sia la famiglia, lasciandole praticamente sole al mondo.
E poi Eva racconta anche sia riuscita esorcizzare quei fantasmi grazie alla condivisione.
Era il 1985 quando Eva e Miriam crearono CANDLES, ossia Children of Auschwitz Nazi Deadly Lab Experiments Survivors, un'associazione finalizzata a rintracciare altri bambini sopravvissuti al loro stesso incubo, e dieci anni dopo a Terre Haute, la cittadina dell'Indiana in cui Eva Mozes Kor si era stabilita con il marito negli anni'60, aprì i battenti il CANDLES Holocaust Museum and Education Center, un museo il cui fine era tenere viva la memoria dell'Olocausto.
Eva Mozes Kor è diventata inoltre celebre per essere la donna che ha perdonato i nazisti, un'affermazione che da molti è stata ritenuta controversa ma che la donna ha spiegato sia in questo libro sia in un documentario del 2006 essere molto personale e finalizzato al poter sanare le proprie ferite interiori.
Eva Mozes Kor è stata d'ispirazione per molti e ha continuato a raccontare la sua esperienza fino alla morte, sopraggiunta improvvisamente il 4 luglio 2019 mentre si trovava a Cracovia per una visita ad Auschwitz organizzato da CANDLES.
Questo libro è come lei: solo apparentemente piccolo in quanto al suo interno vi è tutta la forza di una bambina che è sopravvissuta all'Angelo della Morte ed ha trovato non solo l'energia per rialzarsi e crearsi una nuova vita ma anche quella per aiutare altri a fare altrettanto attraverso la sua testimonianza e soprattutto di perdonare coloro che le hanno strappato l'infanzia e la serenità in nome di idee terrificanti.
Vista la natura di questo libro e l'importanza della testimonianza, ho deliberatamente scelto di commentare quanto letto senza tener conto di anticipazioni sui suoi contenuti quindi, se non ne volete perché intenzionati a leggere questo volume, vi pregherei di non proseguire; in caso contrario, vi consiglio vivamente di leggere questa recensione un po' speciale.
Quest'anno la mia scelta è caduta su Le gemelle di Auschwitz, un volume in cui è una sopravvissuta a parlare.
Eva Mozes Kor e sua sorella gemella Miriam giunsero al campo di sterminio di Birkenau nell'estate del 1944 insiema ai genitori e alle due sorella maggiori ma, in quanto gemelle, vennero immediatamente separate dai familiari per essere collocate in una delle baracche in cui venivano ospitati i soggetti destinati alle ricerche del dottor Mengele, che consistevano principalmente in misurazioni comparative tra le due e in iniezioni di sostanze ignote.
Se è vero che trascorsero relativamente poco tempo tra le mani del medico (definizione che, ci tengo a precisare, mi pesa utilizzare visto quanto ha violato il codice deontologico di questa categoria), ossia circa sei mesi, d'altro canto quel tempo è bastato per lasciare conseguenze permanenti sia in Eva sia in Miriam; a causa delle iniezioni che le vennero fatte in quei mesi infernali i reni di quest'ultima rimasero delle dimensioni di quando era una bambina, situazione che le causò problemi renali cronici che la portarono ad avere la necessità di un trapianto nella seconda metà degli anni Ottanta e alla tomba una manciata di anni dopo.
Ad Auschwitz Eva e Miriam persero non solo i genitori e le sorelle maggiori, che suppongono siano stati inviati direttamente alle camere a gas, ma anche la loro innocenza: nelle pagine di questa testimonianza Miriam racconta gli orrori di cui sono state inermi testimoni, le tattiche che sono state costrette a sviluppare per sopravivere a quell'inferno in terra e soprattutto la forza che hanno dovuto trovare per non farsi travolgere da quella follia collettiva che aveva strappato loro sia la casa sia la famiglia, lasciandole praticamente sole al mondo.
E poi Eva racconta anche sia riuscita esorcizzare quei fantasmi grazie alla condivisione.
Era il 1985 quando Eva e Miriam crearono CANDLES, ossia Children of Auschwitz Nazi Deadly Lab Experiments Survivors, un'associazione finalizzata a rintracciare altri bambini sopravvissuti al loro stesso incubo, e dieci anni dopo a Terre Haute, la cittadina dell'Indiana in cui Eva Mozes Kor si era stabilita con il marito negli anni'60, aprì i battenti il CANDLES Holocaust Museum and Education Center, un museo il cui fine era tenere viva la memoria dell'Olocausto.
Eva Mozes Kor è diventata inoltre celebre per essere la donna che ha perdonato i nazisti, un'affermazione che da molti è stata ritenuta controversa ma che la donna ha spiegato sia in questo libro sia in un documentario del 2006 essere molto personale e finalizzato al poter sanare le proprie ferite interiori.
Eva Mozes Kor è stata d'ispirazione per molti e ha continuato a raccontare la sua esperienza fino alla morte, sopraggiunta improvvisamente il 4 luglio 2019 mentre si trovava a Cracovia per una visita ad Auschwitz organizzato da CANDLES.
Questo libro è come lei: solo apparentemente piccolo in quanto al suo interno vi è tutta la forza di una bambina che è sopravvissuta all'Angelo della Morte ed ha trovato non solo l'energia per rialzarsi e crearsi una nuova vita ma anche quella per aiutare altri a fare altrettanto attraverso la sua testimonianza e soprattutto di perdonare coloro che le hanno strappato l'infanzia e la serenità in nome di idee terrificanti.
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