9 Novembre - Colleen Hoover

9 Novembre – Colleen Hoover




E se l’uomo che ti ha salvato la vita fosse anche quello che l’ha rovinata?!
Fallon O’Neil, una ragazza con una promettente carriera d’attrice, rimane coinvolta in un incendio all’età di 16 anni, che la sfigura irrimediabilmente.
Il suo mondo finisce quel giorno, il 9 Novembre, tra le fiamme.
L’incendio, divampato durante la notte, non ha avuto pietà di lei. Il padre, anch’egli un attore di discreto successo, viene da lei incolpato per essersi dimenticato della sua presenza nella casa durante la tragedia, e di essere scappato senza aiutarla, lasciandola tra le fiamme. Da quel giorno i rapporti con il padre si raffreddano. Infatti se Prima era il suo manager che l’aveva sempre sostenuta e spinta ad abbracciare la carriera cinematografica, dopo diventa il suo carnefice, colui che non l’ha aiutata e che non crede più che sua figlia possa farcela.

“Sai che non intendevo quello. Non sto dicendo che ti sei ridotta a fare audiolibri. Dico solo che ci sono carriere migliori da tentare ora che non puoi più recitare. Non girano abbastanza soldi nel campo della narrazione. Né a Broadway, se è per questo”.


A distanza di due anni dalla tragedia, incontrerà (quello stesso giorno) Ben, uno scrittore un po’ trasandato, le cui cicatrici non sono evidenti, ma solo interiori.
Un incontro tutto particolare, ovvero si presenterà come finto-fidanzato ad un incontro che la protagonista ha avuto con il padre. Stufo, infatti di ascoltare come questi demoliva i sogni della figlia decide di intervenire.
Inizia così la loro storia; una storia tutta particolare.

“L’anno scorso non te l’ho detto” inizia con voce molto più pacata di prima “ma il 9 novembre è l’anniversario dell’incendio. E il fatto di aspettarlo con impazienza per vederti ha fatto si che io non tema più come un tempo questo giorno. E per questo devo ringraziare te.”

I due ragazzi decidono di incontrarsi una sola volta all’anno per quattro anni. Niente chiamate, niente messaggi, niente social. Quattro giorni per innamorarsi, quattro anni per capire di aver trovato la propria metà.
Un istantlove un po’ particolare, tra colpi di scena, metaromanzi, inizierà una bellissima storia d’amore.

“Ascoltami bene” inizia, tenendomi la mano sulla bocca in modo che non possa interromperlo. “Mi fa incazzare che tu permetta a una cosa tanto piccola di definire una parte tanto grande di te. Non posso renderti carina nel libro, perché sarebbe un insulto. Tu sei bellissima, cazzo. E sei divertente. E le uniche volte in cui non sono completamente estasiato da te sono i momenti in cui ti piangi addosso. Perché non so se te ne sei resa conto, ma sei viva. E ogni volta che ti guardi allo specchio non hai il diritto di odiare quello che vedi. Perché sei sopravvissuta, mentre un sacco di gente non è stata altrettanto fortunata.


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