Klove
– Ilaria Militello
Recensione
di Mysticmoon
Autore:
Ilaria Militello
Genere:
romance
Editore: Pubme
Pagine: 346
ISBN: 9788833662213
Quando parte per la Corea del Sud in compagnia della sua famiglia e di quella dei più cari amici dei suoi genitori, la giovanissima Elisa non sta vivendo un momento molto semplice: dopo il diploma vorrebbe fare della sua passione per il disegno una professione, ma le aspettative del padre medico la vogliono occupata in una corsia ospedaliera e probabilmente al suo rientro in patria sarà costretta a seguire quest'ultima strada.
La giovane non immagina che il suo destino la aspetti dall'altra parte del mondo...
Si ringrazia l'autrice per aver fornito una copia del romanzo in cambio di una recensione onesta
La giovane non immagina che il suo destino la aspetti dall'altra parte del mondo...
Si ringrazia l'autrice per aver fornito una copia del romanzo in cambio di una recensione onesta
Odio
dare pareri negativi ma il romanzo Klove di Ilaria Militello non sono riuscita
ad apprezzarlo.
Sulla carta ho trovato questo romanzo molto promettente: una ragazza arriva in Corea del Sud per una
vacanza e, nonostante le barriere linguistiche, si innamora non solo di un ragazzo del posto ma anche di questo paese.
L'idea di base di questo romanzo mi è piaciuta molto, complice anche la scelta dell'ambientazione, ma ho trovato che il risultato finale sia stato abbastanza mediocre.
L'idea di base di questo romanzo mi è piaciuta molto, complice anche la scelta dell'ambientazione, ma ho trovato che il risultato finale sia stato abbastanza mediocre.
Inizio
la mia recensione specificando che il mio giudizio negativo dipende in primis
da una valutazione di tipo tecnico; secondo me un buon editing avrebbe di certo
giovato al romanzo, che presenta davvero molti punti problematici proprio nella
stessa scrittura.
È
mia modesta opinione che uno dei più grossi problemi di questo romanzo sia la
presenza di fin troppi errori.
Se qualche errore di battitura può scappare anche alla più grande delle case editrici e per questo mi è facile perdonarli, in questo caso specifico mi sono trovata davanti a fin troppe sviste, in particolare le molteplici frasi in cui era assente la concordanza tra i tempi verbali.
Se qualche errore di battitura può scappare anche alla più grande delle case editrici e per questo mi è facile perdonarli, in questo caso specifico mi sono trovata davanti a fin troppe sviste, in particolare le molteplici frasi in cui era assente la concordanza tra i tempi verbali.
Valutando
la scrittura nel suo complesso, ho trovato lo stile dell’autrice molto semplice
e per questo adatto al tipo di storia; nonostante in un primo momento la
costruzione delle frasi e le scelte lessicali, combinandosi con la trama, mi avessero dato l’impressione di
trovarmi davanti a una scrittrice abbastanza acerba, riflettendoci sono
arrivata alla conclusione che la scrittura dell’autrice fosse perfetto per
questa storia, che essendo narrata in prima persona dai suoi giovani
protagonisti ha acquistato realismo grazie ad un linguaggio semplice ed
immediato che permette al lettore di immergersi completamente nell'atmosfera della storia ed entrare in empatia con i personaggi; ovviamente questa magia funziona poco con chi non è più un ragazzino, ma ho apprezzato lo sforzo.
Altro
tasto dolente di Klove è la gestione delle lingue all'interno della storia. Non
sono riuscita a trovare il senso della scelta di inserire la versione
"ridotta" dei dialoghi in coreano o giapponese all'interno della
storia per poi creare un'appendice in cui questi sono espressi nella loro completezza
ed in versione bilingue, tra l’altro senza creare un sistema di riferimento
chiaro che rimandi ai singoli dialoghi.
Si
voleva osare? Allora all'interno della storia si inseriva il dialogo intero in
coreano inserendo poi una nota a piè di pagina o in chiusura del capitolo con
la traduzione.
Si
voleva andare sul sicuro? Si scrive tutto in italiano e nell'appendice si
riporta il dialogo in coreano, anche in questo caso inserendo il tutto in un
sistema che eviti al lettore di impazzire per trovare il dialogo a cui ci si
riferisce.
Così
come è adesso mi ha dato l’impressione che la lingua straniera sia stata
inserita con il mero scopo di dare un tocco esotico all’intera vicenda, che è
cosa buona e giusta, ma così facendo si spezza continuamente il filo della
narrazione, costringendo il lettore interessato al dialogo in lingua a
interrompere la lettura per cercare il dialogo in chiusura del romanzo,
talvolta faticosamente perché non esistono riferimenti che gli permettano di
rintracciarlo con immediatezza.
Mi
spiace ma quella scelta stilistica proprio non l'ho apprezzata, ed è un vero
peccato perché senza tutte queste pause quasi obbligate (quasi, perché il
lettore non interessato potrebbe anche decidere di saltarle), la storia sarebbe
un gradevole e scorrevole romance adolescenziale con protagonisti decisamente piacevoli, una certa cura per l'ambientazione e colpi in scena che non sfigurerebbero in un qualsiasi kdrama, anche
se a volte viene messa a dura prova la sospensione dell’incredulità del
lettore, soprattutto nel caso si sia un po’ più maturi del target di riferimento,
vista la presenza di diverse ingenuità inserite al fine di far progredire la
storia nella giusta direzione.
In
conclusione devo ammettere che Klove non mi è piaciuto un granché: è una storia
carina e con del potenziale sia per quanto riguarda l’ambientazione sia per
quanto riguarda i personaggi, ma viene inesorabilmente affossata dalle molteplici
imperfezioni tecniche che ne smorzano lo slancio.
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