La scelta di una madre - Recensione di Mysticmoon

   La scelta di una madre - Melissa Hill

Recensione di Mysticmoon


Titolo: La scelta di una madre
Autore: Melissa Hill
Traduttore: Alessia Degano e Isabella Pellegrini
Genere: drammatico
Editore:  Fabbri
Pagine: 396
Isbn: 9788891581600

Questa recensione ha avuto una gestione che definirei "pachidermica" perché ho impiegato circa un anno e mezzo per scriverla e pubblicarla (sì, sono consapevole che la gravidanza degli elefanti dura 22 mesi ma perdonatemi la licenza poetica).
I motivi per questi tempi eccessivamente dilatati sono molteplici, tra cui il fatto di averne erroneamente cancellato la bozza almeno un paio di volte, ma quello che ritengo essere il più importante è solo uno: questa sarà una recensione in cui esporrò il mio pensiero riguardo ad un argomento considerato controverso ma che penso non dovrebbe essere tale.

La scelta di una madre di Melissa Hill narra la storia di due madri, Madeleine e Kate.
La vita è stata piuttosto generosa con Madeleine: ha un marito con un buon lavoro, due figli di nome Clara, cinque anni, e Jake, otto anni, e negli ultimi mesi il suo blog, Mamma matta, la sta rendendo una celebrità nota a livello nazionale.
Al contrario, l'esistenza di Kate è decisamente meno allegra: rimasta vedova da una manciata di mesi, concilia faticosamente il suo lavoro di infermiera con il tirare su Rosie, coetanea e compagna di scuola di Clara.

Le due bambine non sono particolarmente legate e le loro madri non si frequentano, ma hanno una caratteristica in comune: entrambe non sono state vaccinate.
Quando la piccola Clara si ammala di morbillo, Madeleine è piuttosto tranquilla perché, scegliendo di non sottoporre i loro figli alla vaccinazione, sia lei sia suo marito erano consapevoli che i bambini avrebbero potuto sviluppare questa malattia esantematica dal decorso quasi sempre benigno.
La reazione di Kate quando qualche giorno dopo anche Rosie inizia a presentare i sintomi del morbillo è molto meno serena: a sua figlia non è stato somministrato il vaccino a causa di una gravissima allergia ai suoi componenti e, essendo infermiera, è consapevole che rispetto ad altre malattie dello stesso tipo il morbillo è molto più pericoloso.
Le sue paure si concretizzano quando la più insidiosa delle complicazioni del morbillo colpisce sua figlia mettendone a rischio la vita, e per questo Kate deciderà di portare in tribunale Madeleine e suo marito, convinta che la sua bambina si trovi in quelle condizioni a causa dell'incoscienza dei genitori Clara, che non avevano alcuna ragione medica per non sottoporre loro figlia alla vaccinazione.

La scelta a cui si riferisce il titolo del romanzo è quella di vaccinare o meno i propri figli.
Non ho paura a dire che la sottoscritta è assolutamente favorevole alla vaccinazione quindi mentre divoravo questo romanzo nell'arco di pochissime ore ho provato un risentimento fortissimo nei confronti di Madeleine e di suo marito, che hanno scelto di non somministrare i vaccini ai propri figli senza alcun motivo apparente... E, per quanto io resti ferma nelle mie posizioni, mi sono sentita una stronza quando questo viene alla luce. Perché un motivo che ha spinto Madeleine e suo marito a rifiutare di vaccinare la figlia c'è, e anche se non vi sono dati scientifici affidabili che avallano la loro convinzione è comprensibile che questa coppia si sia posta delle domande dopo un particolare evento che li colpisce da vicino; è davvero difficile essere razionali quando quello che per la maggior parte delle persone è solo un numero è un viso noto.
Quello di riuscire a mostrare le due facce della medaglia in maniera tanto empatica è il più grande dei meriti di questo romanzo, rendendo comprensibile il motivo per cui questa famiglia ha detto no ai vaccini. Con questo non voglio dire che i no-vax hanno ragione (assolutamente NO), ma che in casi come quello esposto è impossibile per dei genitori non farsi certe domande per poi darsi quel tipo di risposta, quindi sta al medico aiutare queste persone.
Il problema è che questo merito è un'arma a doppio taglio perché in queste pagine si potrebbe travisare il messaggio e di conseguenza giustificare una scelta simile in nome della paura, un messaggio a dir poco sbagliato perché in grado di screditare una pratica che negli ultimi secoli ha salvato milioni di vite ed evitato danni permanenti ad un numero ancora più elevato, permettendo all'uomo di sconfiggere piaghe che per secoli l'hanno afflitto.

Se per quanto riguarda i contenuti questo romanzo mi ha colpita al punto di divorarlo in una giornata, non ho molto da dire sul resto.
La scelta di una madre è una storia che si legge in fretta perché si vuole sapere come si concluderà la vicenda, ma questo è possibile grazie anche ad uno stile di scrittura semplice e diretto, che inizialmente ho bollato come troppo banale ma con lo scorrere delle pagine mi sono resa conto che ben si sposava con il tema trattato perché ne smorzava la pesantezza nei momenti più drammatici e rendeva semplice al lettore avanzare nella sua ricerca della verità.
 
Le protagoniste, ossia Madeleine e Kate, mi sono piaciute ma non ho sviluppato un particolare attaccamento nei loro confronti; per affinità mi è risutato più facile entrare in sintonia con Kate, colei che in una vita precedente deve aver fatto qualcosa di molto brutto perché altrimenti non si spiega come mai succedano tutte a lei, piuttosto che con la sfavillante Madeleine, che mi sarebbe risultata antipatica in ogni caso ma essendo anche l'incarnazione dell'idea antivaccinista ho visto con la stessa calma e serenità con cui il toro fissa la muleta, ma nessuna delle due mi è rimasta nel cuore alla fine della lettura.
 
Se cercate un romanzo su questo tema io vi consiglio La scelta di una madre perché è un romanzo ben costruito che non cercherà di farvi cambiare idea quanto piuttosto di mostrarvi con semplicità i due punti di vista della questione, spingendo alla riflessione sulle motivazioni che hanno portato una persona a sviluppare un determinato pensiero.
Io l'ho trovato molto interessante.



 

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