L'ascesa dei re - Recensione di Mysticmoon

 

L'ascesa dei re
Recensione di Mysticmoon



Tit
olo: L'ascesa dei re
Autrice: C. S. Pacat
Traduttore: Claudia Milani
Serie: Terzo volume della trilogia Captive Prince
Genere: storico

Editore: Triskell Edizioni
Pagine: 309
Isbn: 9781980559276

Il volume finale di questa trilogia è decisamente il migliore dei tre, dimostrando che questa storia è tutta in crescendo.

Praticamente questo romanzo non ha grandi pecche: la storia ha un buon ritmo, sono presenti dei colpi di scena inaspettati oltre a quelli facilmente prevedibili ed i protagonisti che nel primo romanzo avevo giudicato caratterizzati abbastanza grossolanamente sono adesso ben rifiniti ed intriganti, per quanto io non mi sia particolarmente affezionata a loro.

Per ovvi motivi non posso aggiungere dettagli sulla trama ma posso dire che scorre fluida e scattante dalla prima all’ultima pagina, impedendo al lettore di scollarsi dalle pagine per conoscere come sarebbero andate a finire le cose e sorprendendolo con trovate, se non ogni volta originali, ben inserite nel contesto e intelligenti.

Sinceramente posso dire che dal modo in cui ne avevo sentito parlare mi aspettavo una serie diversa e decisamente più scabrosa di quanto effettivamente è la trilogia di Captive Prince, che invece ho trovato una serie piacevole e, come dissi nella prima recensione, molto intelligente, con una buona gestione degli elementi e dei personaggi, che crescono con la storia ed alla fine risultano ben caratterizzati e ricchi di sfaccettature, mentre alcuni personaggi secondari, in particolare uno che viene nominato in ogni romanzo ma entra in scena solo a poche pagine dal finale, forse sono stati caratterizzati troppo superficiale ed alla fine risultano abbastanza deludenti, così come ho trovato una scelta poco felice relegare sullo sfondo un determinato personaggio del secondo romanzo, rendendo palese che fosse stato reso così interessante solo per una funzione che, esauritasi, l’ha reso quasi trasparente, sprecandone di conseguenza il potenziale.

In conclusione posso dire che questa serie mi è piaciuta molto, anche se non l’ho trovata eccezionale e di certo non è il libro più pruriginoso che io abbia mai letto, perché ha saputo bilanciare bene il lato emotivo, costituito da questi due giovani uomini nati per essere rivali che, incontrandosi e conoscendosi, imparano a rispettarsi reciprocamente e crescono come esseri umani, e quello politico, con intrighi abbastanza sottili e colpi di scena sempre d’impatto.

 



 

 

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