Naamah's Curse - Recensione di Mysticmoon

 NAAMAH'S CURSE

- Jacqueline Carey -

Recensione di Mysticmoon
 
Tit
olo: Naamah's Curse
Autore: Jacqueline Carey
Genere: fantasy
Serie: Naamah Trilogy #2
Editore: Grand Central Publishing
Pagine: 689
ISBN: 9780446198066
 
La storia di Moirin continua...
Ed io continuo a irritarmi perché, per quanto sia un libro molto gradevole da leggere, Jacqueline Carey ha scritto libri migliori in questo universo narrativo.
La storia riprende qualche giorno dopo la conclusione di Naamah's Kiss (trovate la recensione qui) e nel corso delle prime cento pagine il mio apprezzamento per IaM (alias Interesse amoroso di Moirin) è andato a finire sotto i piedi causa mancanza di coerenza con il personaggio che è.
Non posso aggiungere dettagli perché farei spoiler ma sappiate solo che costui accetta con estrema passività una situazione che in condizioni normali lo avrebbe spinto a prendere a bastonate quelli che lo circondavano; da guerriero a marionetta in tempo zero.
E poi peggiora.
Questa scelta narrativa ha in un certo senso inflenzato il resto della mia lettura perché da una parte mi ha permesso finalmente di eliminare dall'equazione il paragone che involontariamente facevo tra la coppia di questa trilogia e quella della trilogia di Phedre, ed è stato positivo perché riuscendo a eliminare questo paragone ho finalmente imparato ad apprezzare di più Moirin. Sia chiaro, continuo a reputare Moirin una protagonista non particolarmente interessante e continuo a ritenere molto stupide diverse sue scelte... ma almeno non mi aspetto più da lei qualcosa di diverso da queste scelte idiote! E ciò che mi fa più ridere di lei è che si loda per il fatto di essere una persona migliore quando la triste verità è semplicemente che non può morire nel secondo volume dei tre di cui è protagonista.

E poi c'è il diadh-anam, la bussola che la guida (qui non sempre in senso figurato😅) e al tempo stesso la fonte della sua magia. Per quanto in questo romanzo la componente magica sia più forte, il fatto che grazie al diadh-anam lei abbia sviluppato la capacità giusta da utilizzare al momento giusto può risultare fastidiosa perché sai già che se la caverà in maniera relativamente facile.
Terzo punto che mi ha fatto storcere il naso è, di nuovo, il fatto che la Carey abbia riempito questo romanzo di elementi ma l'approfondimento spesso latiti, problema qui peggiorato anche dal fatto che alcune cose l'autrice le risolva con una faciloneria che non mi sarei mai e poi mai aspettata da lei, che sa sciogliere i nodi della trama in maniera molto più naturale e verosimile.

Questo romanzo mi è piaciuto?
La risposta è sì, perché anche con i suoi difetti è una storia interessante e ricca di spunti che probabilmente farà da ponte a quanto accadrà nel terzo ed ultimo volume della trilogia, nella quale è abbastanza facile intuire dove saranno ambientate parte delle vicende (manca solo quella zona...) e con chi e cosa avranno a che fare.

PS: Jacqueline, quella cosa non me la dovevi fare
😡 Come hai potuto assassinare un così bel fiore della Corte della Notte e lasciare andare in giro quel carciofo che non è buono manco per farci il Cinar?😭




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