Segnalazione #92 - Partirà. La nave partirà...

 SEGNALAZIONE #92

PARTIRÀ
LA NAVE PARTIRÀ...


TITOLO: Partirà. La nave partirà
AUTORE: Augusto Fonseca
EDITORE: selfpublishing
DATA DI PUBBLICAZIONE: 01 febbraio 2023
PREZZO CARTACEO: 15,00€ (disponibile su Kindle Unlimited)
 
SINOSSI

L’iniziativa mira a portare a cono-scenza anche del pubblico italiano un aspetto della personalità del cantau-tore Sergio Endrigo, che nel maggio del 1985 in Macedonia acconsentí a tenere due concerti, a titolo gratuito, quale proprio contributo alla cele-brazione del 25° anniversario dell’isti-tuzione del Lettorato di lingua italiana presso l’Università “Kiril i Metodij” (oggi, “Santi Cirillo e Metodio”)            di Skopje.

Il libro, tra l’altro, contiene una nutrita APPENDICE, in cui si descrive l’articolata attività pedagogico-didattica del Let-tore Italiano che, nel ventennio del suo soggiorno (1973-1992), ha lasciato solide tracce, non solo in ambito universitario, ma anche in diversi altri settori della società: LETTERATURA, ARTE, CINEMA, RADIOTELEVISIONE, TEATRO, EDITORIA, COMMERCIO (grazie anche ad una intensa attività della traduzione e dell’interpretariato, dal macedone all’italiano e viceversa).
 L’attuale progetto, quindi, mira a diffondere anche in Italia la conoscenza di un’attività             di promozione della lingua e civiltà italiana in Macedonia e, per un altro verso, della lingua      e civiltà macedone in Italia,  eventi che nella stampa italiana sono stati, e continuano ad esserlo, quasi sempre ignorati.
Dulcis in fundo: gioia particolare ci deriva dal fatto che la presente iniziativa vede la luce          in questo 2023, anno in cui ricorre il 90° anniversario della nascita di Sergio Endrigo.


BIOGRAFIA

Sono nato a Taviano (Lecce), il 22 gennaio 1943. Dopo le scuole elementari, ho frequentato a Gallipoli la scuola media e il ginnasio-liceo "Quinto Ennio", dove nel 1963 ho conseguito la maturità classica.

Una buona conoscenza del francese è stato il risultato dello studio scolastico, mentre alla conoscenza di base del russo sono pervenuto in seguito alla frequenza di un corso accelerato, durante le vacanze estive a Genova nel 1959; studio che poi ho continuato senza interruzione, da autodidatta. L'importanza della conoscenza di queste due lingue dovette rivelarsi nella forma più gratificante per me nell'autunno del 1963, quando, a riconoscimento dell'eccellente risultato ottenuto all'esame di maturità, i miei fratelli mi resero possibile la partecipazione ad una straordinaria gita scolastica di due settimane in Ungheria e in Unione Sovietica. In quella circostanza, in assenza di esperti ufficiali, mi rivelai subito l'interprete del gruppo, con il francese a Budapest e con… il "mio" russo a Kiev e Mosca! Durante gli studi universitari a Genova (1964-69) ho acquisito una buona conoscenza dello spagnolo e, un poco meno bene, del tedesco, in seguito alla frequenza di rispettivi corsi biennali.

Nel luglio del 1969 ho conseguito la laurea in lettere, discutendo la tesi: "Apollonia Pontica (oggi Sozopol, in Bulgaria): per una storia della colonia greca e romana". La bibliografia specialistica disponibile per la preparazione di questo lavoro era in francese, in tedesco, in russo, ma soprattutto in bulgaro; lingua che per l'occasione ho appreso, ancora una volta da autodidatta, ad un sufficiente livello d'uso.

Durante l'estate 1969, in Bulgaria, ho frequentato un corso di lingua bulgara, ospite dell'Università di Sofia. Sempre all'Università di Genova, intanto, sono passato al secondo anno del corso di laurea in lingua e letteratura russa (frequenza poi interrotta al terzo anno).

Nei primi sei mesi del 1970 con borsa di studio governativa ho soggiornato di nuovo in Bulgaria allo scopo di approfondire e sviluppare alcuni aspetti della storia antica di Sozopol
L'autunno successivo, ospite dell'Accademia Polacca delle Scienze, avevo appena iniziato delle ricerche sugli eretici italiani rifugiati in Polonia, quando l'improvvisa comunicazione che le autorità sovietiche avevano accettato la mia candidatura a lettore di lingua italiana all'Università di Leningrado (oggi San Pietroburgo) mi fa interrompere il soggiorno e lasciare quel Paese (ma fino al giorno d'oggi intrattengo regolari rapporti sia di carattere linguistico - il polacco in famiglia è lingua di comunicazione quotidiana con mia moglie, polacca, e nostra figlia - sia con i Polacchi e la Polonia, che nei passati trent'anni ho avuto modo di conoscere abbastanza bene, avendovi trascorso all'incirca un mese all'anno).

Svolgendo il ruolo di lettore italiano all'Università di Leningrado nel corso del biennio 1971-73, ho avuto la possibilità non solo di migliorare la conoscenza della lingua russa, di conoscere diverse usanze, credenze e gusti della gente sovietica, di creare rapporti di amicizia in diversi ambiti (alcuni dei quali continuano ancora oggi), ma anche di effettuare numerose escursioni turistico-culturali in quell'enorme territorio che era l'Unione Sovietica. Oltre alla capitale dell'Urss, Mosca, ho visitato Tallin, Riga, Vilnius, Pskov, Novgorod, Odessa, Tbilisi, Jèrevan, Bakú, Buharà, Samarcanda, Taškènt, Irkútsk e il Lago Bajkal.

Con l'anno accademico 1973-74 sono passato a svolgere il ruolo di lettore d'italiano in Jugoslavia, all'Università "Kiril i Metodij" di Skopje (oggi Università "Santi Cirillo e Metodio" Skopje. Repubblica di Macedonia), soggiornandovi ininterrottamente per 19 anni. Nel nuovo ambiente ben presto ho trovato condizioni sociali, culturali ed umane che mi hanno consentito di creare e sviluppare rapporti ed iniziative in grado di stabilire un'intensa, fruttuosa e gratificante attività non solo sul piano pedagogico-didattico, ma anche nel campo della divulgazione della lingua, letteratura e civiltà italiana in tutto il Paese. D'altra parte, la conoscenza e il perfezionamento sul campo della lingua macedone mi hanno agevolato l'operatività culturale, in particolare nell'ambito della traduzione dal macedone, grazie alla quale ho instaurato rapporti di collaborazione con case editrici, riviste, case cinematografiche, enti turistico-culturali, istituzioni accademiche e governative. In occasione dei festeggiamenti per il trentennale del lettorato di lingua italiana in Macedonia (cerimonia consegna targa d'oro - spettacolo il vino e la poesia - simposio studentesco) nel 1990, l'Università "Kiril i Metodij" mi ha tributato il piú alto riconoscimento previsto per singole personalità e istituzioni, la Targa d'Oro di Benemerenza.

Nel corso della mia ventennale permanenza in Macedonia ho avuto innumerevoli occasioni per viaggiare all'interno della Federazione Jugoslava per i più disparati motivi da nord a sud da est a ovest, potendo in tal modo conoscere ambienti naturali, città, paesi, villaggi, popolazioni, lingue (ho imparato, nel frattempo, il serbocroato), usi e costumi, mestieri e credenze che hanno avuto una influenza determinante nella maturazione del mio rapporto di profondo affetto e stima. Ma sopra ogni cosa mi ha conquistato la disposizione amichevole, concreta e immediata di tutte le popolazioni in tutte le regioni e nei Paesi conosciuti; in una parola, mi ha conquistato tutto il mondo slavo, che alla fine sono giunto a percepire come mia autentica seconda patria. Questo straordinario punto d'arrivo è stato anche favorito dal fatto che durante l'intero ventennio di attività culturale in Macedonia ho effettuato, principalmente per motivi di famiglia, un paio di viaggi ogni anno sia in Italia sia in Polonia, avendo l'ulteriore possibilità di conoscere e subire il fascino paesaggistico, urbanistico, architettonico, culturale dei territori attraversati. Il mio rapporto con quella realtà è anche rappresentato da una delle iniziative realizzate qualche mese prima della mia partenza definitiva da quel Paese (partenza imprevista, improvvisa e, soprattutto, non voluta): l'associazione "Amici dell'Italia in Macedonia", fondata nel maggio 1992.
Dal settembre 1992 all'agosto 1998 ho svolto attività pedagogico-didattica presso l'Istituto Statale d'Arte "Enrico Giannelli" di Parabita, quale titolare della cattedra di materie letterarie. Durante quel periodo ho stimolato, non solo in quell'istituto scolastico, svariate iniziative, in gran parte legate alla tragedia degli Jugoslavi, tutte finalizzate ad una possibile educazione alla pace e raccolte nel volume "Jugoslavia, Jugoslavia!. Testimoninze di un impegno".

Nel 1998, insieme con alcuni amici, ho dato vita al sodalizio culturale Centro Studi e Ricerche Territoriali "Valle di Ottaviano" comprendente i seguenti comuni nella e intorno alla Valle di Taviano: Taviano, Melissano, Racale e Alliste; quindi, Alezio, Tuglie, Parabita, Matino, Casarano e Ugento. Le diverse iniziative realizzate, atte a rimarcare la presenza di insospettate ricchezze culturali nel territorio, sono state sempre accompagnate dalla pubblicazione di opportuni opuscoli illustrativi.

Dal 1998 mi occupo quasi esclusivamente di traduzioni letterarie da lingue slave, che ben presto sono confluite, presso la Zane editrice di Melendugno (Lecce), nella collana “SLAVICA”, da me appositamente fondata e diretta. Dal 2012 questa, rinominata “MEMENTO” e sempre da me diretta, continua sostanzialmente la medesima attività presso l’editrice Deltaedit di Arnesano (Lecce).

Nell'ottobre 2009 l'Università "Santi Cirillo e Metodio" di Skopje (Repubblica di Macedonia), su proposta della Facoltà di Filologia "Blaže Koneski", mi ha conferito il titolo "Doctor honoris causa" (guarda il filmato) in scienze filologiche.

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