L'inganno - Thomas Cullinan

L’inganno – Thomas Cullinan
Recensione di Giorgia Wasp




Titolo: L’inganno
Autore: Thomas Cullinan
Genere: Romanzo
Editore:  Dea Planeta
Pagine: 472
Isbn: 9788851152307


Il romanzo è ambientato in America durante lo svolgimento della guerra di secessione, che vedrà contendersi il territorio da due schieramenti avversi: i sudisti e i nordisti.
Le protagoniste del romanzo sono tutte Signorine provenienti da famiglie ricche ed altolocate (o almeno tutte), le quali sono iscritte al Collegio per signore di Miss Martha Farnsworth.
Tale collegio, per l’ubicazione strategica (infatti si trova isolato dal centro cittadino) era considerato una delle scuole più prestigiose, in cui le giovani rampolle potevano apprendere senza distrazione alcuna. 
Con lo scoppio della guerra civile le iscrizioni presso il collegio crollano imporvvisamente, le uniche cinque alunne (Le signorine: Amelia Dabney, Marie Deveraux, Emily Stevenson, Edwina Morrow, Alicia Simms) erano state costrette a restare per diversi motivi, che durante il romanzo verranno presi in esame. Questa permanenza le costringerà a  confrontarsi con le loro più profonde paure.
Il romanzo inizia con il ritrovamento del Caporale John McBurney, gravemente ferito ad una gamba. Amelia, educata da sempre alla compassione cristiana (così come ogni altra signorina che si rispetti), decide di soccorrere lo sconosciuto e portarlo presso il collegio affinché la direttrice possa prestargli soccorso.
La prima perplessità che attanaglia le ragazze, ma in particolar modo le insegnanti (Miss Harriet e Miss Martha Farnsworth) e la domestica ( Matilda, da tutti chiamata Mattie) è la divisa che porta il giovane caporale, ovvero lui è uno yankee appartenente allo schieramento opposto rispetto alle ragazze.
La direttrice dell’istituto ha come principale interesse e preoccupazione la salvaguardia dell’integrità delle proprie alunne, ma decide ugualmente di soccorrere il ragazzo, in quanto ha una gamba ferita e di conseguenza lo reputa innocuo.
Quanto si sbagliava Miss. Martha.
Infatti, appena ripreso coscienza il giovane caporale ha iniziato fin da subito a tessere la propria rete di inganni, volta ad accaparrarsi una posizione e una via di fuga sicura dalla guerra.

John McBurney era riuscito a conquistare l’intero uditorio, me compresa. Se fossimo andate al voto in quel preciso istante, il caporale sarebbe diventato un membro permanente della scuola.
Alcune di noi, del resto, l’avrebbero adottato fin dal primo momento. Le più oche erano arrivate a colazione addobbate come alberi di Natale.

A guarigione completata Miss. Martha, non vedendo più l’utilità della permanenza del giovane soldato presso la propria abitazione, gli chiede di andarsene. Ma proprio quella notte il Caporale decide di prendersi una piccola rivincita, ovvero come poter resistere a tutte queste bellissime ragazze sole e indifese in una casa?

Sapevo che era colpa sua. Non importava come si erano comportate le mie alunne. Non m’importava di scoprire cos’era successo di preciso la scorsa notte.
Ero infuriata, ma l’ho curato lo stesso. Ho fermato l’emorragia, l’ho riportato al piano di sotto con l’aiuto delle ragazze e il giorno dopo ho cercato di rimediare al danno che si era procurato.

Miss.Martha indignata da come il caporale ha ripagato l’ospitalità offerta, decide di punirlo.

«Non gli amputerò la gamba per vendetta, ma solo perché è la soluzione migliore.»
«Migliore per lui?»
«E per chi altro?»

Un romanzo avvincente, in cui le frasi non dette hanno un peso superiore rispetto a quelle pronunciate. In cui delle giovani donne riescono a sopravvivere nonostante le avversità della vita. Inganni e tradimenti mescolati all’educazione e alle buone maniere.
Un romanzo che ti porta a riflettere su chi siano i veri mostri, in quanto delle giovani fanciulle riusciranno ad architettare un piano diabolico. 

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