Il marchio del serpente - Recensione di Mysticmoon


Il marchio del serpente – Alberto Chieppi
Recensione di Mysticmoon 


Titolo: Il marchio del serpente
Autore: Alberto Chieppi
Genere: fantasy
Serie: 1° volume della serie Le cronache del reame incantato
Editore: Dark Zone
Pagine: 362
ISBN: 9788899845476

Nel corso dei suoi quindici anni di vita Sam ha avuto varie occasioni di domandarsi il motivo per cui sulla sua spalla vi sia il tatuaggio di un serpente, ma qualsiasi risposta si sia mai dato viene spazzata via quando assiste ad un evento che ha dell’incredibile ed una donna misteriosa lo conduce in un mondo di cui ignorava l’esistenza.
L’arrivo di Sam sarà solo uno degli eventi che daranno una svolta alla storia del Reame Incantato.

Si ringrazia l'autore per aver fornito una copia del romanzo in cambio di una recensione onesta

La prima domanda che ti viene fatta dopo che hai finito di leggere un libro è "ti è piaciuto?"
Io mi sono fatta questa domanda appena ho concluso la lettura di questo primo volume della serie Le cronache del reame incantato di Alberto Chieppi e, se istintivamente risponderei “sì, davvero molto”, nella mia testa una vocina mi spingerebbe ad aggiungere in fretta un “nonostante” seguito da quello che per me è stato il passo falso più serio del romanzo: se non fosse per le illustrazioni disponibili in rete non avrei idea di come siano fatti i due personaggi principali.
A volte durante la lettura ci sono dettagli che colpiscono l'inconscio e in questo caso sin dalle primissime pagine la mia attenzione è stata attratta da un'assenza che per la sottoscritta non dovrebbe mancare in un libro e soprattutto in un fantasy, ossia quella di descrizioni, motivo per cui sono stata molto attenta a questo aspetto... e quindi non ho potuto fare a meno di notare che inizialmente il volume non permette al lettore di farsi un'idea dell'aspetto dei personaggi presentati perché quasi sempre "descritti" attraverso un singolo aggettivo. Desidero specificare che nel corso del romanzo il problema si risolve da solo... Ma ciò non toglie che per le prime 100 pagine circa ci siano solo vaghissimi accenni all'aspetto fisico dei personaggi presentati, al massimo generici accenni sulla sua piacevolezza estetica o meno, e questo indubbiamente impedisce al lettore di immaginare il personaggio.
Al di là di questo, lo ripeto, il romanzo mi è piaciuto davvero molto: tra echi vagamente “potteriani” e elementi fantasy più classici si dipana una storia interessantissima che segue tre archi narrativi chiaramente destinati a congiungersi, un intreccio che cattura e porta a divorare il romanzo in pochissimo tempo, trascinati dalla curiosità di sapere cosa accadrà nella pagina successiva... Ed è proprio lì, dietro ad una pagina, che ho trovato una scelta narrativa che mi ha fatto storcere il naso: ho trovato una parte del finale davvero molto incisivo mentre l'altra non mi ha trasmesso del tutto l'idea di cesura netta che dovrebbe dare la chiusura di un arco narrativo. 
Premetto che a riflettendo a mente fredda sulla parte di finale che ho meno apprezzato sono arrivata non solo a comprendere la scelta dell'autore di chiudere lì ma ad apprezzare che abbia deciso di tagliare la narrazione proprio in quel punto perché nel complesso degli ultimi eventi quello era il momento più adatto... Ma una piccola parte di me non riesce tuttora ad accettare quella momentanea fine perché non la sente come una cesura abbastanza forte da mettere un punto alla situazione (spero di aver reso abbastanza chiaro quanto voglio esprimere).
Concludo con i miei sinceri complimenti all'autore per questo romanzo: ha un bel ritmo ed una solida struttura, i personaggi sono molto accattivanti e riesce a trascinare il lettore dalla prima all'ultima pagina.
Aspetto con ansia il prossimo volume per sapere cosa accadrà nel Reame Incantato.





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