Chiudo gli occhi - Recensione di Mysticmoon

Chiudo gli occhi – Floriana Naso
Recensione di Mysticmoon

Titolo: Chiudo gli occhi
Autore: Floriana Naso
Genere: thriller psicologico
Editore: Edizioni Convalle
Pagine: 204
ISBN: 9788885434394

Giulia è una ragazza comune sotto ogni punto di vista: ha una famiglia che con sacrificio le permette di proseguire gli studi universitari di psicologia, una sorella più affascinante di lei con la quale bisticcia spesso ed un'amica che farebbe di tutto per lei.
Sarà proprio mentre è in compagnia dell'amica Angelica che Giulia incontrerà Giorgio, un uomo ricco e affascinante che riesce a farla sentire la donna più amata del mondo. Ma sarà davvero così?

Si ringrazia l'autrice per aver fornito una copia del romanzo in cambio di una recensione onesta

Il precedente romanzo di Floriana Naso (di cui trovate la recensione qui) mi era piaciuto davvero tanto e per questo, quando mi è stato chiesto di recensire anche questo nuovo romanzo, non ho esitato un istante prima di accettare.
Sono stata onesta allora nel complimentarmi con Floriana per quel romanzo e sarò onesta anche in questa occasione: "Chiudo gli occhi" è un romanzo che non mi ha particolarmente entusiasmato, soprattutto considerando quanto avevo apprezzato il precedente.
In tutta sincerità, uno scoglio che ho dovuto superare è stato quello di avvicinarmi a Giulia, voce narrante e protagonista di questa storia; in tutta onestà, credo di essere troppo vecchia e inacidita per riuscire a subire supinamente le lamentele di una ragazza talmente insicura da non comprendere le più che palesi manifestazioni di interesse da parte di un uomo, quindi nonostante io abbia cercato di comprenderla in quelle pagine Giulia mi ha letteralmente fatto venire i nervi! Per fortuna pian piano sono riuscita ad entrare in sintonia con questa ragazza ed apprezzarla, nonostante in alcuni momenti sia fin troppo naif e nei dialoghi riguardanti la sorella scada troppo spesso nello slut shaming come reazione al fatto che questa critichi le sue forme più morbide.
Al di là di questa considerazione molto personale, trovo che Giulia sia stata una buona protagonista: sin dalle prime pagine del romanzo l'autrice riesce a dipingere un quadro abbastanza completo del suo carattere, connotandola non solo con una dilagante insicurezza cronica che la inibisce in tutti i campi e che rispecchia quello che sentono tante ragazze in quel periodo della vita, ma anche con una invidiabile tempra morale che man mano si rafforza nonostante le difficoltà, una caratteristica che si capisce esserle stata trasmessa da un padre che rispetto ad altri non compare moltissimo nel romanzo ma si dimostra un personaggio molto incisivo.
Ho avuto un'opinione positiva anche nei confronti del personaggio di Giorgio, a mio parere il più riusciuto; Floriana Naso è riuscita a renderlo un personaggio molto concreto, puntando sulle varie sfaccettature della sua personalità e rappresentandolo come il perfetto personaggio border line, incline a sguazzare nell'oscurità ma anche attratto dal bene, incarnato proprio da una protagonista con un forte senso di giustizia.
Durante la lettura del romanzo ho notato quella che potrebbe sembrare una facezia ma che la sottoscritta non considera tale: in alcune occasioni c'è una discrepanza tra il tempo della narrazione, ossia il presente, e quello che la protagonista, che è anche la voce narrante, riferisce al lettore. Quando si narra in prima persona e al presente il narratore non dovrebbe parlare di cose di cui non è a conoscenza, ma proprio nelle prime pagine del libro Giulia, parlando uno dei suoi familiari, riferisce una situazione di cui scopriamo solo successivamente non essere a conoscenza; probabilmente la maggior parte dei lettori non lo riterrà un gran problema ma alla sottoscritta certi dettagli fanno lo stesso effetto di un sassolino in una scarpa, anche perché è un'incongruenza davvero facile da notare.
Altra critica che devo muovere al romanzo riguarda lo sviluppo della storia.
Ho affrontato questo romanzo con le stesse certezze che si potrebbero avere facendo bungee jumping, ossia gettandomi nel vuoto affidandomi solo ad una corda, che nel mio caso era il fatto che si trattasse di un thriller, e per questo sono rimasta piuttosto delusa quando, a lettura ultimata, mi sono resa conto che questo romanzo era più un romance che un thriller. Sia chiaro, apprezzo la lenta costruzione della tensione tramite piccoli segnali da cogliere tra le righe ma in questo caso il romanzo prende la tanto attesa repentina virata quando ormai siamo agli sgoccioli e, se da una parte il ritmo più vivace ha giovato alla storia, dall'altra si risolve tutto con una fretta che cozza prepotentemente con la lentezza iniziale e, almeno per quanto mi riguarda, mi ha lasciata insoddisfatta. Tra l'altro, fortunatamente ho letto solo successivamente la sinossi perché mi sono resa conto che in quel caso mi sarei ritrovata anche frustrata perché lì viene detto davvero molto della storia.
Come credo sia facile intuire, questo romanzo mi ha delusa sotto diversi punti di vista ma non me la sento di condannarlo in toto perché l'idea alla base è buona, i personaggi principali sono ben costruiti e soprattutto, tranne qualche refuso, è davvero ben scritto dal punto di vista oggettivo; probabilmente uno dei maggiori problemi di questo romanzo è semplicemente il non essere stato all'altezza delle mie aspettative, motivo per cui ho notato tante piccoli dettagli dissonanti che sommandosi mi hanno fatto storcere il naso.



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