Thunderhead - Neal Shusterman
Recensione
di Mysticmoon
Autore: Neal Shusterman
Traduttrice: Lia Tomasich
Genere: distopico
Editore: Mondadori Oscar Vault
Pagine: 396
Isbn: 9788804729542
Si
ringrazia la casa editrice Mondadori Oscar Vault per aver fornito una
copia del romanzo in cambio di una recensione onesta
Nonostante non mi abbia convinto in ogni suo aspetto, Falce è stata una gran bella lettura e non vedevo l'ora di poter mettere le mani su Thunderhead per scoprire cosa ne sarebbe stato di Citra e Rowan.
Devo ammettere che oggi come sei mesi fa la mia impressione riguardo a un romanzo di Neal Shusterman non è completamente positiva.
Sarò schietta: continuo a non trovare un senso riguardo ai sentimenti provati da Citra e Rowan nei confronti dell'altro. Presi singolarmente li trovo strutturati piuttosto bene e degli ottimi protagonisti ma è il loro legame a non convincermi perché non lo trovo credibile. Sì, sono adolescenti e queste cose non sempre hanno una spiegazione logica ma in questo caso specifico non mi pare vi siano le basi neanche per qualcosa di istintivo perché alla base, di fatto, non vi è molto e quindi anche questa evoluzione, per quanto ora risulti decisamente più plausibile visto lo sviluppo preso dalla storia ed il fattore cronologico, non la sento affatto naturale se non facendo finta che sia iniziata in maniera meno forzata.
Lasciando da parte questo tema ma restando in un terreno un po' spinoso, devo ammettere che anche il grande colpo di scena di questo romanzo mi ha fatto storcere il naso perché ho avuto l'impressione fosse il "solito" reinnesto utilizzato per dare un senso di continuità al seguito di un romanzo nato per essere un autoconclusivo.
Sia chiaro, l'impressione che mi aveva lasciato Falce è che quella non fosse affatto una storia conclusa e si nota sin dai primi capitoli di Thunderhead che dietro c'è qualcosa di ben pensato, tuttavia questa scelta non mi ha fatta impazzire.
Fortunatamente, per quanto la mia impressione su questo colpo di scena non sia delle migliori, ciò non cambia il fatto che le conseguenze di questo colpo di scena abbiano dato il via alla parte di romanzo che più mi è piaciuta in assoluto, quella che pensavo di meritarmi e che ho ottenuto, quella in cui Shusterman dimostra di essere in grado di fare scelte scomode e di saper elettrizzare il lettore con immagini maestose e memorabili di un evento che mi aspettavo ma non in questo modo.
Certo, ovviamente il merito del mio altissimo indice di gradimento per la parte finale del romanzo non è esclusivamente di quella variabile inaspettata ma anche di quella più attesa e che più mi piace di questo romanzo.
Non voglio fare spoiler ma questo personaggio è in assoluto il mio preferito perché è quello che più amo e al tempo stesso quello che mi disturba maggiormente di questi romanzi perché in fondo è quanto di più verosimile vi sia tra le componenti fantascientifiche di questa storia. Ed io la sua controparte realistica la ringrazio sempre calorosamente, giusto per star tranquilla.
Devo ammettere che oggi come sei mesi fa la mia impressione riguardo a un romanzo di Neal Shusterman non è completamente positiva.
Sarò schietta: continuo a non trovare un senso riguardo ai sentimenti provati da Citra e Rowan nei confronti dell'altro. Presi singolarmente li trovo strutturati piuttosto bene e degli ottimi protagonisti ma è il loro legame a non convincermi perché non lo trovo credibile. Sì, sono adolescenti e queste cose non sempre hanno una spiegazione logica ma in questo caso specifico non mi pare vi siano le basi neanche per qualcosa di istintivo perché alla base, di fatto, non vi è molto e quindi anche questa evoluzione, per quanto ora risulti decisamente più plausibile visto lo sviluppo preso dalla storia ed il fattore cronologico, non la sento affatto naturale se non facendo finta che sia iniziata in maniera meno forzata.
Lasciando da parte questo tema ma restando in un terreno un po' spinoso, devo ammettere che anche il grande colpo di scena di questo romanzo mi ha fatto storcere il naso perché ho avuto l'impressione fosse il "solito" reinnesto utilizzato per dare un senso di continuità al seguito di un romanzo nato per essere un autoconclusivo.
Sia chiaro, l'impressione che mi aveva lasciato Falce è che quella non fosse affatto una storia conclusa e si nota sin dai primi capitoli di Thunderhead che dietro c'è qualcosa di ben pensato, tuttavia questa scelta non mi ha fatta impazzire.
Fortunatamente, per quanto la mia impressione su questo colpo di scena non sia delle migliori, ciò non cambia il fatto che le conseguenze di questo colpo di scena abbiano dato il via alla parte di romanzo che più mi è piaciuta in assoluto, quella che pensavo di meritarmi e che ho ottenuto, quella in cui Shusterman dimostra di essere in grado di fare scelte scomode e di saper elettrizzare il lettore con immagini maestose e memorabili di un evento che mi aspettavo ma non in questo modo.
Certo, ovviamente il merito del mio altissimo indice di gradimento per la parte finale del romanzo non è esclusivamente di quella variabile inaspettata ma anche di quella più attesa e che più mi piace di questo romanzo.
Non voglio fare spoiler ma questo personaggio è in assoluto il mio preferito perché è quello che più amo e al tempo stesso quello che mi disturba maggiormente di questi romanzi perché in fondo è quanto di più verosimile vi sia tra le componenti fantascientifiche di questa storia. Ed io la sua controparte realistica la ringrazio sempre calorosamente, giusto per star tranquilla.
Thunderhead è stato decisamente un romanzo interessante sia per i risvolti di trama (anche se, lo ammetto, un evento presente negli ultimissimi capitoli mi ha ricordato davvero tanto una lettura fatta qualche anno fa che non mi aveva fatto impazzire... Però è anche vero che è stata una scelta ben congegnata e molto adatta alla situazione quindi l'ho apprezzata) sia per i personaggi, che ne escono decisamente più solidi e sfaccettati.
Come avrete capito non l'ho trovato il romanzo perfetto ma ha davvero molti punti a suo favore ed un capitolo centrale superiore alla media.
Bello.
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