Auslander - Recensione di Mysticmoon

 Auslander - Paul Dowswell

Recensione di Mysticmoon
Tit
olo: Auslander
Autore: Paul Dowswell
Traduttore: Marina Morpurgo
Genere: storico
Editore: Feltrinelli
Pagine: 301
Isbn:9788807910258
 
Da anni pianifico i miei acquisti con molto anticipo quindi mi privo consapevolmente di quel brivido che si prova nell'andare in libreria e scegliere un libro di cui non conosco assolutamente nulla.
Questo è uno dei rari libri entrati nella mia vita per puro caso: me lo sono trovato davanti e ho saputo che dovevo potermelo portare a casa.
Auslander è la storia di Piotr Bruck, un ragazzo polacco di tredici anni che nel 1941, dopo essere finito in orfanotrofio a causa della morte dei suoi genitori la notte in cui le forze armate tedesche invasero i territori polacchi controllati dai russi, viene reclamato dalla Germania affinché lui, che ha ascendenza di razza ariana quasi pura e fisicamente è in tutto e per tutto un esponente della razza superiore, venga cresciuto in seno alla sua nazione da una famiglia di indubbia fede nazista.

Ciò che più ho amato di questo romanzo è la caratterizzazione generale dei personaggi: essendo un'opera di fantasia destinata ad un pubblico piuttosto giovane non credevo mi sarei trovata davanti a una storia così verosimile nel creare una società con così tante sfaccettature.
Siamo abituati sin da bambini a vedere i nazisti solo ed esclusivamente come le guardie dei campi di concentramento o i soldati che occupano il territorio straniero quindi è stata un'ottima idea mostrare una società tedesca di uomini e donne normali, che si fidano ciecamente del loro leader e si uniformano alle loro idee ma al tempo stesso molto umani e per questo disposti a scendere a patti con il credo della propria nazione per motivi personali; in questo romanzo non si trovano personaggi stereotipati ma esempi di uomini e donne comuni, con i loro vizi e le loro virtù, incarnazione della fragilità e corruttibilità di ogni aspetto del genere umano.
 
Allo stesso modo ho apprezzato il fatto che si sia voluto creare un passato molto credibile per Piotr, un ragazzo polacco che non si sente tale perché nella sua vita ha vissuto sulla sua pelle la discriminazione in quanto figlio di genitori tedeschi e per questo visto come straniero dalla gente tra cui è cresciuto, una condizione che rende assai verosimile che il ragazzo accetti tanto di buon grado di andare a vivere con una famiglia adottiva tedesca mentre i suoi compagni si rifiutino sentendosi appartenenti al popolo che da due anni vive da ospite nella sua stessa terra.
In pratica Piotr è nato in Polonia ma non è polacco così come il suo sangue è tedesco ma non riesce a sentirsi davvero tale persino quando vive a Berlino con i Kaltenbach, dando luogo a un conflitto interore molto intenso per l'intero romanzo; nonostante il padre avesse delle idee riguardo a Hitler, Piotr è cresciuto lontano dall'ombra nazionalista e per questo catapultato in una realtà fortemente nazista trova inconcepibile che si possa anche solo pensare di obbedire tanto ciecamente a certi dettami, senza porsi alcuna domanda riguardo all'eticità delle linee guida del regime che vuole inferiori tutti coloro che non appartengono alla razza ariana.

Ho apprezzato particolarmente che questo sia un romanzo destinato ai giovani lettori ma non per questo indori la pillola: nella sua esperienza in questa capitale che subisce un declino di pari passo a quello delle sorti delle truppe tedesche Piotr vive molte esperienze traumatiche e violente, scontrandosi con una crudele realtà che non fa sconti a nessuno di questi personaggi tanto umani ed imperfetti, incarnazione del tedesco medio che pian piano vede sgretolarsi quello in cui crede e sente sempre più il fiato del nemico sul proprio collo, consapevole che non otterrà sconti.
Molto intenso.
 


 

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