LE CRONACHE DEL DRAGO
E DEL PUGNALE
- Autori vari -
Titolo: Le cronache del drago e del pugnale
Autore: Autori vari
Genere: raccolta di racconti
Editore: autopubblicato
Pagine: 208
ISBN: **
Si ringrazia la pagina Instagram Le cronache del drago e del pugnale per aver fornito una copia digitale del libro in cambio di una recensione onesta
Uno dei libri che più attendevo quest'anno è proprio la raccolta di racconti Le cronache del drago e del pugnale.
Se seguite il blog da un po', saprete che un'autrice di cui vorrei leggere tutto è Giulia Esse (e in caso vi fosse sfuggito, vi lascio qui i link alle recensioni di Fuoco sotto la terra, L'amore al tempo della musica e Notti di rugiada) e che apprezzo le storie con ambientazione orientale, quindi nel momento in cui ho visto spuntare su Instagram questo progetto e per di più con il coinvolgimento di un'autrice che adoro ho capito che quello era uno dei libri da attendere con impazienza nel 2022.😅
E ho fatto bene.
Nonostante io non sia una grande estimatrice delle raccolte di racconti, Le cronache del drago e del pugnale rientrerà con ogni probabilità tra i libri più amati di quest'anno perché è stato in grado di donarmi davvero tanto.
La mia intenzione in questa sede non è parlarvi delle trame di questi racconti ambientati in vari luoghi del continente asiatico ed in epoche molto diverse tra loro ma farvi conoscere le mie impressioni riguardo ogni storia, oltre che dedicare un piccolo spazio ad ogni autore che ha contibuito alla sua realizzazione; vi avviso sin da ora che sarò abbastanza ripetitiva perché mi sono piaciuti tutti davvero tanto.
L'immortale di Silvia Torani mi trascinata con tutte le scarpe in un periodo della storia cinese di cui conoscevo poco o nulla, coinvolgendomi sin dal primo momento grazie ad una scrittura talmente evocativa da riuscire quasi a vedere la scena animarsi davanti ai miei occhi. Ho adorato la voce narrante di questa storia: è stato davvero facile entrare in sintonia con lui, comprenderne le ragioni e apprezzarne la tempra morale.
Per la sottoscritta la parola d'ordine di Nakhwaam, la roccia dei fiori caduti è stata tachicardia; le prime pagine di questo racconto di C.K. Harp mi hanno catturata al punto tale da farmi battere il cuore all'impazzata mentre le leggevo. Ho trovato questa storia davvero molto immersiva, tanto che mentre leggevo mi è parso che in sottofondo alle parole di C.K. Harp fossero presenti le sonorità che caratterizzano le colonne sonore dei saeguk... Ed io adoro quando una storia mi prende in questo modo!
Un particolare che mi ha colpita in Il re serpente di Andreina Grieco è stato il modo in cui mi ha coinvolta; mentre i precedenti racconti mi avevano presa di peso e buttata all'interno della storia quasi con brutalità (ed era giustissimo così!), questa storia mi ha accompagnata al suo interno con naturalezza in poche semplici frasi, coinvolgendomi in una storia che sembrava venire fuori direttamente da Le mille e una notte.
Se siete pronti per l'ennesima sviolinata indirizzata a Giulia Esse, io inizierei. Il maestro di fango è una storia che prende al cuore perché tra le sue righe ne ho sentito davvero tanto; strazio, desiderio di rivalsa e abnegazione si sono avviluppati attorno alla mia anima in una morsa d'acciaio che l'ha trattenuta dalla prima all'ultima riga, facendomi amare anche questa produzione di Giulia.
Mi piace molto leggere di storie che danno uno sguardo differente su una determinata situazione, di conseguenza ho apprezzato la scelta fatta da Giulia Grassi per il suo Mondo in cenere, oltre a trovare decisamente coraggiosa la scelta fatta in questo affascinante racconto dal sapore "molto nipponico". L'ho trovata una storia davvero affascinante e fruibile anche per chi, come la sottoscritta, non conoscere molte storie appartenenti al folklore giapponese.
Lo dirò immediatamente: Il burattino d'ombra di R.J. Driscoll mi ha stregata. Sarà stato perché conoscevo poco o nulla della storia di quell'area dell'Asia, sarà perché l'ho trovato scritto davvero molto bene, sarà per l'atmosfera in cui è immersa la storia... Ma questo racconto mi ha mozzato il fiato in gola.
Devo ammettere che un pelino del mio giudizio su L'ascesa del khan bambino di Chiara Saccuta è influenzato dal contesto: da qualche anno la Mongolia, in particolare quella dei khan, mi affascina quindi tra i vari racconti era quello nei confronti del quale ero più attratta. Quando poi ho realizzato che si trattava di una storia di QUEL genere (non dico nulla su cosa sia "quel")... Vabbè, questa storia con me aveva fatto jackpot già prima di iniziare la lettura e il risultato mi è piaciuto davvero tantissimo.
Dal sapore molto peculiare, Cento vite di Dario Orilio mi ha affascinata. Questa storia di fondazione dal sapore molto intenso mi ha avvicinata ad una regione dell'estremo oriente di cui conoscevo davvero pochissimo e ad una tradizione di cui conoscevo ancora meno.
Ho vissuto per morire per te di Giulia Licciardello è una storia che mi ha straziato l'anima. L'autrice ha reso alla perfezione l'ambientazione con termini che evocano immediatamente l'immagine di una Edo ormai svanita tuttavia a fare da padrona è la malinconia quasi concreta che si percepisce in questa donna che vive ed esercita una professione scelta per disperazione in un quartiere in cui amore e piacere non possono coesistere.
In bilico tra realtà e fantasia, The Earl of Mansfield di Simona Affabile è stata una vera sorpresa. Intenso e imprevedibile, questa storia mi ha tenuta con il fiato sospeso dall'inizio alla fine e quel finale... Davvero un bel racconto.
Credo sia abbastanza palese quanto io abbia apprezzato questa raccolta di racconti quindi la consiglio spassionatamente a chiunque ami quest'ambientazione.
Se seguite il blog da un po', saprete che un'autrice di cui vorrei leggere tutto è Giulia Esse (e in caso vi fosse sfuggito, vi lascio qui i link alle recensioni di Fuoco sotto la terra, L'amore al tempo della musica e Notti di rugiada) e che apprezzo le storie con ambientazione orientale, quindi nel momento in cui ho visto spuntare su Instagram questo progetto e per di più con il coinvolgimento di un'autrice che adoro ho capito che quello era uno dei libri da attendere con impazienza nel 2022.😅
E ho fatto bene.
Nonostante io non sia una grande estimatrice delle raccolte di racconti, Le cronache del drago e del pugnale rientrerà con ogni probabilità tra i libri più amati di quest'anno perché è stato in grado di donarmi davvero tanto.
La mia intenzione in questa sede non è parlarvi delle trame di questi racconti ambientati in vari luoghi del continente asiatico ed in epoche molto diverse tra loro ma farvi conoscere le mie impressioni riguardo ogni storia, oltre che dedicare un piccolo spazio ad ogni autore che ha contibuito alla sua realizzazione; vi avviso sin da ora che sarò abbastanza ripetitiva perché mi sono piaciuti tutti davvero tanto.
L'immortale di Silvia Torani mi trascinata con tutte le scarpe in un periodo della storia cinese di cui conoscevo poco o nulla, coinvolgendomi sin dal primo momento grazie ad una scrittura talmente evocativa da riuscire quasi a vedere la scena animarsi davanti ai miei occhi. Ho adorato la voce narrante di questa storia: è stato davvero facile entrare in sintonia con lui, comprenderne le ragioni e apprezzarne la tempra morale.
Per la sottoscritta la parola d'ordine di Nakhwaam, la roccia dei fiori caduti è stata tachicardia; le prime pagine di questo racconto di C.K. Harp mi hanno catturata al punto tale da farmi battere il cuore all'impazzata mentre le leggevo. Ho trovato questa storia davvero molto immersiva, tanto che mentre leggevo mi è parso che in sottofondo alle parole di C.K. Harp fossero presenti le sonorità che caratterizzano le colonne sonore dei saeguk... Ed io adoro quando una storia mi prende in questo modo!
Un particolare che mi ha colpita in Il re serpente di Andreina Grieco è stato il modo in cui mi ha coinvolta; mentre i precedenti racconti mi avevano presa di peso e buttata all'interno della storia quasi con brutalità (ed era giustissimo così!), questa storia mi ha accompagnata al suo interno con naturalezza in poche semplici frasi, coinvolgendomi in una storia che sembrava venire fuori direttamente da Le mille e una notte.
Se siete pronti per l'ennesima sviolinata indirizzata a Giulia Esse, io inizierei. Il maestro di fango è una storia che prende al cuore perché tra le sue righe ne ho sentito davvero tanto; strazio, desiderio di rivalsa e abnegazione si sono avviluppati attorno alla mia anima in una morsa d'acciaio che l'ha trattenuta dalla prima all'ultima riga, facendomi amare anche questa produzione di Giulia.
Mi piace molto leggere di storie che danno uno sguardo differente su una determinata situazione, di conseguenza ho apprezzato la scelta fatta da Giulia Grassi per il suo Mondo in cenere, oltre a trovare decisamente coraggiosa la scelta fatta in questo affascinante racconto dal sapore "molto nipponico". L'ho trovata una storia davvero affascinante e fruibile anche per chi, come la sottoscritta, non conoscere molte storie appartenenti al folklore giapponese.
Lo dirò immediatamente: Il burattino d'ombra di R.J. Driscoll mi ha stregata. Sarà stato perché conoscevo poco o nulla della storia di quell'area dell'Asia, sarà perché l'ho trovato scritto davvero molto bene, sarà per l'atmosfera in cui è immersa la storia... Ma questo racconto mi ha mozzato il fiato in gola.
Devo ammettere che un pelino del mio giudizio su L'ascesa del khan bambino di Chiara Saccuta è influenzato dal contesto: da qualche anno la Mongolia, in particolare quella dei khan, mi affascina quindi tra i vari racconti era quello nei confronti del quale ero più attratta. Quando poi ho realizzato che si trattava di una storia di QUEL genere (non dico nulla su cosa sia "quel")... Vabbè, questa storia con me aveva fatto jackpot già prima di iniziare la lettura e il risultato mi è piaciuto davvero tantissimo.
Dal sapore molto peculiare, Cento vite di Dario Orilio mi ha affascinata. Questa storia di fondazione dal sapore molto intenso mi ha avvicinata ad una regione dell'estremo oriente di cui conoscevo davvero pochissimo e ad una tradizione di cui conoscevo ancora meno.
Ho vissuto per morire per te di Giulia Licciardello è una storia che mi ha straziato l'anima. L'autrice ha reso alla perfezione l'ambientazione con termini che evocano immediatamente l'immagine di una Edo ormai svanita tuttavia a fare da padrona è la malinconia quasi concreta che si percepisce in questa donna che vive ed esercita una professione scelta per disperazione in un quartiere in cui amore e piacere non possono coesistere.
In bilico tra realtà e fantasia, The Earl of Mansfield di Simona Affabile è stata una vera sorpresa. Intenso e imprevedibile, questa storia mi ha tenuta con il fiato sospeso dall'inizio alla fine e quel finale... Davvero un bel racconto.
Credo sia abbastanza palese quanto io abbia apprezzato questa raccolta di racconti quindi la consiglio spassionatamente a chiunque ami quest'ambientazione.
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