L'amore al tempo della musica - Giulia Esse
Avendo amato Fuoco sotto la terra (la recensione la trovate qui), quando ho scoperto che Giulia cercava dei blogger per il suo romanzo storico non ho potuto fare a meno di propormi.
Vi anticipo subito che ho fatto bene a farlo perché, per quanto la Venezia di fine XVIII secolo non abbia su di me lo stesso fascino dell'Estremo Oriente (nello specifico la Corea), ho amato ogni pagina di questo romanzo.
Se devo riconoscere una costante nei romanzi di Giulia Esse è la cura del dettaglio. Se seguite questo blog da un po' di tempo avrete notato che la sottoscritta è ossessionata dalla cura dei dettagli, specie se di tipo storico, all'interno dei romanzi; dopo aver concluso la lettura di questo romanzo posso dire che di questa autrice mi posso fidare ciecamente perché nei suoi libri cura moltissimo quelle che tanti vedrebbero come sottigliezze.
Questa cura si riflette in ogni aspetto del romanzo ma la sua massima espressione è nei personaggi che popolano questo romanzo.
Specchi del loro tempo sono i tre personaggi cardine di questo romanzo, ossia Anna, Lorenzo e Fosco, incarnazioni del pensiero contemporaneo e dei dettami ai quali sono sottoposti.
Fosco incarna alla perfezione la figura dell'uomo illuminista, quello che controlla le sue reazioni più viscerali con una razionalità quasi gelida, e per questo il contrasto con suo nipote Lorenzo, uomo dominato dalle passioni, è tanto stridente: da una parte abbiamo lo spirito del secolo ormai arrivato agli sgoccioli, quello dei lumi, della cui decadenza è possibile sentire l'odore nelle acque della laguna veneziana, mentre dall'altra c'è l'irruenza delle passioni del nuovo secolo, che vediamo incarnato non solo in questo giovane uomo che è molto facile detestare proprio per la sua sregolatezza ma anche nell'ombra di Napoleone e di quella sua campagna d'Italia che potrebbe finalmente dare la libertà a Venezia.
Al centro di questo scontro generazionale c'è Anna, una donna che sente forte tanto il richiamo delle passioni quanto quello di una consuetudine sedimentata da anni, incarnazione di una lotta di contraddizioni che la porta a dare voce ad un pensiero protofemminista in maniera involontaria. Anna è indubbiamente l'incarnazione della posizione intermedia delle due correnti filosofiche, un pensiero che prende il meglio da entrambe e che influenzerà in maniera positiva chi la circonda.
Ho amato il modo in cui Giulia è riuscita a creare un connubio tra arte e politica, rendendo questi protagonisti vividi ed incisivi, perfetti protagonisti di una storia così intensa.
Altro elemento di indubbio pregio di questa storia è l'originalità.
Ho sempre amato la lettura e questo mi ha portata a leggere davvero tante storie, una pratica che con gli anni mi ha permesso di sviluppare una sorta di sesto senso comune a tutti i lettori forti, ossia quello di riuscire a prevedere almeno a grandi linee la piega che prenderà la storia; in questo romanzo mi è accaduto pochissime volte perché la strada scelta dai personaggi non è mai quella che ti potresti aspettare e anche quando accade perché in caso contrario sarebbe una forzatura, la complessa stratificazione caratteriale del personaggio ne eleva il valore.
Come avrete intuito questo libro mi ha colpita molto positivamente e quindi non vi stupirà sentirmi dire che ve ne consiglio la lettura. Dategli una possibilità e non ve ne pentirete!
Nessun commento:
Posta un commento