Il
ragazzo bendato – Abel Montero
Recensione
di Mysticmoon
Autore:
Abel Montero
Genere:
distopico
Editore: Self publishing
Pagine: 693
ASIN: B07D4GJZ2T
Il
mondo non è più quello che conosciamo: la Notte dei Fuochi ha segnato la fine
dell’Europa e adesso il continente è governato da un conglomerato delle più
potenti corporazioni del pianeta noto come Protettorato.
Laura
Sienna è un’ufficiale delle Forze, il corpo di difesa dell’istituzione nata
dalle ceneri della vecchia Europa; potenziata fisicamente ed addestrata a
difendere l’ordine, Laura non ha alcun motivo di dubitare della sua missione.
Tutto
cambia il giorno in cui un’operazione la porterà nel Protettorato delle Isole
Maggiori.
Se
dovessero chiedermi a bruciapelo quale sia la prima parola che mi viene in
mente se penso al romanzo “Il ragazzo bendato” di Abel Montero direi
"cura".
La
realtà distopica in cui si muovono i personaggi di questo romanzo non si limita
ad essere ricca di elementi, ma è anche molto ben congegnata e curata fin nel
dettaglio apparentemente più insignificante; in ogni pagina di questo libro ho
percepito la perizia con cui Abel Montero ha sistemato ogni mattone che è
andato a dare forma al suo romanzo e la cura con cui ne ha eliminato le
imperfezioni, creando una storia solida e molto piacevole da leggere, con un
ritmo sempre ben calibrato in base alle necessità narrative.
Ricollegandomi
alla capacità dell’autore di dare il giusto ritmo ad ogni parte della storia,
devo riconoscere che un pregio di questo romanzo sono certamente le descrizioni
dei combattimenti. Nella mia esperienza di lettrice mi sono trovata tante volte
di fronte a scene di scontri corpo a corpo che o venivano descritti in maniera
superficiale e di conseguenza rendevano poco l'idea dello scrittore o
risultavano tanto dettagliati quanto confusionari; in questo romanzo Abel
Montero riesce a padroneggiare la difficile arte di combinare chiarezza e
ricchezza grazie ad uno stile narrativo molto cinematografico, abbastanza
dettagliato e rapido da coinvolgere il lettore al punto da permettergli di
visualizzare lo scontro ed allo stesso tempo con una cadenza netta ed una
chiarezza di linguaggio che non rischia di frastornarlo.
L’unica
cosa che non mi ha soddisfatta pienamente di questo romanzo non è un problema
oggettivo del libro ma dipende esclusivamente dal gusto personale della
sottoscritta: il ritmo non sempre trascinante della storia, assolutamente
perfetto se messo in relazione alla ricchezza di dettagli che l’autore offre al
lettore, è andato a scontrarsi con l’impazienza che ultimamente mi caratterizza
non solo come lettrice. Come ho appena scritto, questo non solo non è
assolutamente un difetto del libro e sono la prima a riconoscere sia la
necessità di soffermarsi qualche pagina per costruire la mitologia di questo
mondo distopico o conoscere meglio i personaggi che lo popolano sia il mio già
citato apprezzamento per la cura e la ricchezza di questo romanzo, ma a tratti
queste parti del libro mi sono pesate non poco perché, in tutta onestà, volevo
sapere cosa sarebbe successo dopo.
In
tutta onestà devo ammettere di aver letto romanzi, alcuni addirittura importati
nel nostro paese, che non sono neanche lontanamente validi quanto questo
romanzo.
“Il
ragazzo bendato” è un ottimo punto d'inizio, che dimostra sin dalle primissime
pagine che questo romanzo ha un immenso potenziale pronto a esplodere grazie
all'abile penna del suo creatore e che alla sua conclusione dimostra di non
aver fatto promesse vane al suo lettore; per quanto mi riguarda sono davvero
molto felice di aver letto questo romanzo e nutro grandi aspettative per “Il
guerriero spezzato”; per una volta tanto posso farle crescere in totale libertà
e senza alcuna preoccupazione perché dubito fortemente che verranno deluse.
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