La collina dei conigli - Recensione di Mysticmoon

La collina dei conigli – Richard Adams
Recensione di Mysticmoon 

Titolo: La collina dei conigli
Autore: Richard Adams
Genere: drammatico
Editore: BUR Biblioteca Universale Rizzoli
Pagine: 249
ISBN: 9788817084178

Un giorno il coniglio Quintilio ha un presentimento: la conigliera in cui è nato e cresciuto è in gravissimo pericolo e tutti i suoi occupanti dovrebbero lasciarla.
Il primo a credere nella sua premonizione è Moscardo, consapevole che l'amico a volte vede ben oltre il velo della realtà; deciso a far ascoltare la voce di Quintilio, il coniglio lo accompagna subito da Trearà, il coniglio a capo della loro comunità; purtroppo l'avvertimento cade nel vuoto e quella notte stessa i due, insieme a pochi altri conigli che sono riusciti a convincere della concretezza della minaccia che pende sulla loro conigliera, fuggono verso l'ignoto.

Quando dico che volevo leggere La collina dei conigli da molti anni non scherzo, e la prova è che il romanzo vegetava nella mia libreria dalla Pasqua 2011! Perché non sia mai riuscita ad affrontare questa lettura nei successivi otto anni, nonostante mi sia ripromessa tante volte di quelle volte di prendere in mano questo romanzo e buttarmi, non riesco a spiegarmelo se non per un motivo: La fattoria degli animali di George Orwell è uno dei miei romanzi della vita nonché uno standard che uso inconsciamente per valutare i romanzi con protagonisti assoluti gli animali, quindi temevo di apprezzarlo meno proprio per questo paragone che sentivo non avrei potuto evitare.... 
O almeno così credevo perché praticamente l'unico paragone che mi è saltato alla mente è stato quello con la storia trattata nel romanzo The Animals of Farthing Wood, di cui conosco a grandi linee la trama grazie alla serie animata Le avventure del Bosco Piccolo.
Una piccola spiegazione per chi non conoscesse questa serie animata britannica dei primi anni'90: tutto ha inizio quando la comunità degli animali che vivono in un bosco di dimensioni sempre più ridotte a causa dell'operato dell'uomo è costretta a fare fronte comune per migrare in una riserva naturale, quindi prede e predatori iniziano un viaggio fianco a fianco attraverso la campagna inglese, dove a loro si uniranno altri animali mentre altri periranno nell'impresa.
Mi sembra abbastanza chiaro che, per quanto il motore che spinge Moscardo, Quintilio e gli altri conigli a migrare sia di tipo mistico, così come le indicazioni che dovranno utilizzare per raggiungere la loro meta, elementi in comune come la minaccia umana e il viaggio attraverso la pericolosa campagna inglese possano portare istintivamente il lettore a mettere a confronto le due opere... Ed è qui che le mie aspettative si sono scontrate contro la realtà: essendo abituata a quella serie televisiva e basandomi sui pochi dettagli che conoscevo della fedele trasposizione cinematografica del romanzo (che avevo sentito definire in rete più o meno come "il film dei coniglietti venuti dall'inferno") mi aspettavo qualcosa di ben più traumatico.
Sia chiaro, nonostante il romanzo nasca dalle storie che Richard Adams raccontava alle sue bambine, gli standard attuali non la definirebbero una storia esattamente un romanzo family friendly... Ma avevo 4 anni quando mia madre mi lesse per la prima volta La fattoria degli animali per poi farmi vedere a ripetizione il film animato (una parola sola: Gondrano) e circa il doppio quando iniziarono a trasmettere la serie televisiva citata poco fa (un'altra sola parola: ricci), quindi credo che sia normale che per i MIEI di standard sia una storia adattissima a dei bambini e decisamente poco traumatica quando in realtà si tratta di un romanzo che, sfruttando i risultati di uno studio scientifico sulla vita sociale dei conigli selvatici, dimostra che questi animali non sono esattamente le creature carine e coccolose che sembrano ad uno sguardo superficiale, soprattutto se si pensa che molti conoscono queste creature solo all'interno di un appartamento o al massimo come animali da allevamento, dove il loro comportamento è per forza di cose assai differente da quello dei conigli che vivono allo stato brado.
Ciò che più mi ha colpito è stata la cura dell'autore nel tratteggiare il mondo dei conigli: il lieve tocco di magia incarnato principalmente dal personaggio di Quintilio (ma non solo) non solo non inficia la validità delle nozioni tecniche inserite nella narrazione ma esalta l'accuratezza scientifica della struttura sociale e dei comportamenti dei conigli, e la scelta di Adams di creare un vero e proprio vocabolario di termini in lapino da inserire all'interno dei dialoghi rafforza l'atmosfera del romanzo, permettendo a Richard Adams di sollevare il velo che cela agli occhi del mondo la vita a tratti brutale dei conigli selvatici.
La collina dei conigli è un vero gioiello e chiunque dovrebbe leggerlo, purché sia pronto a non guardare più un coniglio con gli stessi occhi.


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