Violent ends - Recensione di Mysticmoon


Violent ends –AA.VV.
Recensione di Mysticmoon


Titolo: Violent ends
Autore: AA.VV.
Genere: slice of life
Editore: Simon and Schuster
Pagine: 338
ISBN: 9781481437462
Nota: attualmente questo romanzo non è disponibile in lingua italiana

22 minuti.
Questa è la durata del lasso di tempo impiegato dall’adolescente Kirby Matheson per scendere dalla sua macchina, raggiungere la palestra della scuola e sparare sui presenti, uccidendo sei persone e ferendone altre cinque prima di suicidarsi.
Certamente Kirby non era uno dei ragazzi più popolari della scuola ma non era neanche un emarginato: amava la lettura, suonava il sassofono nella banda, aveva diversi amici e tanti interessi…
Insomma, fino a quella mattina Kirby incarnava lo stereotipo dell’adolescente medio, quello che non spicca per le sue doti ma non è neanche talmente anonimo da non essere notato.
Allora perché quella mattina è andato a scuola armato e ha sparato a quelle persone? Cosa lo ha portato a compiere questo tragico gesto?

Confesso immediatamente che ciò che più mi ha attratta di questo libro è stata la sua struttura: la storia narrata in Violent ends è suddivisa in diciassette “capitoli” che in realtà sono diciassette racconti scritti da diciassette autori differenti al fine di mostrare al lettore il punto di vista di altrettanti personaggi coinvolti in questa vicenda.
Il filo rosso che connette ogni racconto di questo libro è per forza di cose Kirby Matheson, un diciassettenne che una mattina apparentemente uguale a tante altre entra nella palestra della sua scuola con una pistola ed apre il fuoco sui presenti, ma la scelta di costruire questa storia attraverso diciassette storie diverse permette al libro di trattare molto più del tema delle stragi nelle scuole negli Stati Uniti; Violent ends è uno specchio che mostra tutti gli aspetti della realtà in cui si muovono gli adolescenti, parlando senza reticenze di argomenti come la violenza fisica e i disturbi alimentari, stigmatizzando attraverso lo sguardo dei diretti interessati atteggiamenti autodistruttivi o socialmente pericolosi oppure, più semplicemente, mostrando ogni aspetto della reazione della popolazione del luogo alla tragedia che si consuma tra le pareti scolastiche.
A causa della tematica trattata Violent ends non è un libro facile da digerire ma la sua struttura frammentata e la diversità dei punti di vista offre al lettore la possibilità di avere un approccio meno diretto e quindi meno traumatico alla vicenda, osservandola attraverso i vari punti di vista di persone che sono coinvolte nella tragedia in maniera profondamente diversa, sorprendendolo con scene inattese e angolazioni assai particolari, narrando sì la vicenda di Kirby ma anche quella del resto di questo piccolo universo, persone che sono state toccate dall'evento anche in maniera marginale, il tutto per cercare di comprendere cosa abbia spinto un ragazzo piuttosto comune a diventare un assassino, per riuscire a spiegarsi una tragedia di tali proporzioni. Sempre che sia possibile capire davvero come mai un adolescente scelga di compiere un simile gesto.
Ho apprezzato davvero molto questo libro nel suo complesso, ma credo che se fossi stata un'appassionata delle raccolte di racconti piuttosto che di romanzi avrei potuto esserne maggiormente coinvolta; essendo stato scritto da diciassette autori diversi (in realtà sono diciotto, ma Neal e Brendan Shusterman hanno scritto a quattro mani il loro racconto) lo stile di scrittura del libro è molto disomogeneo e questo, combinandosi alla sua struttura non lineare ed il fatto che i racconti non siano collocati in ordine cronologico, può facilmente spiazzare il lettore abituato a uno stile più omogeneo e rendergli meno coinvolgente la lettura.
Al di là di questa mia opinione, Violent Ends è una lettura che senza ombra di dubbio consiglierei ai genitori di qualsiasi adolescente, oltre che all'adolescente stesso, perché Violent ends è uno spaccato del mondo in cui vivono ogni giorno questi ragazzi e alle enormi conseguenze a cui possono portare i gesti più piccoli ed insignificanti.

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