Perché sei un essere speciale - Recensione di Mysticmoon


Perché sei un essere speciale – Angelica Rubino
Recensione di Mysticmoon
Titolo: Perché sei un essere speciale
Autore: Angelica Rubino
Genere: diario
Editore: Montedit
Pagine: 80
ISBN: 9788865873700

Sibilla ha quattordici anni, due amiche del cuore e una famiglia amorevole alle spalle.
In concomitanza con l’inizio dell’esperienza alle superiori pian piano la sua tranquilla esistenza inizia a sgretolarsi tra le sue mani; le sue confidenze verranno raccolte dal suo diario.

Se seguite questo blog da qualche tempo avrete visto che diverse settimane fa è stata pubblicata una recensione abbastanza severa riguardo a Jeremy Jenkhins e il fiore della montagna perduta, un romanzo scritto da Angelica Rubino; in quella recensione accennavo al fatto di aver letto anche altro dell’autrice e di aver avuto la prova che potesse fare di meglio.
La storia in questione era proprio Perché sei un essere speciale, un romanzo breve in cui l’autrice narra la storia della quattordicenne Sibilla attraverso le pagine del suo diario.
Sarò schietta: per quanto io abbia delle critiche da muovere anche a questa storia, sono la prima ad ammettere che la crescita dell'autrice si nota sin dalle prime battute; il registro lessicale scelto da Angelica Rubino per la sua Sibilla ben si adatta sia al soggetto sia al mezzo scelto, ossia il diario segreto di una quattordicenne.
Nel corso della storia Sibilla deve affrontare la difficile transizione dalla realtà delle scuole medie alle superiori, il senso di inadeguatezza di fronte a compagne di classe più carine e più emancipate di lei, le prime esperienze sentimentali... Insomma, viene descritta in ogni aspetto la vita di un’adolescente ed Angelica Rubino è riuscita a descrivere efficacemente la vita di una ragazzina che si affaccia sul mondo ed è riuscita a renderne l’idea anche attraverso il modo in cui è scritto questo diario, quindi merita davvero tanti complimenti per questo.
Ammetto con estrema onestà che le prime pagine di questa storia mi sono davvero piaciute e sono certa che così sarebbe continuato ad essere se a scontentarmi non fosse arrivato il desiderio dell’autrice di inserire una quantità di tematiche che ho reputato eccessive in relazione alla durata della storia.
Voglio essere chiara: a me le storie complesse e ricche di tematiche serie piacciono, e non poco, ma per farlo in maniera efficace si deve essere in grado di gestire in maniera equilibrata la storia, e la mia modesta opinione è che l’autrice in questo abbia fallito; in un arco temporale di una manciata di mesi descritti in neanche ottanta pagine di storia sono stati introdotti e sviluppati praticamente tutti i possibili drammi dell’adolescenza, con il risultato abbastanza prevedibile di parlare di tutto senza affrontare realmente nulla.
Mi dispiace dire che da un certo punto in poi mi sono trovata a dover ammettere che Perché sei un essere speciale era diventato un'accozzaglia di diversi temi importanti trattati con una superficialità tale da risultare quasi offensiva, e affermo con tutta onestà che la cosa mi ha delusa visto il buon inizio; chiaramente da un lato capisco che la protagonista e voce narrante di questa storia sia una ragazzina e mi rendo conto che, vista la giovane età dell’autrice, ci si potrebbe aspettare una certa immaturità nella trattazione di argomenti che non fanno parte del proprio vissuto, ma dall’altra non posso giustificare la superficialità con cui sono stati trattati. Sarebbe uno spoiler enorme farvi un esempio specifico, ma sappiate che in linea generale ogni problema, anche il più serio, viene risolto con la stessa facilità con cui si cancellano le tracce di gesso su una lavagna, e questo è difficile da accettare se si pensa che si tratta di problemi molto seri contro cui alcune persone combattono una vita intera senza riuscire a venirne fuori.
Questa faciloneria per forza di cose si riflette sui personaggi, che risultano tratteggiati in maniera poco approfondita, quando non si tratta di veri e propri stereotipi che fanno il loro dovere ma rendono più marcata la poca profondità del racconto.
Questa storia non è brutta, sia chiaro: spesso risulta irreale e troppo gonfiata dai temi forti inseriti, ma non l'ho disprezzata perché le buone intenzioni c'erano tutte ed il messaggio che ne traspare è positivo, per quanto forse troppo "facile".
Continuo a ripetere che rispetto a Jeremy Jenkhins questa storia è su un altro livello, per quanto ricca di difetti, e sono sicura che con gli anni l'autrice abbia fatto tanta strada e ne farà ancora molta in futuro.


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