Middlegame - Seanan McGuire
Nonostante si tratti di una storia fantascientifica Middlegame è un romanzo che mantiene il lettore con i piedi saldamente piantati per terra grazie a riferimenti temporali e geografici, fattori probabilmente inseriti per aumentare le probabilità che tra lettore e personaggi si creasse un legame emotivo.
Questo è stato il mio primo problema con Middlegame: non è scattata la scintilla. I primi capitoli di Middlegame sono decisamente quelli più ostici in quanto piuttosto criptici, e questo accesso un po' accidentato, combinandosi nei giorni successivi agli impegni nella vita reale, non mi ha aiutata ad affezionarmi ai personaggi del romanzo, in particolare a Roger.
Devo riconoscere che con l'avanzare del romanzo ho iniziato ad appassionarmi alle vicende di Roger e Dodger, tuttavia non ho potuto apprezzare (per non dire che ho profondamente detestato) un altro elemento di questo romanzo: gli intermezzi.
Piccola premessa: in generale non sono una fan di questo espediente narrativo perché spezza il ritmo della storia, tuttavia se si tratta di elementi ben contestualizzati non mi causano alcun problema e posso arrivare anche ad apprezzarli... Ma nel caso di Middlegame non mi sono piaciuti per nulla.
Probabilmente se avessi letto esclusivamente il libro da cui sono tratti quei brani probabilmente non mi sarebbe dispiaciuto (non me la sento di affermarlo con certezza perché una delle mie opinioni "libresche" più impopolari riguarda proprio un romanzo nato in questo modo) ma in questo caso specifico non ho trovato che aggiungessero nulla di davvero utile alla storia tanto che, lo ammetto, sono stata tentata di avvalermi del mio diritto di lettrice a saltare quelle pagine (ma NON l'ho fatto).
Terzo ed ultimo elemento che non mi ha fatto impazzire in Middlegame è stato il ritmo piuttosto altalenante.
Sarò molto diretta: in un romanzo di 520 pagine le cose non possono iniziare a smuoversi solo dopo pagina 320, soprattutto se dopo quel punto di svolta si inizia a correre ad un ritmo spedito fino alla conclusione.
Quelle "ultime" duecento pagine scarse sono state quelle che ho più apprezzato e che mi hanno portata ad avere un'opinione perlopiù positiva di Middlegame, ma questo non cancella il fatto che dopo l'inizio criptico e la presentazione dei due personaggi principali succeda davvero pochino rispetto a quanto poi accadrà una volta superato quello che ho ribattezzato "il punto di non ritorno". Sia chiaro, non nego l'importanza degli eventi accaduti nella parte centrale del romanzo ma ho trovato quelle sezioni del romanzo un po' troppo sovrabbondanti in termini di lunghezza e, soprattutto dopo aver visto di cosa è stata capace l'autrice in buona parte della seconda metà del romanzo, avrei apprezzato una narrazione più leggera e scattante anche nella prima.
In linea generale ho trovato Middlegame un romanzo molto promettente nelle idee ma davvero poco concreto nella realizzazione, interessante nei contenuti presenti tra le sue pagine ma carente nella loro presentazione al lettore. In tutta onestà non posso sconsigliare Middlegame perché una volta concluso mi è piaciuto... Ma, come al solito, sono una criticona.
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