Spiacente,
non sei il mio tipo – Anna Zarlenga
Recensione
di Giorgia Wasp
Titolo:
Spiacente, non sei il mio tipo
Autore:
Anna Zarlenga
Genere:
Romanzo rosa
Editore: Newton Compton
Pagine: 282
Isbn: 9788822729354
Sara
e Teo hanno solo una cosa che li accomuna: odiano i matrimoni. Ad uno di
questi, al quale sono costretti a partecipare, si incontrano per la prima
volta. Sara una ragazza intelligente che nella vita sta cercando di raggiungere
il successo accademico ma non corrispondente ai canoni estetici di Teo.
Quest’ultimo invece è un play boy che grazie al suo aspetto è sempre riuscito a conquistare
qualsiasi ragazza.
Di
cosa potranno mai parlare ad un matrimonio?
Sta tollerando la mia presenza, per la miseria! Lei, che
dovrebbe portare un ex voto alla
Madonna del CARMINE solo per avere l’onore di condividere la mia aria!
Ho
iniziato a leggere questo romanzo forse con troppe aspettative, sono reduce da
alcuni romanzi della Newton che mi hanno piacevolmente stupito e pensavo che
anche questo non avrebbe fatto eccezione.
Cioè
per intenderci non è che sia stato un brutto libro, anzi scorre velocemente, ma
se dovessi dare un voto sarebbe un sei.
La
trama in alcuni punti è divertente ed esilarante, soprattutto le figuracce che
contraddistinguono la protagonista riescono a strappare un sorriso al lettore,
ma in altri punti la trama risulta banale con il solito intreccio a noi
appassionate di narrativa ormai noto: lui bello e stronzo, lei semplice ed
intelligente.
La
scrittura dell’autrice risulta limpida e lineare. Un particolare non mi è
piaciuto, ovvero decide di parlare di un argomento molto interessante come la
semiotica, essendo la protagonista una dottoranda in tale disciplina e il
protagonista un produttore che vorrà creare uno show su di questa, ma non gli
viene data la giusta importanza. Quando si legge un libro questo dovrebbe avere
la capacità di insegnarti e lasciarti qualcosa, arricchirti di argomenti di cui
prima ignoravi l’esistenza, oltre che al grande pregio di doverti tenere
compagnia. Con questo voglio dire che avendo l’autrice deciso di inserire nel
romanzo un tema così importante avrebbe dovuto delinearlo ed utilizzarlo
meglio, permettendo al lettore di appassionarsi oppure di odiare tale materia.
Un
altro particolare che non mi garba particolarmente sono i capitoli che si
alternano con l’alternarsi dei punti di vista dei due protagonisti. Cioè in
alcuni casi credo che sia doveroso ma non in un romanzo rosa dove la storia
dovrebbe permetterti di immedesimarti con un personaggio ( il più delle volte
la protagonista) per provare con lei tutto il ventaglio di emozioni che l’hanno
accompagnata fino all’epilogo della storia. Quindi che io sappia in anticipo
già i sentimenti di entrambi, che non possa giungere da sola a determinate
considerazioni, come ad esempio fidarmi o meno delle parole dette, toglie una buona
parte di adrenalina alla storia.
Alla
fine dei conti è stato un romanzo piacevole da leggere consigliato a chiunque
voglia immergersi in una lettura poco impegnativa.
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