Imperdonabile - Recensione di Mysticmoon


Imperdonabile – Chris Lynch
Recensione di Mysticmoon

Titolo: Imperdonabile
Autore: Chris Lynch
Genere: young adult
Editore: Il Castoro
Pagine: 192
ISBN: 9788869664212

Keir Sarafian è un bravo figlio.
Keir Sarafian è un bravo sportivo.
Keir Sarafian è un bravo ragazzo.
Keir Sarafian non farebbe mai del male a nessuno e men che meno a Gigi Boudakian, una delle persone che gli è più cara al mondo.
Allora perché la ragazza di cui è da sempre innamorato, la stessa con cui ha appena trascorso la notte, lo sta accusando di averla violentata?

Lo ammetto: quando ho letto la trama di Imperdonabile di Chris Lynch ho immediatamente deciso che quel libro dovevo leggerlo assolutamente.
Il motivo?
Dopo averne letto la trama ho pensato subito che fosse il perfetto contraltare a Te la sei cercata di Louise O'Neill.
Questa impressione non è stata dettata dal solo fatto che entrambi i romanzi siano stati pubblicati dalla casa editrice Il Castoro all'interno della collana HotSpot; Imperdonabile viene presentato come un romanzo esattamente speculare: in entrambi i romanzi abbiamo una ragazza che accusa di stupro una persona nota alla comunità come "un bravo ragazzo" e la differenza tra i due risiede nel fatto che lì la protagonista e voce narrante è Emma, la vittima, che viene accusata di "essersela andata a cercare" a causa delle scelte fatte nelle ore precenti alla violenza, a partire dall'abbigliamento particolarmente provocante fino ad arrivare all'assunzione di sostanze che ne alterano lo stato di coscienza (se siete interessati troverete la recensione del romanzo in questione qui), mentre in Imperdonabile a parlare è colui che viene accusato della violenza.
In base a queste mie aspettative, ho trovato quello che cercavo?
Sì e no.
Sì, perché Chris Lynch è stato formidabile nel ritrarre i sentimenti di questo bravo ragazzo che non capisce esattamente perché la ragazza dei suoi sogni lo accusi di stupro e non voglia ascoltare la sua versione dei fatti.
No, perché il romanzo non si occupa esclusivamente di questo evento ma, attraverso il flusso di coscienza di Keir, permette al lettore di conoscere davvero questo ragazzo.
Per quanto questa scelta mi abbia colta impreparata, trovo sia stato un bene costruire in questo modo la storia, perché senza tutta l'introspezione di Keir avremmo perso il ritratto a tutto tondo di questo ragazzo che non si rende conto non solo del gesto compiuto, un tradimento che supera il mero atto sessuale, ma del male fatto più in generale, una serie di eventi che lui liquida con una leggerezza a tratti agghiacciante.
Keir non è il bravo ragazzo che tutti, lui compreso, sono convinti che sia; tra le pagine è possibile scoprire quanto ingenuamente lui creda di essere una brava persona perché guarda tutto con gli occhi del "vincitore", di colui che può lasciarsi alle spalle quanto accaduto senza subirne le conseguenze.
Atti di bullismo e vandalismo, oltre alla violenza sessuale di cui lo accusa Gigi in apertura del romanzo, filtrati attraverso gli occhi di Keir diventano simpatiche bravate, incidenti di poco conto che in realtà sono vere e proprie tragedie per chi, a differenza sua, quanto accaduto non potrà lasciarlo alle spalle ma ne vivrà le conseguenze per moltissimo tempo.
È proprio per tutta questa autoindulgenza che ben presto il lettore comprende che Keir è uno di quei ragazzi che sulla carta sono completamente responsabili delle proprie azioni quando in realtà non sono tanto più maturi di un bambino che per sperimentare quanto imparato a scuola getta un gatto dal qualche metro d'altezza per scoprire se è vero che atterrerà sulle sue zampe… Però Keir non sia un bambino delle elementari ma un ragazzo in procinto di andare al college, un giovane uomo in pieno possesso delle sue facoltà mentali e proprio per questo non è possibile giustificarlo, neanche in nome di questa scarsa maturità: Keir non è più un bambino e in quanto tale deve prendersi la responsabilità delle proprie azioni, senza se e senza ma.
Paradossalmente ho trovato una certa somiglianza tra Emma e Keir proprio perché entrambi non sono personaggi con cui è facile entrare in empatia; essendo la voce narrante della storia Keir espone subito il suo punto di vista riguardo a quanto accaduto in quella camera d’albergo con Gigi per poi giustificarsi parlando di quanto lui sia un bravo ragazzo, ignaro che così facendo il lettore ben presto inizi a comprendere quanto lui sia immaturo, un ragazzino cresciuto con amore da un padre tanto solo quanto fragile, un uomo che si è aggrappato disperatamente ai tre figli che la defunta moglie gli ha dato nel corso del loro breve matrimonio, in particolare al figlio maschio per la quale la moglie ha dato la vita e con il quale ha stretto un legame che solo di pagina in pagina si rivela per quello che è realmente, mostrandone gli effetti deleteri che si concretizzano in più occasioni nel corso della storia.
In conclusione posso dire che Imperdonabile non è il romanzo che mi aspettavo ma è un romanzo che i ragazzi dovrebbero leggere, soprattutto per quelle ultime pagine che mi hanno fatto gelare il sangue nelle vene.
Lettura consigliatissima.

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