IL DESTINO DI UNA REGINA
- Allison Pataki -
Recensione
di Mysticmoon
Titolo: Il destino di una reginaAutore: Allison Pataki
Traduttrice: Chiara Ujka
Genere: storico
Editore: BEAT
Pagine:480
ISBN: 9788865597811
Questo autunno, come ricorderete se seguite da un po' la rubrica riguardante le nuove uscite, ho scoperto che la BEAT avrebbe pubblicato Il destino di una regina di Allison Pataki, un romanzo di cui era protagonista una donna che avevo incontrato brevemente tra le pagine del manga Eroica di Ryoko Ikeda, ossia Désirée Clary.
Dovete sapere che uno dei rimpianti letterari che mi sono portata addosso in questi ultimi anni era il fatto di aver esitato la prima e unica volta in libreria in cui mi trovai davanti Il mio nome è Sissi, il primo romanzo dell'autrice mai arrivato in Italia, che nel giro di pochi mesi non ho più trovato; stavolta non ho avuto esitazioni e l'ho preordinato immediatamente, venendo poi premiata dalla dea bendata perché pochi giorni dopo ho trovato tra i remainders proprio Il mio nome è Sissi e quindi facendoli arrivare praticamente assieme nella mia vita.😍
Di cosa parla Il destino di una regina?
Allison Pataki ha scritto una versione romanzata della vita di Désirée Clary, terza ed ultima figlia di un ricco negoziante nata a Marsiglia nel 1777.
Il lettore conosce Désirée, protagonista e voce narrante della storia, all'età di sedici anni, nel giorno in cui lei e sua sorella Julie faranno un incontro che cambierà la loro vita.
Nell'estate del 1794 Nicholas, fratello maggiore delle ragazze, viene incarcerato; la sua unica colpa è quella di essere l'erede di un ingente patrimonio nel bel mezzo del periodo del Terrore.
Le sorelle Clary vengono inviate al municipio dalla madre nella speranza che con le loro preghiere possano in qualche modo intenerire qualcuno in grado di scagionarlo; la fortuna è dalla loro parte perché incontrano un ufficiale còrso che si prodiga per aiutarle. Il suo nome è Giuseppe Buonaparte e ben presto le sorelle Clary conosceranno anche suo fratello minore, Napoleone, che all'epoca è un venticinquenne generale di brigata tanto noto quanto spiantato.
In pochissimo tempo Julie diventa la moglie di Giuseppe e Désirée si fidanza con Napoleone.
Quello è solo il principio di un cammino che la condurrà molto lontano.
PREMESSA
Essendo dettagli di Storia, in questo caso farò un'eccezione alla mia politica di recensioni il più possibile spoiler-free e farò tutti i nomi e cognomi necessari; restando nell'ambito dei cognomi, la differente grafia del cognome di Napoleone in questa seconda parte della recensione non è un errore ma una scelta dettata dal periodo storico a cui si riferisce, ossia quello in cui Napoleone modificò il suo cognome di origini italiane, ossia Buonaparte, in Bonaparte al fine di dargli una sonorità più francese.
Se non volete saperne di più vi basterà fermarvi qui e/o riprendere la lettura dopo la parte in corsivo, quando scriverò le mie considerazioni finali.
Il fidanzamento tra Napoleone e Désirée durerà ben poco, giusto il tempo perché il generale vada a Parigi e conosca la scandalosa Marie-Josèphe-Rose Tascher de La Pagerie, nota a tutti come Joséphine de Beauharnais, la vedova di un nobile morto ghigliottinato che si vociferava avesse rapporti intimi con moltissimi degli uomini di spicco della capitale francese, in primis Paul Barras, uno dei capi del Direttorio.
Désirée, giunta a Parigi al seguito della sorella, assisterà all'appassionato amore del suo ormai ex-fidanzato e di quella donna che ne diviene la moglie nel 1796, alla vigilia della partenza di Napoleone per la campagna d'Italia.
Napoleone, che dalla fine del fidanzamento in poi la chiamerà "sorella" in virtù della parentela acquisita tramite il matrimonio dei rispettivi fratelli, continuerà a considerarla parte della sua famiglia e come tale Désirée si troverà ad essere una pedina da utilizzare per alleanze politiche, venendo prima promessa in moglie nel 1797 al generale Duphot, che venne assassinato alla vigilia delle nozze, e sposando l'anno successivo il generale Jean Batptiste Jules Bernadotte; tuttavia nel romanzo emerge anche un tipo di legame diverso, decisamente poco fraterno e più simile al mero possesso della persona, atteggiamento molto in linea con l'immagine che si ha di Napolene Bonaparte, lo spregiudicato còrso cresciuto con l'ideale dei grandi condottieri del passato che passò dal non potersi permettere di mangiare a diventare il dominatore di una enorme fetta dell'Europa.
Restando in famiglia, ho apprezzato particolarmente la ricostruzione del rapporto tra Désirée e la coppia formata dalla sorella Julie e suo marito Giuseppe Bonaparte; Allison Pataki è stata in grado di dare una caratterizzazione molto dolce alla coppia che rappresenta, almeno dal punto di vista legale, l'anello di congiunzione tra Désirée ed il clan Bonaparte; se Napoleone la chiama "sorella" pur non provando quel tipo di affetto nei suoi confronti, è lapalissiano il fatto che per Giuseppe Désirée sia davvero una quarta sorella minore e come tale la tratti non solo per il legame di sangue che la lega a sua moglie e perché se ne è preso carico portandola con sé a Parigi quando aveva solo diciotto anni, ma per vero e sincero affetto.
Nel romanzo viene dedicato un grande spazio anche al legame instauratosi con Joséphine, la donna che aveva preso il suo posto nel cuore e al fianco di Napoleone.
E' verità storica che Désirée fu una dei pochi membri appartenenti al clan dei Bonaparte a non osteggiare la moglie di Napoleone, sempre considerata dalla madre e dalle sorelle del generale una pessima scelta sia perché era cosa nota che Joséphine fosse stata l'amante di Paul Barras, capo del Direttorio, sia perché aveva sei anni più del marito e quindi vi era la possibilità che non riuscisse a dargli un erede, cosa che difatti accadde e che spinse l'allora imperatore a divorziare da lei per sposare la principessa Maria Luisa Leopoldina Francesca Teresa Giuseppa Lucia d'Asburgo-Lorena, figlia dell'imperatore d'Austria nonché pronipote della cittadina Capeto, alias la regina Maria Antonietta, e per questo educata ad odiare la nazione di cui divenne imperatrice nel 1810, ma nel romanzo l'autrice ha fatto instaurare tra le due donne un forte legame, donando un'immagine bellissima di questa donna tanto affascinante quanto frivola, che aveva vissuto sulla sua pelle l'asprezza della prigionia durante la Rivoluzione e che divenne la donna più importante del paese, esempio di stile ed eleganza.
Allison Pataki fornisce al lettore soprattutto uno sguardo sulla vita di Désirée come membro della famiglia più importante di Francia ma non ho apprezzato molto il fatto che l'aspetto al quale ero più interessata, ossia quello riguardante il suo ruolo di moglie dell'erede al trono di Svezia, titolo che venne offerto al generale Bernadotte nel 1810 in quanto la dinastia degli Holstein-Gottorp si sarebbe esaurita con re Carlo XIII/II (per farla breve: essendo la Norveglia compresa nel regno di Svezia il sovrano era Carlo XIII per gli svedesi e Carlo II per i norvegesi).
Dal romanzo è molto chiaro che a Désirée non piaceva il fatto di vivere lontano dall'amata sorella Julie e dalla sua amata Francia, oltre al fatto che alla sua salute non faceva bene il clima svedese, ma avrei preferito venisse dato più ampio spazio alla sua vita dopo il definitivo rientro in Svezia, avvenuto nel 1823 in compagnia di Joséphine Maximilienne Eugénie Napoléone de Beauharnais, figlia di Eugène de Beauharnais e nipote di Joséphine nonché promessa sposa del suo unico figlio Oscar, così come avrei voluto saperne di più riguardo alle donne con cui suo marito intratteneva relazioni durante la sua lunghissima assenza dal paese di cui era diventata regina nel 1818 o su come una lontananza protrattasi praticamente dal 1811 al 1822 abbia influito sul rapporto con il figlio Oscar... Insomma, avrei voluto conoscere meglio la Désirée post-Napoleone.
Allison Pataki è promossa a pieni voti perché mi ha saputo regalare un'esperienza di lettura davvero piacevole narrando una vicenda vicina alla realtà storica (ma a tratti non fedelissima, lo specifico) popolata di personaggi memorabili che ti entrano nel cuore.
La mia opinione che la parte finale sia un po' troppo scarna non mi impedisce di apprezzare questo scorrevolissimo romanzo in cui si ripercorre la vita di una donna alla quale la vita ha riservato molteplici sorprese, in primis l'incontro con l'uomo che influenzerà profondamente la storia d'Europa.
Ho impiegato oltre un lustro prima di riuscire a leggere un suo romanzo, ma Allison Pataki è promossa a pieni voti perché mi ha saputo regalare un'esperienza di lettura molto coinvolgente.