Roma brucia - Recensione di Mysticmoon


Roma brucia – Sophia McDougall
Recensione di Mysticmoon



Titolo: Roma brucia
Autore: Sophia McDougall
Genere: ucronia
Serie: 2° Volume della trilogia Romanitas
          1° Volume recensione
Editore: Newton Compton
Pagine: 603
ASIN: B00OI9UXJM


La storia riprende tre anni dopo i fatti narrati nel primo romanzo e, assieme ai protagonisti della storia, tornano anche i problemi che aveva quel libro, assieme a delle magagne tutte nuove da esaminare.
Questo secondo romanzo, così come il primo, è tremendamente lungo (e chi vi scrive adora i libri lunghi) senza che ve ne sia la reale necessità, una scelta comprensibile nel caso in cui si sia a corto di idee o di spunti narrativi e si sia scritto molto poco ma completamente folle se si pensa che in questo romanzo l’autrice ha inserito alcuni nuovi personaggi di una certa importanza e, soprattutto, nelle ultime 150 pagine circa ha tirato fuori dal cilindro un grasso coniglio che avrebbe avuto necessità di uno spazio maggiore, viste anche le conseguenze a cui porta.
E’ stata proprio questa scelta, ed in particolare il capitolo finale, a esasperarmi più di quanto non avesse fatto il romanzo fino a quel punto. Che senso ha tirarla tanto per le lunghe quando si dimostra che alla base di questo secondo romanzo c’è sempre stata un’idea decisamente migliore e più originale di quella che sembrava? Perché spalmare la storia su così tante pagine, tra l’altro gettando qua e là spunti puntualmente lasciati non sfruttati? Che senso avrebbe dovuto avere quella lunghissima parte centrale in cui uno dei personaggi principali viene letteralmente sballottato da una parte all’altra del globo per risolvere una faccenda apparentemente complessa in pochissime righe, tra l’altro narrando poi le conseguenze con imbarazzante superficialità e sminuendo in quella maniera quello che fino a quel momento si era rivelato un antagonista più che valido? Da un lato capisco si sia voluto dare risalto a un altro personaggio, ma un buon autore non ha bisogno di sminuire uno dei suoi personaggi solo perché così un altro, se paragonato a questo, sembri migliore. Anche perché, mi spiace dirlo, il personaggio a cui si è voluto dare risalto da qui in poi non è male ma non è neppure particolarmente intrigante.
Restando in tema di personaggi, vorrei concentrare la mia attenzione su quella che per evitare spoiler chiamerò miss Occhialcielo. Miss Occhialcielo è un personaggio nuovo all’interno dell’universo di questo impero romano immaginario e in base alla sua prima apparizione doveva essere un personaggio stanco di essere intrappolato in un mondo che le stava stretto, una rivoluzionaria pronta a rompere tutti gli schemi… E invece questa giovane donna credo sarà la delusione più cocente di questa trilogia perché è tutto fumo e niente arrosto, un’ameba che si ricorda di avere una spina dorsale giusto in una sola occasione ma per il resto ha la reattività di una bambola di porcellana lasciata su una mensola a prendere polvere per trent’anni. Miss Occhialcielo mi ha fatto alzare gli occhi al cielo praticamente ogni volta che è comparsa in scena perché non solo ha deluso ogni mia aspettativa ma, eccetto una volta, è caduta ogni volta sempre più in basso.
Personalmente non trovo questo libro peggiore del primo: Roma brucia ha il pregio di lasciarsi alle spalle gli echi teen per raccontare una storia più matura, fatta di scelte difficili che portano il lettore all’esasperazione (arrivata ad una determinata scena sono stata davvero sul punto di lanciarlo fuori dalla finestra!), ma è anche un romanzo dal ritmo discontinuo nel quale molti buoni spunti sono andati a farsi benedire, primo tra tutti quello che arriva direttamente dal primo romanzo e che ho compreso essere solo un mero trucchetto per risolvere più facilmente alcune situazioni particolarmente spinose.
La mia speranza è che, visto il finale, il terzo ed ultimo volume mi riservi qualche sorpresa, anche se amara, e riesca a tenere il ritmo scattante avuto in quelle ultime pagine… ma i precedenti non mi fanno ben sperare.

Nessun commento:

Posta un commento