La
Stanza Chiusa – Deborah Brizzi
Recensione
di Giorgia Wasp
Titolo:
La Stanza Chiusa
Autore:
Deborah Brizzi
Genere:
giallo
Editore: Mondadori
Pagine: 451
Isbn: 9788891816009
Un
condominio particolare nel cuore di Milano racchiude molti segreti tra i quali la
formazione di un associazione a delinquere composta da insospettabili donne.
Sin da quel momento tutte le persone che aveva accolto al
condominio le avevano affidato anche le loro, di vite. Edda, accettandole,
giurava di proteggerle e di riabilitarne
la dignità vendicando i torti subiti. Loro la ricambiavano con
un’incondizionata fedeltà.
Peccato
che a rompere questo equilibrio sia la comparsa di un nuovo coinquilino ligio
alle regole e assolutamente contrario ad andarsene dalla propria abitazione.
«Signor Brusamonti, ha capito di cosa sto parlando? Sto dicendo
che commetterà dei reati, che verrà messa a rischio la sua libertà».
«Accetto».
Questo
romanzo mi ha piacevolmente sorpreso, nonostante non sia un’amante dei gialli,
mi è piaciuto molto.
Da
poco sono venuta a sapere che questo, erroneamente da quanto pensassi, non è il
primo libro pubblicato dalla Brizzi, che aveva già lanciato il suo romanzo d’esordio con la Rizzoli (per
il momento titolo fuori catalogo, ma maturo la speranza che un domani la
Mondadori possa ripubblicarlo). Questo romanzo risulta
essere il secondo della serie dell’Ispettrice Norma Gigli ma garantisco
che nonostante ciò può essere letto anche senza conoscere il contenuto del
primo romanzo (così come ho fatto io).
L’autrice
è stata bravissima ad intrecciare vite complesse e storie di abusi in un
romanzo dove la vendetta è il comun denominatore.
La
narrazione complessa riesce a catturare l’attenzione del lettore, ogni capitolo
è denominato o da un personaggio in particolare oppure dalla semplice scritta
“ospiti” e permette un analisi a 360 gradi della vicenda; anche lo spazio
temporale è molto importante ai fini della narrazione e l’autrice con maestria
e senza anticipazioni inopportune riesce a far procedere nella narrazione i
personaggi senza sovrapporli.
L’ambiente
in cui si svolge la vicenda è principalmente il condominio che riproduce una
sorta di associazione a delinquere capeggiata da Edda Vargas.
Ogni
personaggio, e ne sono veramente tanti, è tracciato in maniera esemplare; viene
dato spessore ad ognuno di essi tanto che il lettore imparerà nel corso del romanzo,
a conoscere e apprezzare ogni singolo lato del loro carattere anche attraverso
il racconto delle diverse vicissitudini capitate loro nel corso della vita.
Non esiste al mondo donna che non abbia avuto il suo mostro,
credimi, sembra esagerato ma è cosi. Prova a chiedere alle tue amiche, non ce
ne sarà una che non ti racconterà almeno un episodio di molestie, dal banale
esibizionista via via a salire. Non c’è una donna che non abbia una storia
dell’orrore da raccontare. E ogni donna ha due possibilità: dimenticare cosa ha
subito o vendicare il torto.
Questa
volta, nonostante i numerosi personaggi, non ce n’è stato un preferito, le
storie raccontate sono riuscite tutte in egual misura a commuovermi, ho amato il
dolore di Edda, la spensieratezza di Marina, l’amore per la famiglia dimostrato
da Agata, la forza e la costanza di Giuliana, lo spirito libero di Nita, la
confusione circa i propri sentimenti di Marta, la tenacia e la perseveranza di
Norma.
Anche
i personaggi secondari riescono a dare importanza e spessore al racconto facendo
a volte anche sorridere il lettore.
Un
noir che consiglio a coloro che vogliono appassionarsi alle vicende di donne
forti e determinate ma al contempo umane nelle loro fragilità e insicurezze.
condomini che si uniscono in un'associazione a delinquere, l'amministratore si sentirà sicuramente meno solo.
RispondiEliminaM.
Con la fama che hanno gli amministratori quel condominio è l'habitat ideale
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