Tutta la vita che vuoi - Recensione di Giorgia Wasp


Tutta la vita che vuoi – Enrico Galiano
Recensione di Giorgia Wasp



Titolo: Tutta la vita che vuoi
Autore: Enrico Galiano
Genere: romanzo
Editore:  Garzanti
Pagine: 414
Isbn: 9788811672326


Se non hai mai vissuto, mai davvero, il primo giorno in cui sei vivo non dura solo un giorno.

Giorgio De Santis, ha appena perso il fratello in un incidente stradale ma ciò che prova va oltre il dolore, sa di aver perduto una parte di se stesso, il suo scudo contro il mondo. Sa che ciò che lo circonda è completamente sbagliato e l’unica cosa che vorrebbe nuovamente sentire è una singola frase “ Buona bro”.

Per essere più precisi, la domanda che si fa Giorgio è come mai manchi un’ora al funerale di suo fratello Luca, e a lui non sia ancora uscita una lacrima.

Ha bisogno del suo migliore amico in questo triste momento ma Filippo Maria Tobin per la prima volta ha avuto il coraggio di non essere trasparente. Dopo essere riuscito a dire al peggior professore della storia tutto ciò che provava, viene mandato dal preside ma durante la ramanzina riesce a scappare dalla scuola e raggiungere il suo migliore amico al funerale del fratello.

La sua intera infanzia era passata sotto un autentico diluvio di scherzi, lanci di cartacce e post-it appiccicati dietro la schiena.
Destino infame. Del resto, se il punto di partenza è un nome scelto per metà da un infermiere sconosciuto e per metà da un numero di «Focus», non puoi aspettarti molto.

I due amici, in preda all’adrenalina e alla confusione, decidono di rubare la macchina del padre di Giorgio, il famoso avvocato De Santis, e girare per la città senza una meta, fin quanto non arrivano al centro commerciale dove tra capo e collo gli piomba addosso Claudia Bolla.

Ecco perché Clo adesso entra nel centro commerciale e , dopo aver strappato un foglietto dalla sua agendina nello zaino e averci scritto qualcosa sopra, pensa: “E adesso, per festeggiare, frego qualcosa!”.

Claudia Bolla, che odia il suo nome e vuole essere chiamata da tutti Clo, sta scappando dal centro commerciale dopo aver rubato un cellulare e la pistola d’ordinanza della guardia giurata. Per puro caso vede una macchina con il motore acceso con dentro due suoi compagni di scuola.
Inizia così l’avventura dei tre ragazzi, tra furti, rapine e sfide da vincere, troveranno il loro posto nel mondo. Ognuno a modo suo riuscirà a capire cosa o chi vuole essere veramente.

Quando la professoressa di italiano lo aveva spiegato, Clo aveva subito pensato: «Ecco cosa sono io. Un ossimoro. Questa sono».
Clo è un ossimoro perché è penna e petrolio. È un ossimoro perché è un sole scuro. Un casino assordante dietro uno sguardo muto.

Un romanzo emozionante, Galiano utilizza un linguaggio colloquiale che permette al lettore di entrare direttamente nel mondo dei ragazzi, che a volte per gli adulti risulta incomprensibile. Attua una descrizione a 360 gradi dei personaggi, permettendo di analizzarne ogni sfumatura.
Anche la confusione dei discorsi permette al lettore di capire appieno ciò che caratterizza gli adolescenti, questa confusione interiore che contraddistingue il loro mondo.
I personaggi principali riescono a coinvolgere il lettore, tanto da sembrare di essere un ulteriore passeggero in quella macchina che li condurrà verso il loro destino.
Giorgio un ragazzo ben educato ma che non è mai stato all’altezza di suo fratello, che vive nella costante certezza di non essere abbastanza per la sua famiglia e di non avere l’approvazione del padre.

Lui lo sa che poi oltre la parentesi c’è il mondo, e che il mondo presto ricomincerà a farsi sentire, a fargli domande, a voler sapere. ma ora si vuole godere la gioia di non dover per forza decidere chi essere. Cosa essere.

Filippo Maria, un ragazzo emarginato che ha vissuto sempre in punta di piedi, con la consapevolezza di essere stato abbandonato dalla madre quando era ancora in fasce. Ciò che lo rende simpatico al lettore è sicuramente il disturbo al linguaggio che lo porta ad inventare nuove parole.

Esiste, certo che esiste una cosa come l’angascia, così come esistono tutte quelle parole che Filippo Maria inventa sbagliando ogni tanto, ogni volta stupendosi che gli altri non le capiscano al volo.

Ed infine c’è Clo.

Clo è stata un temporale. Il temporale che il suo deserto aspettava.

Clo è sicuramente il mio personaggio preferito, una ragazza forte che ha dovuto subire molto dalla vita, ma che non si è arresa, anzi cerca in ogni modo un riscatto. E’ una ragazza con un grande mondo interiore, infatti sarà lei a condurre le danze, ed a permettere a tutti e tre di ottenere l’agognato riscatto dalla vita.

«ma co-cos’è che scrivi, ogni ta-tanto?. O-ogni tanto prendi quell’agendina rossa, ciscrivi so-sopra qualcosa e poi butti tutto dentro lo zaino.»
«E’ solo un modo di far smettere di piovere.
Sono i 215 motivi per cui vale la pena vivere.
Poi, in quei momenti in cui proprio non gira, e tutto mi sembra spento, prendo il mio zainetto, lo rovescio sul letto e mi metto a leggerli tutti.»

Per non parlare dei personaggi secondari, anche loro durante la vicenda maturano ed evolvono, Galiano riesce a mettere in evidenza diverse sfumature della loro personalità che permettono al lettore di entrare in sintonia con loro.
Un libro assolutamente da non perdere, Galiano riesce ogni volta a stupirmi con i suoi romanzi.




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