Caraval
– Stephanie Garber
Recensione
di Giorgia Wasp
Titolo:
Caraval
Autore:
Stephanie Garber
Genere:
fantasy
Serie:
1° libro della duologia
Editore: Rizzoli
Pagine: 400
Isbn: 9788817096805
Un
romanzo dalle mille sfumature;
un’
avventura straordinaria;
dove
la realtà e la finzione si intrecciano in un gioco diabolico.
Rossella
e Donatella sono due sorelle che vivono sotto il giogo del padre. Un genitore
che non permette loro di sbagliare ed impone il proprio volere in maniera
incondizionata.
Rossella
e Donatella sono legate in maniera profonda tra di loro, un amore che solo una
sorella può capire.
Per
questo Rossella desidera una stabilità che possa portare entrambe lontane dal
padre, ma quando ormai il suo piano sta per realizzarsi Mastro Legend decide di
rispondere alle lettere che per anni gli ha inviato.
Qualsiasi
cosa tu abbia sentito raccontare di Caraval non è paragonabile alla realtà. È
molto più di un semplice gioco o di uno spettacolo. È quanto di più vicino alla
magia esista a questo mondo.
Questa
lettera contiene tre biglietti per partecipare al gioco esclusivo di Caraval
Il più grande spettacolo della terra e del mare. Al suo interno
vedrete più meraviglie di quante la maggior pare della gente veda nell’arco di
una vita intera. Potrete sorseggiare magia da una tazza e comprare sogni in
bottiglia. Ma prima d’ immergervi nel nostro mondo, dovete ricordare che è
tutto un gioco. Ciò che succede oltre questo cancello potrebbe essere
spaventoso o eccitante, ma non lasciatevi trarre in inganno.
E
se l’attrattiva principale del gioco diventasse la persona a te più cara,
quanto saresti disposto a scommettere per risolvere l’enigma?
In passato Rossella non aveva mai desiderato che il tempo si
fermasse, che rallentasse al punto che un singolo battito del cuore durasse un
anno, un respiro una vita e una carezza un’eternità.
Questo
romanzo mi ha stupito positivamente, sono rimasta letteralmente incollata al
libro fino alla sua conclusione.
Un
parola per descriverlo? FANTASTICO
L’autrice
riesce a descrivere l’ipotetica magia come se fosse reale e tangibile per il
lettore, mi sono ritrovata spesso e volentieri ad immaginare questo mondo, a
percorrerne le strade e a stupirmi delle sue stranezze.
Il
gioco di Caraval è stata una corsa contro il tempo, dove ogni indizio era
determinante per la vittoria, dove ogni persona mentiva spudoratamente e dove
la realtà si confondeva con la finzione; ogni persona poteva essere allo stesso
tempo un amico o un nemico.
In
questo caso di chi puoi fidarti? Ovviamente solo di te stesso.
I
personaggi sono caratterizzati in maniera esemplare, ognuno di loro viene descritto
nella sua interezza non scadendo mai
nell’ovvio, c’è sempre quell’aura di mistero che li circonda e che porterà il
lettore a voler procedere con la lettura, quasi in maniera frenetica, per
capirli di più.
Rossella
la protagonista, subisce durante la narrazione un grande cambiamento, a mano a
mano che la storia procede si evolve, diventa più forte ma anche più debole,
capisce i propri limiti e inizia ad accettare anche il proprio egoismo che
aveva sempre nascosto.
Julian
è il personaggio che più ho adorato con il suo sorriso sghembo e sbarazzino,
che afferma di essere assolutamente insensibile a tutto ciò che lo circonda, ma
che effettivamente resta con Rossella, aiutandola sempre. La sua presenza non è
mai soffocante, abbandona la protagonista in più di un occasione per
permetterle di fare le sue scelte, libertà di decisione che ovviamente nel
passato non ha mai avuto, e che le permetterà di fare la trasformazione
caratteriale.
Il sorriso di Julian si faceva seducente, spudorato e pieno di
promesse immorali. Un invito in luoghi che le ragazze per bene non osavano
immaginare, figuriamoci visitare. Rossella non voleva pensare che cosa quel
sorriso avesse convinto altre ragazze a fare.
«Non guardarmi in quel modo» gli sibilò. «Con me non funziona.»
«Ecco perché è così divertente.»
I
personaggi secondari sono anche loro magistralmente descritti, infatti
nonostante alcuni vengano solo brevemente menzionati, il lettore riesce a
capirne le varie sfumature, anche se ovviamente gli intenti restano celati dal
velo della diffidenza.
I
luoghi in cui si svolge il “gioco” rendono magica la narrazione, luoghi
spettacolari intrisi di magia e colori, descrizioni che riescono a trasmettere
lo stupore della voce narrante di fronte a tali prodigi.
Sapeva di mezzanotte e di vento, di ricche sfumature di marrone
e celeste. Colori che la facevano sentire al sicuro e protetta.
Gli
stati d’animo descritti rendono la narrazione incalzante, infatti ho sperato
con la protagonista, ho gioito con lei, mi sono arrabbiata ma ho anche
sofferto, amato e ho provato la sua paura come se fosse la mia.
Questo
romanzo, deve assolutamente far parte della libreria personale di ogni amante
del genere fantasy.
non sono un amante del genere fantasy però la recensione mi ha quasi invogliato a comparlo, complimenti.
RispondiEliminaM.
Grazie !!!! XD il libro merita veramente
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