Il redento - Recensione di Mysticmoon


Il redento – Tommaso Adiletta
Recensione di Mysticmoon



Titolo: Il redento
Autore: Tommaso Adiletta
Genere: sovrannaturale
Editore: Augh! Edizioni
Pagine: 112
Isbn: 9788893430944

Angelo è un sedicenne sensibile, profondamente credente e poco interessato ai passatempi preferiti dei suoi coetanei, e per questo è spesso preso di mira dai bulli del paese.
Tutto cambia il giorno in cui Angelo viene avvicinato da Carmen e verrà coinvolto in qualcosa di molto più grande di lui, uno schema che gli permetterà di fare giustizia pretendendo in cambio qualcosa di estremamente prezioso.


Avendo letto la trama riportata su Amazon avevo già una mezza idea di cosa sarei andata a leggere e, avendo molta più fiducia nella scienza rispetto alla religione, ho cercato di leggerlo nella maniera il più possibile oggettiva, senza farmi influenzare dal fatto che io creda o meno alle entità a cui viene fatto riferimento nel romanzo.
Dal punto di vista della semplice scrittura questo è indubbiamente un buon romanzo; l’autore dimostra non solo di conoscere bene l’italiano, anche se in alcune occasioni ho trovato opinabile l’utilizzo di termini arcaici in un contesto moderno, ma di conoscere piuttosto bene il lato tecnico dell’argomento di cui parla, creando un’atmosfera coinvolgente all’interno di una storia scattante (a tratti anche troppo), che si legge comodamente in una serata.
Paradossalmente non ho avuto problemi con il lato più spirituale della storia ma con un aspetto in particolare di quello carnale, ossia il protagonista Angelo. Mi spiace scriverlo, ma dopo una manciata di pagine ho iniziato a trovare il personaggio di Angelo poco coerente con la caratterizzazione datagli fino a quel momento, e questo ha irrimediabilmente intaccato il mio piacere per questa lettura: ho trovato davvero inverosimile che letteralmente in pochi minuti questo ragazzo sensibile e quasi passivo non solo accetti di assistere a un evento contrario alla sua salda fede cattolica ma non si faccia alcun problema a prenderne parte attivamente sin dall’inizio, per quanto questa scelta possa essere dettata dal suo desiderio di vendetta o da qualcosa che è stato richiamato da quel sentimento.
Questo “dettaglio”, combinandosi al ritmo della storia a tratti fin troppo rapido e sbrigativo, mi hanno impedito di apprezzare questo romanzo come avrei potuto fare.
Il redento è un romanzo che mi ha letteralmente divisa in due: da una parte c’è l’ottimo lavoro tecnico fatto dall’autore; dall’altra la presenza di un personaggio principale che ho trovato poco coerente mi ha rovinato non poco la lettura.

Lo staff ringrazia l’autore per la copia fornita

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