Il sermone del fuoco - Recensione di Mysticmoon


Il sermone del fuoco – Francesca Haig
Recensione di Mysticmoon


Titolo: Il sermone del fuoco
Autore: Francesca Haig
Genere: distopico
Editore: Rizzoli
Pagine: 480
ISBN: 9788817104067

Il tempo è diviso in un Prima e un Dopo l’apocalittico sconvolgimento planetario che ha portato ogni specie vivente, umani inclusi, all’estizione.
Da allora sono passati quattro secoli, anni in cui pian piano il genere umano è tornato a popolare il pianeta, ma le cose sono molto diverse dal tempo in cui l’uomo plasmava il pianeta a suo piacere ed una delle differenze sostanziali è che ogni donna mette sempre al mondo due bambini alla volta, sempre maschio e femmina e sempre divisi in Alpha e Omega: uno dei due sarà sano e perfetto, potrà vivere di quanto di meglio offre la sua terra ed aspirare a migliorare il suo ceto sociale, mentre l’altro sarà portatore di una menomazione, dovrà essere marchiato a fuoco e allontanato il prima possibile dalla famiglia per andare a vivere in una comunità di suoi pari; i due condurranno una vita separata fino al giorno in cui entrambi moriranno.
In una piccola comunità nascono Zach e Cass, fratello e sorella uguali in tutto tranne che per un dettaglio: Cass è una Veggente, ossia un’Omega la cui deformità non consiste in una malformazione fisica ma nella capacità di avere visioni.
Uniti eppure divisi, Zach e Cass seguiranno ognuno la propria strada, cammini diversi che li porteranno sempre a scontrarsi perché nessuno dei due può vivere serenamente se l’altro è in vita ma al tempo stesso la morte dell’uno porterebbe inevitabilmente a quella dell’altro.
E’ proprio l’indissolubile legame che la lega a Zach il motivo per cui Cass si troverà suo malgrado a dover abbandonare la sua vita per imbarcarsi in un’avventura inaspettata.

Una delle migliori letture del 2018 è stata certamente Il sermone del fuoco di Francesca Haig, primo volume di una trilogia distopica che spero la Rizzoli continui a tradurre (se no dovrò completarla in lingua perché ci tengo troppo a sapere come andrà a finire).
Sarò sincera: mi sono innamorata a prima vista della copertina di questo romanzo e ne sono stata ossessionata fino a quando, arrivata in libreria, non ho compiuto un gesto insano e l’ho messo assieme agli altri che mi ero fatta mettere da parte; a posteriori posso dire che mi è andata davvero bene.
Ciò che più mi ha colpito è stato il modo in cui l’autrice ha saputo sfruttare la protagonista Cass, un’Omega con il dono della veggenza.
L’autrice lascia narrare a Cass la sua storia, senza fretta, permettendo alla sua voce di mostrare al lettore la realtà in cui è nata e cresciuta, un mondo molto distante dal tipico scenario post-apocalittico a cui siamo abituati in cui l’umanità è regredita per non commettere gli sbagli della modernità; gli occhi di Cass ci mostrano queste ambientazioni fatte di spazi sconfinati in cui a dominare è la Natura, che in quattro secoli ha potuto riprendere possesso di ampie porzioni di terra ma che ancora mostra i segni del cataclisma che ha sconvolto il pianeta quattro secoli prima, in primis perché la varietà di flora e fauna è decisamente inferiore a quella attuale e le mutazioni genetiche sono ancora una realtà.
Sempre attraverso lo sguardo della Veggente osserviamo anche le vestigia di quanto è rimasto di quel tempo remoto in cui la tecnologia umana ha spezzato l’equilibrio e scopriamo che i pochi baluardi di quel passato che non sono ancora stati erosi dal tempo sono visti con un sospetto che ricorda quello medievale nei confronti della magia, così come buona parte della società in cui è nata e cresciuta Cass svolge attività molto vicine a quelle della società di quel periodo storico.
Devo dare merito all’autrice anche riguardo alla caratterizzazione del personaggio di Cass, che viene descritta come una donna non priva di difetti sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista caratteriale.
Cass è una donna Omega come molte altre, forgiata dalla dura vita che ha dovuto condurre da quando sul suo corpo è stato impresso il segno degli Omega ma al tempo stesso diversa proprio perché, in quanto Veggente, ha vissuto un’esistenza normale per molto più tempo rispetto a molti altri Omega che, presentando segni come la mancanza o la deformità di un arto; non solo Cass ha molto ricordi della sua famiglia d’origine, ma ha potuto stabilire con il gemello Alpha un legame ben diverso da quello che esiste tra una coppia di gemelli separate alla nascita, una connessione che li porta a condividere solo le sensazioni più forte e la morte; in un certo senso Cass non può essere categorizzata esattamente come Omega perché non è stata trattata come tale fino a un’età relativamente avanzata ed ha goduto di vantaggi che coloro che avevano un segno ben visibile della loro imperfezione non hanno mai vissuto, come il già citato rapporto con i familiari e un’istruzione di base, che fanno di lei una persona diversa tanto quanto gli altri Omega con la sua stessa “deformità”.
Ho trovato molto ben strutturato anche il carattere dei personaggi più importanti del romanzo, soprattutto Zach, cosa non facile visto il ruolo che riveste nella storia e nella vita di sua sorella; durante la lettura mi sono trovata spesso ad disprezzarlo per le sue azioni e le sue idee, eppure una parte di me riusciva a capire cosa lo spingesse ad agire e perché non potevi credere che quel sentimento nei confronti della sorella fosse semplicemente odio.
Ho apprezzato particolarmente anche l’Omega Kip come personaggio, ma nel suo caso non sono rimasta affascinata dalla sua costruzione per il semplice fatto che è un personaggio molto classico, di quelli facili da amare, quindi in confronto a Zach la costruzione del poverino ne usciva sempre sconfitto.
Se dovessi trovare per forza il pelo nell’uovo, direi che non mi è piaciuto come hanno reso in italiano il titolo di colei che in originale è definita “the Confessor”, ossia “la Confessora”… ma sono consapevole che non esisteva altro modo per restare fedeli alla versione inglese quindi, per quanto suoni orribile alle mie orecchie, non posso fare una colpa all’autrice e men che meno alla Rizzoli per il termine utilizzato. E poi, lo ripeto, lo definirei un difetto solo se costretta a trovare qualcosa che non mi è piaciuto del romanzo.
Spero davvero con tutto il cuore che nel corso del 2019 la Rizzoli porti in Italia gli altri volumi della serie perché ci sono ancora tante domande che hanno bisogno di una risposta.

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