Roma
42 D.C. – Adele Vieri Castellano
Recensione di Giorgia Wasp
Titolo:
Roma 42 D.C. , Cuore Nemico
Autore:
Adele Vieri Castellano
Genere:
Storico / Rosa
Serie:
Roma Caput Mundi 2° volume.
1° volume: Roma 40 D.C. Destino d’amore
Editore:
leggereditore
Pagine: 437
Isbn: 9788865082706
Marco
Quinto Rufo è riuscito finalmente nel suo intento di allontanarsi da Roma e
tornare a combattere sul fronte Germanico. Durante una sanguinosa battaglia che
lo vede combattere contro i Chatti riuscirà a fare prigioniero il principe di
questa popolazione Raganhar, salvo poi scoprire che tale principe ha una
sorella che è riuscita a sfuggire alla cattura.
Quinto
Decio Aquilato parte alla ricerca di Ishold, la principessa guerriera figlia di
Garlach, dai capelli color delle fiamme.
Quella forza
soverchiante di cui faceva sfoggio non le incuteva alcun timore ma le viscere
le si rimescolarono. Rabbia, odio. Forse era davvero un guerriero del Valhalla sceso tra i mortali per mettere
alla prova il suo coraggio, la sua astuzia, la sua forza.
Inizia
così la prigionia dei due Chatti, i quali per volere dell’imperatore, il divino
Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico, vengono mandati a Roma.
«Questa è Roma. La
Città Eterna.»
Presto
impareranno anche loro a confrontarsi con gli intrighi di palazzo che
potrebbero costargli la vita.
Durante
la loro permanenza a Roma, Aquilato che mai aveva provato dei sentimenti così
forti per qualcuno, non riesce a contenere il desiderio che prova nei confronti
della principessa barbara, sapendo benissimo che lui è il solo responsabile della sua cattura e
che lei non potrà mai perdonarlo.
Ora lo sapeva. Anche se
non lo avrebbe mai perdonato per averla strappata alla sua gente, alla sua
foresta, alla sua vita, niente avrebbe potuto dividerli, non i confini degli
uomini, le leggi, la religione o la guerra. Neanche il volere di un imperatore.
Vecchi
rancori determineranno la morte di alcune persone, offese subite troveranno
vendetta e nuove improbabili amicizie nasceranno.
Aoles occidere et
redire possunt
«Il sole può tramontare
e tornare»
Anche
in questo romanzo la Castellano è riuscita a ricostruire uno sfondo storico
complesso ed entusiasmante che ha fatto da cornice alla storia narrata. Mi è
sembrato di vedere il Circo Massimo ai tempi delle corse degli aurighi, di
sentire le urla della folla in visibilio per l’ennesimo massacro dei
concorrenti.
La
narrazione sempre scorrevole e veloce riesce ad appassionare il lettore,
trasmettendo da un lato informazioni storiche e dall’altro non rendendole pesanti
ma fluide all’interno del romanzo, tanto che alla fine del racconto alcune
parole latine vengono padroneggiate e immediatamente riconosciute dal lettore.
Avendo
letto il primo romanzo, di cui mi sono personalmente innamorata, ero perplessa
ad iniziare il secondo, in quanto non pensavo che potesse riproporre nuovamente
una storia così appassionante. Quanto mi sbagliavo… la storia d’amore tra
Aquilato e Ishold è stata nuova e intrigante, nel romanzo si sono ritrovati
vecchi personaggi che hanno permesso di mantenere una continuità con il primo
libro, ed incontrarli è stato come rivedere dei vecchi amici.
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