Botta e Risposta #3 - Di Federica Monduzzi


Botta e Risposta #3

Eleanor Oliphant sta benissimo - di Federica Monduzzi


Dato che potrebbe capitare (come in questo caso) di leggere lo stesso libro, abbiamo deciso di inaugurare una nuova rubrica a cadenza casuale in cui viene data la possibilità  di commentare sia il libro letto in precedenza da un'altra blogger che la recensione da lei fatta… (vi lascio immaginare i diverbi che ci saranno)
Oggi vi parliamo di Eleanor Oliphant recensione precedentemente scritta da Giorgia Wasp (QUI LA RECENSIONE)


Ciao a tutti!
Come presentazione utilizzo questo Botta e Risposta. In ritardo di qualche mese rispetto a Giorgia, dico la mia su Eleanor Oliphant sta benissimo.

E’ un romanzo che nel bene o nel male ha fatto parlare molto di sé. Tra chi lo ha amato e chi lo ha trovato noioso, ha avuto un pubblico decisamente vasto. Devo essere sincera: la trama non è niente di spettacolare. Un lettore esperto intuisce già all’inizio del libro il passato travagliato di Eleanor, passato a cui lei fa continui accenni permettendoci di ricostruire velocemente gli avvenimenti. A mio parere, così come afferma anche Giorgia, quello che rende questo romanzo speciale è Eleanor. La protagonista si è costruita una realtà monotona, senza ambizione, ripetitiva, per portare nella sua vita uno schema sicuro, senza imprevisti o colpi di scena, che già l’hanno tanto turbata nell’infanzia. Per poter comprendere la sua vita dobbiamo calarci nel suo vissuto. Eleanor ci permette di riflettere su quante persone incontriamo tutti i giorni, per strada, sui mezzi pubblici, persone che attraverso una rapida occhiata cataloghiamo come strane, disadattate, pazze. E ci sconvolge come un semplice gesto di gentilezza possa sconvolgere e ribaltare la vita di uno di questi “soggetti”.
Non posso che concordare con tutto quello che ha scritto la mia “collega”, ci hanno colpito e ci sono rimaste impresse le stesse cose. Probabilmente per poter apprezzare a fondo un romanzo del genere serve una sensibilità e un’empatia particolare. Forse serve anche essere un po’ “strani” come la nostra Eleanor.

“Perché oggi è successa una cosa nuova. Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita. E all’improvviso, ho scoperto che il mondo segue delle regole che non conosco.”

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