La mossa del principe - Recensione di Mysticmoon


La mossa del principe – C. S. Pacat
Recensione di Mysticmoon

Titolo: La mossa del principe
Autore: C. S. Pacat
Genere: storico
Serie: 2° volume della trilogia “Captive Prince”
          1° volume ( link recensione )
Editore: Triskell Edizioni
Pagine: 328
Isbn: 9788893123488


Le vicende di Laurent e Damen riprendono esattamente da dove le avevamo lasciate, con il principe di Vere in marcia verso il fronte mentre ha al suo fianco uno schiavo akielonese che ignora essere il principe che sei anni prima aveva ucciso suo fratello Auguste durante la battaglia di Marlas, ultimo scontro prima della sconfitta di Vere e giorno in cui Laurent divenne l’erede al trono.
Se il primo volume è incentrato sugli intrighi di palazzo e lo status di schiavo di Damen, in questo secondo volume ci allontaniamo da quelle ambientazioni ma non dalla rete di segreti e ricatti che aveva caratterizzato il prima.
Questo cambio di setting permette ai protagonisti di brillare maggiormente rispetto al primo volume: Damen dimostra di essere più di un barbaro, come viene definito nel romanzo, mentre il personaggio di Laurent, per quanto sia ancora arguto e controllato, finalmente mostra anche un briciolo di umanità che era davvero molto nascosto in Il principe prigioniero.
Dal punto di vista dei personaggi questo romanzo perde alcuni ottimi elementi, come il carismatico Nicaise, ma ne acquista altri altrettanto interessanti, per quanto in modo diverso, come Jord e Aimeric.
Il cambio di scenario giova anche alla trama, che finalmente affianca al lavoro intellettuale quello fisico, e offre ottimi spunti per la costruzione del rapporto tra Laurent e Damen, elemento che ho gradito particolarmente.
Purtroppo, seppure questo secondo volume della serie è migliore rispetto al primo sotto molti punti di vista, un tarlo ha avvelenato la mia lettura: per quanto non siano molti, sono presenti momenti che ammazzano un po’ il ritmo della narrazione e, alla luce dei contenuti del primo romanzo ma soprattutto per il modo in cui questo si era concluso, mi spingono a pensare che forse questo romanzo non è nato come secondo di tre ma altro non è che la seconda parte del primo… ed io odio il fatto che si allunghi il brodo. Lo ripeto, non è esattamente un problema del libro, ma questa sensazione ha smorzato un po’ il piacere di trovarmi davanti a un romanzo più interessante, con personaggi migliori del primo e soprattutto con qualche risposta riguardo ai dubbi lasciati dal primo romanzo.
Un secondo volume che smentisce decisamente il luogo comune che vuole il volume “in mezzo” come il peggiore di una trilogia.

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